Reality always comes back to light ||L.S||

Max

"And flashback hurt"

La professoressa SanRita aveva i piedi appoggiati sulla cattedra ed era intenta a sfogliare il suo romanzo rosa. Doveva essere arrivata ad un punto interessante visto che aveva messo la bustina di zucchero nel suo caffè e aveva iniziato a mescolare con il cucchiaino, con noncuranza.

Era talmente presa da quel romanzo, che non si era accorta che ormai metà degli alunni era arrivata per il recupero. Un ragazzo in fondo fece un colpo di tosse per attirare la sua attenzione, ma niente. Continuò a leggere e a sorseggiare il sua caffè.
"Professoressa?" La chiamai io, e al sentire della mia voce scattò in piedi, e per poco non faceva cadere il caffè.
"Oh! Em.. scusatemi. Non ho molto tempo libero.... Sapete i-il lavoro" e con mano tremante bevve un altro sorso di caffè, senza notare la bustina che galleggiava in superficie. " dovrei seriamente chiedere un aumento di stipendio" mormorò fissando un punto impreciso della stanza.
sussultò e iniziò a fare l'appello.

Erano le due di pomeriggio e il clima di gennaio non sembrava voler cambiare, ma per qualche miracolo si intravedevano dei raggi di sole dalle nuvole grigie. La classe era riscaldata da dei termosifoni, e gli studenti si erano seduti con calma ai loro banchi. Non c'erano molti alunni in aula visto che quel pomeriggio si sarebbe tenuto un corso di recupero.
La professoressa chiamava ogni alunno per nome e cognome, mentre questi annuivano con un cenno tranquilli. Il mio stomaco al contrario si girava e rigirava per l'ansia mentre le parole si ripetevano nella mia mente, preparandomi a dire la frase.

Quella frase, quella richiesta, che dovevo dire a tutti i miei nuovi insegnanti.
'Mi chiami Max" no, non va bene "preferisco che mi chiami Max, ... per favore?" No.
"Solo Max, grazie." Decise Max, devi essere decisə mentre lo dici, per favore non sbagliare.

"Solo Max, grazie"
"Solo Max, grazie"

"Maxine Styles?" pronunciò il mio nome per intero davanti a tutti gli altri, e sentii la nausea farsi strada dentro di me. Il solo udire quel nome mi faceva sentire male, era peggio di una pugnalata al petto .
Non si poteva sapere come avrebbe reagito alla mia richiesta, tutti avevano reazioni differenti ma la maggior parte annuisce per poi chiamarmi con il cognome, accettando e ignorando allo stesso tempo la richiesta.
Ingoiai la saliva trattenendo un conato, e preso un bel respiro risposi Decisə Max "solo Max, grazie." Feci un altro respiro " Max Styles".
Il cuore mi batteva forte e la mia gamba destra non smetteva di muoversi, la prof non si scompose e annui sorridente "Ok, Max" disse, poi continuò con l'appello.

Tirai un sospiro di sollievo, di colpo quell'ansia scomparve e potei rilassarmi. La parte difficile era andata e finalmente potevo concentrarmi sul recupero del trimestre.
Sono arrivatə da qualche giorno in questa scuola e subito ho notato un particolare, ovvero, che nessuno è venuto a parlarmi. Ho cambiato scuola molte volte nella mia vita e ogni volta tutti mi assalivano con domande e richieste di amicizia, la maggior parte erano false poiché volevano essermi amici solo per avvicinarsi a mio padre.
Quindi, rimasi stupitə quando tutti mi ignorarono. Anche se, devo ammettere di essermi sentitə allo stesso tempo più leggerə come una piuma. I commenti sfortunatamente non si placarono, non volevano fare i lecca piedi ma volevano schiacciarmi come se fossi una minaccia e questo perché mio padre era una star internazionale. Ci fu qualche ragazza gentile che mi accolse ma tutti qui, non si interessavano particolarmente a me.

Quello che però mi ha stupito più di tutti, è che Freddy Tomlinson è in classe con me e perfino Charlie, quest'ultimo è un vecchio amico ma il primo è il figlio di uno dei miei cantanti preferiti. Proprio l'altra mattina quando l'ho incontrato stavo ascoltando Louis, e... oddio, gli ho detto di levarsi di mezzo con uno dei miei toni peggiori e poi l'ho fissato dal fondo della classe come unə stalker.