CI SARÒ.

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Cosmary viveva in una casa grande, troppo.
Per andare in bagno dovetti girare per cinque minuti, per poi ritrovarmi in camera dei suoi genitori.

《 Non voglio sapere cosa hai fatto in bagno, ma se ci metti tutto sto tempo per lavarti le mani fidati, c'è qualcosa che non va.》

La raggiunsi in cucina mentre stava preparando il nostro pranzo.

《 La prossima volta dammi una mappa. Mi ero perso.》

Vidi il volto di Cosmary girarsi lentamente con una smorfia sul viso che aspettava solo il momento giusto per esplodere.

Con un espressione di rassegnazione in volto le diedi il permesso. Finì in una risata talmente contagiosa che mi fece alzare l'angolo delle labbra.

Le tirai lo straccio che avevo vicino al tavolo e lei lo afferrò con dei riflessi spaventosi.

Poi il suo volto cambiò improvvisamente: 《 Da oggi anche noi possiamo parlare con i ragazzi in casetta.》

《 Davvero?》 Nella mia mente riecheggiava solo un nome.

《 Si, possono chiamare anche a noi fuoriusciti da stasera.》

Ed eccoli, li sentivo asciugarsi di qualsiasi luce che avevano, persino il colore blu si trasformò in un grigio neutro.
Le paranoie sono sempre state parte fondamentale della mia vita, me le facevo per tutto, e in un certo senso mi sentivo cullato da quella sorta di precauzione.
Ma quella volta no, quella dannata volta le sentii logorarmi all'interno, infliggendo graffi alla parete dell'anima.

'' E se non mi chiama?''
'' Lo sa che da oggi può chiamarmi?''
'' ma se non chiama vuol dire che non mi vuole sentire.''
'' Ma forse non lo sa, ma io non saprò mai che lui non saprà, e vivrò con il terrore che può sapere ma non vuole.''

Ero ancora un ragazzino, capitemi. E smettete di ridere.

Nel frattempo Cosmary si accorse di questo mio cambiamento d'umore, infondo lei si faceva le stesse domande.

《Chiameranno.》

《 E se non lo facesse?》 Parlai al singolare, perchè sapevo che non ci sarebbero stati dubbi che Alex la chiamasse, loro non avevano niente da nascondere.

《 Ma smettila, lo farà. Ti a- adora troppo per non chiamarti.》

《 Forse sarebbe stato meglio se mi avessi detto che sarebbe stato più probabile che non mi avrebbe chiamato. Ora rimarrò con la speranza, e se magari non dovesse chiamare, trascinerò nel baratro del buio anche te.》

Mi portò il mio piatto di pasta e si sedette di fianco a me: 《 Come sei tragico. Senti, chiamerà, e non lo dico per darti false illusioni, conosco Chri...》

Conclusi io la frase per lei 《 Conosci l'affetto che ci lega.》

《 Beh, in sostanza si, ma non so nient'altro di più.》Dallo sguardo basso rivolto verso il piatto, era evidente che Cosmary non volesse sembrare invadente. Ma io avevo così tanta voglia di parlare di lui, di parlare di noi, che mi feci scappare tutto dalle mani.

《 Sono innamorato di lui, Cosmy.》

Lei non se lo aspettava, non si aspettava un'affermazione del genere. Ma sorrise comunque.
Lei riuscì a capire.

《 Perso?》 Mi disse solamente.

《 Cosa?》 Risposi.

《 Innamorato perso.》

Scoppiai a ridere.

《 Cosa c'è di divertente?》 Cosmary aveva quel sorriso che illuminava un'intera stanza buia.

《 È strano dire '' innamorato perso''. Perchè dovrei essere perso?》

《 Perchè l'amore ti fa perdere.》

E come un diminuendo musicale, la mia risata cessò.

Lei continuò: 《 Ti perdi quando ami una persona, non sai più chi sei o dove ti trovi. All'inizio fa quasi paura, ma poi senti che infondo ti piace. Ti perdi e non riconosci più te stesso allo specchio, ti vedi piccolo e impotente, ma comuqnue felice.
Perdi il senso del tempo. Il tempo sembra sempre troppo poco per qualcuno di così importante.
Perdi il tuo sguardo, perché sai che nessuno mai potrà illuminarti gli occhi come faceva lui.
Tu ti sei perso per trovare Christian, hai perso contro di lui, e ora ti piace girarti e non riconoscere niente e nessuno a parte Lui.》

E come se non avesse detto appena qualcosa che colpì il mio cuore, afferrò un maccherone con la forchettà e se lo portò alla bocca.

《 Wow.》Esclamai.

《Grazie, mi hanno sempre detto che ho una vena poetica.》

Alzai le sopracciglia: 《 Si... proprio poetica, aspetta... già, Dante diceva così, no? 》 Ma non riuscii a restare serio.

《 Tu ridi, ma nel frattempo nella tua stupidità hai azzecato una cosa. Dante si perse nella selva oscura.》

《 Dove la dritta via era smarrita?》Stavamo per inoltrarci in un discorso fin troppo serio per i nostri standard.

Vidi Cosmary stringere le guance con i denti, avrebbe voluto contenere un sorriso.

《 Vuoi essere la Beatrice di Christian?》Disse cedendo ai suoi muscoli facciali.

《 Come no.》

E poi iniziò a ridere Cosmary, e rise così forte che pensai che si stesse affogando.

《 Cos'è che ti fa così ridere?》

《 Niente, è che mi sto immaginando te vestito da Beatrice, la coroncina, il velo. Non ce la faccio.》 Non finì nemmeno che riprese a ridere.

In effetti immaginai anche io la scena.
Che imbarazzo.

《 Ha parlato la Francesca del suo Paolo.》

《 Dai questa ci sta.》

E poi di nuovo il silenzio, le risate calarono in un momento di riflessione.
Poi la vidi alzare lo sguardo.

《 Chiameranno.》

Incrociai i suoi occhi, anche i suoi speranzosi e malinconici.

《 Si.》 Risposi con un filo di voce.

Si,Chri mi chiamerà.






Spazio autore:
Non vi libererete mai di me, mi dispiace, questi giorni a scuola così noiosi che è partita dal nulla l'idea di una seconda parte, non ci avevo mai pensato.
Questo ovviamente è la pt2 e non una a parte quindi ci saranno riferimenti a quella vecchia.

E niente... stiamo ancora qua.

Twitter: stesa icon di qui @aidualc0 ClAuDia

PER TE AMEREI, ancora una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora