-Accidenti quanto è profondo!- esclamai affacciata al balcone pericolante della grande "casa" abbandonata che si trovava proprio all'entrata di Falldown.-Mia mamma ha detto che si chiama...dirupo! Sì, dirupo e che lì ci finiscono tutti i bambini cattivi!- spiegò Roby con l'aria da saccente.
-Allora devi andarci anche tu!- urlò Daniele fingendo di spingerlo di sotto.
Il balcone iniziò a dondolare, come se stesse per staccarsi, così di corsa entrammo nella "casa" prendendoci un bello spavento.
-Ho sentito che un anno fa, un ragazzino è precipitato giù proprio da qui!- disse Dani, sedendosi all'inizio della gradinata che si contorceva fino alle stanze superiori, parendo un serpentone.
Ci sedemmo vicino a lui.
-Veramente?!- esclamai incuriosita.
Mi piaceva ascoltare le storie di Dani. Erano affascinanti e ricche di misteri e lui aveva un modo di raccontarle che ti lasciava con il fiato sospeso sino alla fine.
-Si chiamava William, credo. Era un tipetto strano. La sua faccia dicono, era bianca come la morte.
-Bianca come la morte?- chiesi ricalcando le sue parole.
Poi repentinamente Dani si alzò in piedi cambiando discorso.
-Vediamo chi ha il coraggio di salire su per la scalinata!- disse con le braccia sui fianchi, con tono di sfida.
-Perché non ci vai tu!- ribattei sullo stesso tono mentre tentavo di mostrare tutta la saggezza dei miei dodici anni.
-Io non paura...è solo che voglio vedere se...- Dani si era fermato notando le nostre espressioni incredule, così con la faccia da gradasso di apprestò a salire i primi gradini.
-Vi faccio vedere io!- esclamò con tono permaloso.
Arrivato a metà scala però lanciò un urlo di terrore e tutti e tre ci precipitammo fuori della "casa" inseguiti da una marea di pipistrelli neri che urlavano coprendo le nostre grida.
-SUN-
-Un'altra statua?!
-Hai capito bene. Ma non per il nonno.
-E allora per chi?
-Per te.
-Per me? E cosa avrei fatto per meritarmi un simile onore?
-Guarda fuori dalla finestra e lo capirai.
Fissai mia mamma tentando di capire a cosa volesse alludere. Vidi i raggi del sole che filtravano attraverso i vetri cristallini.
-Ah, il sole...- sussurrai seccata.
-Adesso non puoi proprio negarlo. Il sole è alto in cielo da quando tu hai deciso di restare.
-Io non ho deciso di restare. Anzi, sai che ti dico? Parto oggi stesso! Adesso vado a fare il biglietto e poi...
-Smettila. E poi il sindaco è stato chiaro: vuole onorarti con una scultura. Perché non vai subito da Kiria?
-Perché devo andare da lei?
-E' venuta stamattina presto, mentre tu dormivi ancora per prendere una tua foto ma...sai una cosa strana? Non ho foto di te! Quindi sarai tu ad andare da lei. E poserai.
-Che cosa?!
-Poserai.
La fissai incredula. Ma era inutile cercare di dissuadere lei, sarebbe stato solo fiato sprecato.
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I Misteri di Falldown-1. Lo scultore di gessi
RandomFalldown è lo scenario di questo racconto. È qui che inizia tutto. Sunny ha lo stesso nome del sole e infatti da quando manca dal suo paese, uno strano posto situato su un dirupo spaventoso, tenebre lo invadono. Suo nonno sparito sette anni prima i...