Capitolo 1

2.2K 84 6
                                    

Hyunjin è sempre stato un ragazzo introverso. Non amava socializzare, credeva di non essere adatto ai propri coetanei. Non si sentiva mai a suo agio in mezzo a tante persone e e per questo motivo usciva di casa soltanto per andare a lezione o per andare a lavoro, ma a volte gli piaceva anche passeggiare da solo nei parchi deserti.
Hyunjin lavorava come barista nel centro di Seoul, poco lontano dalla propria università e dal proprio appartamento. Viveva già solo e non aveva coinquilini. Il suo appartamento non era poi così grande, ma era più che adatto per una persona ed un cagnolino, Kkami, il suo unico amico oltre Jisung.
Jisung era un po' come Hyunjin, ma a differenza sua aveva un piccolo gruppo di amici ed un ragazzo. Aveva invitato più volte Hyunjin ad uscire con loro, ma quest'ultimo si ritrovava sempre a rifiutare l'offerta.
Jisung frequentava la stessa università di Hyunjin ed erano entrambi al secondo anno.

Quella mattina Jisung passò a prendere Hyunjin da casa sua. Non lo faceva spesso, dato che di solito era il suo ragazzo, Minho, a portarlo all'università. Quella mattina però Minho si era alzato con l'influenza, perciò a Jisung e Hyunjin toccava andare a lezione a piedi.
Hyunjin conosceva Minho, anche perché solitamente passava a prendere sia Jisung che Hyunjin, per non lasciarlo solo. Il ragazzo dai capelli biondi però non considerava Minho un suo amico, dato che non gli rivolgeva quasi mai la parola.
"Buongiorno hyung, niente caffè oggi?"
Hyunjin scosse semplicemente la testa. Tutte le mattine era solito uscire di casa con il suo caffè americano tra le mani, ma quella mattina si era svegliato già abbastanza in ritardo.
"Niente caffè oggi, quindi non infastidirmi perché potrei prenderti a pugni Jisungie"
Hyunjin ridacchiò, avvolgendo un braccio attorno alle spalle dell'amico.
Entrambi arrivarono a lezione in orario e si misero seduti ai soliti posti in fondo all'aula.
Hyunjin non sopportava le lezioni di statistica, non riusciva mai a capire nulla.

La lezione era ormai iniziata da circa dieci minuti, quando la porta dell'aula si spalancò nuovamente. Hyunjin tenne lo sguardo fisso sul proprio foglio, aspettando di sentire già la ramanzina del professore al povero studente che era arrivato in ritardo. Essendo la loro un'università privata, i professori erano fin troppo severi e pretendevano sempre una certa puntualità.
"Mi dispiace molto per il ritardo. Ci ho messo un po' a trovare l'aula, chiedo scusa, ancora"
"Non ti ho mai visto in aula, devi essere nuovo qui. Prendi posto adesso, se ti manca qualcosa puoi chiedere gli appunti ai tuoi colleghi"
Jisung a quel punto tirò una gomitata al più grande, che alzò la testa infastidito.
"Che c'è?"
"Hai visto? C'è un ragazzo nuovo"
"E quindi?"
"Vai a conoscerlo Hyunjin, ti prego, devi farti degli amici"
"Scordatelo"
Per quanto volesse tornare a farsi gli affari suoi, Jisung gli diede un'altra gomitata, così Hyunjin fu costretto a sollevare lo sguardo per osservare il ragazzo che si era seduto poco lontano da loro.
Aveva i capelli biondi e lunghi, ma non più dei suoi. Il suo profilo era decisamente affascinante, dato il suo naso piccolo e le labbra rosee che lo facevano sembrare quasi un bambino.
Hyunjin però, nonostante lo trovasse bello, non era interessato alle relazioni. Gli piacevano i ragazzi, ma non ne aveva mai avuto uno.
"Non fissarlo, altrimenti se ne accorge"
Jisung cercò di far distogliere lo sguardo al suo amico, che stava ancora osservando i suoi lineamenti.
"Forza, vatti a sedere vicino a lui"
"Jisung, perché continui a provarci? È inutile"
A quel punto il più piccolo smise di provarci, sbuffando leggermente per il suo comportamento.

A fine lezione, entrambi recuperarono le proprie cose, alzandosi dai loro posti.
"Uhm, scusate?"
Sia Jisung che Hyunjin si girarono al suono di quella voce che sembrava stesse chiamando proprio loro.
Hyunjin notò subito il ragazzo nuovo ed alzò un sopracciglio, cercando di capire cosa stesse cercando.
Jisung invece gli aveva subito rivolto un sorriso, girando il corpo nella sua direzione.
"Avete per caso gli appunti della lezione? Sono arrivato in ritardo e credo di aver perso il filo del discorso"
"Certo, il mio amico ha preso appunti per tutta la lezione, vero Hyunjin?"
Hyunjin spalancò gli occhi, abbassando lo sguardo sul più basso. Certo, aveva preso un paio di appunti, ma perché doveva renderlo partecipe nella conversazione?
"Uhm, si lì ho presi. Adesso devo andare però, fatteli passare da Jisung"
Detto ciò, Hyunjin sparì dall'aula, senza neanche aspettare l'amico. I due ragazzi rimasero abbastanza sorpresi da quel comportamento.
Hyunjin non voleva scappare via, ma sapeva già cosa stava cercando di fare Jisung, quindi quello era l'unico modo per evitarlo.
Non è che volesse evitare a tutti i costi di socializzare, ma ogni volta che ci provava si sentiva sempre fuori luogo. Non era facile per lui, sopratutto se quella persona era un ragazzo appena conosciuto.
Dall'altra parte però Felix si sentì in colpa, pensava che il ragazzo alto non volesse passargli i suoi appunti e questo poteva capirlo.
"Scusalo... Non ama socializzare"
"Non preoccuparti, pensavo di aver detto qualcosa di sbagliato"
"Io sono Han Jisung comunque. Posso darti gli appunti senza problemi. Puoi dirmi prima come ti chiami però?"
"Oh, io sono Lee Felix. Ho cambiato università da poco, è il mio primo giorno"
Jisung avvertì subito un accento diverso nella sua voce, perciò capì che probabilmente non aveva vissuto sempre in Corea.
Un'altra cosa che aveva notato era che Felix non aveva mai smesso di sorridere dal momento in cui si era avvicinato a parlare con loro. Sembrava un ragazzo molto solare.
È propio ciò che serve a Hyunjin
pensò Jisung, con un leggero sospiro. Lui sapeva quanto fosse difficile per il maggiore, ma non smetteva mai di provarci. Voleva solo vederlo uscire dall'ombra per una volta, perché lo considerava un ragazzo fantastico, ed aveva proprio ragione.

Ray of sunshine - HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora