5. Sun

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-Accidenti quanto è profondo!- esclamai affacciata al balcone pericolante della grande "casa" abbandonata che si trovava proprio all'entrata di Falldown.

-Mia mamma ha detto che si chiama...dirupo! Sì, dirupo e che lì ci finiscono tutti i bambini cattivi!- spiegò Roby con l'aria da saccente.

-Allora devi andarci anche tu!- urlò Daniele fingendo di spingerlo di sotto.

Il balcone iniziò a dondolare, come se stesse per staccarsi, così di corsa entrammo nella "casa" prendendoci un bello spavento.

-Ho sentito che un anno fa, un ragazzino è precipitato giù proprio da qui!- disse Dani, sedendosi all'inizio della gradinata che si contorceva fino alle stanze superiori, parendo un serpentone.

Ci sedemmo vicino a lui.

-Veramente?!- esclamai incuriosita.

Mi piaceva ascoltare le storie di Dani. Erano affascinanti e ricche di misteri e lui aveva un modo di raccontarle che ti lasciava con il fiato sospeso sino alla fine.

-Si chiamava William, credo. Era un tipetto strano. La sua faccia dicono, era bianca come la morte.

-Bianca come la morte?- chiesi ricalcando le sue parole.

Poi repentinamente Dani si alzò in piedi cambiando discorso.

-Vediamo chi ha il coraggio di salire su per la scalinata!- disse con le braccia sui fianchi, con tono di sfida.

-Perché non ci vai tu!- ribattei sullo stesso tono mentre tentavo di mostrare tutta la saggezza dei miei dodici anni.

-Io non paura...è solo che voglio vedere se...- Dani si era fermato notando le nostre espressioni incredule, così con la faccia da gradasso di apprestò a salire i primi gradini.

-Vi faccio vedere io!- esclamò con tono permaloso.

Arrivato a metà scala però lanciò un urlo di terrore e tutti e tre ci precipitammo fuori della "casa" inseguiti da una marea di pipistrelli neri che urlavano coprendo le nostre grida.

-SUN-

-Un'altra statua?!

-Hai capito bene. Ma non per il nonno.

-E allora per chi?

-Per te.

-Per me? E cosa avrei fatto per meritarmi un simile onore?

-Guarda fuori dalla finestra e lo capirai.

Fissai mia mamma tentando di capire a cosa volesse alludere. Vidi i raggi del sole che filtravano attraverso i vetri cristallini.

-Ah, il sole...- sussurrai seccata.

-Adesso non puoi proprio negarlo. Il sole è alto in cielo da quando tu hai deciso di restare.

-Io non ho deciso di restare. Anzi, sai che ti dico? Parto oggi stesso! Adesso vado a fare il biglietto e poi...

-Smettila. E poi il sindaco è stato chiaro: vuole onorarti con una scultura. Perché non vai subito da Kiria?

-Perché devo andare da lei?

-E' venuta stamattina presto, mentre tu dormivi ancora per prendere una tua foto ma...sai una cosa strana? Non ho foto di te! Quindi sarai tu ad andare da lei. E poserai.

-Che cosa?!

-Poserai.

La fissai incredula. Ma era inutile cercare di dissuadere lei, sarebbe stato solo fiato sprecato.

I Misteri di Falldown-1. Lo scultore di gessiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora