l'apice della disperazione

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rinunci a qualsiasi tipo di catena.
la schiena è attaccata alla porta del bagno e lentamente scende;
in quel momento è come se entrassi periodicamente in un vuoto azzurro
e quando raggiungi la fine, il pavimento freddo, senti che non c'è più via d'uscita, solo strade che non portano da nessuna parte perciò ti fermi a pensare e pensi così tanto che ti dimentichi per quale motivo hai iniziato a farlo e come sei finito su quel pavimento e come se niente fosse torni alla realtà, torni alla vita di prima solo con delle lacrime senza mittente.
la parte bella è proprio quella, quando tocchi il fondo e non risali, è l'apice della disperazione o forse solo di un piacere personale che si mischia con un desiderio inspiegabile e irrefrenabile di attenzioni, vittimismo o forse solo dramma interiore.
siamo bravi a dimenticare, siamo davvero eccezionali;
talmente bravi che ci dimentichiamo di vivere e assecondiamo l'assurdo desiderio di stare male.

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