Quando Leda e Joel tornarono dalla stazione di polizia, lei non aveva quasi la forza di scendere dall'auto. Tra che era tutta dolorante per la caduta e la stanchezza mentale ed emotiva per l'interrogatorio cui l'aveva sottoposta Charles Monroe, desiderava soltanto infilarsi a letto e tirarsi le coperte sopra la testa. Le bastò un'occhiata per capire che Joel era nelle sue stesse condizioni.
"A tua madre non succederà niente?"
"Monroe ha detto che non l'avrebbero accusata per aver mentito per coprire Alan... Non se testimonierà contro di lui."
Il suo volto era segnato da rughe di dolore, un dolore che Leda avrebbe voluto alleviare. Ma niente di quello che poteva dire o fare avrebbe cambiato la realtà e cioè che Alan Turner aveva ucciso suo padre.
Il peggio era che sua madre aveva mentito per proteggere il figlio, della cui innocenza era convinta. In realtà, tutti i pezzi erano andati a posto quando Charles aveva mostrato il video dove si vedeva il parcheggio la sera dell'omicidio.
Non c'era nessuna ammaccatura sull'Aston Martin che vi era posteggiata, a dimostrazione che non poteva essere quella di Joel. Un'ulteriore conferma la si ebbe quando il meccanico, avvertito per telefono, fornì la ricevuta per la riparazione.
Ancor più incriminanti furono il cappello e il cappotto che Alan indossava quella notte. Appena li vide, Larah scoppiò in lacrime. Glieli aveva comprati lei stessa e alla fine confessò di non avere idea a che ora Alan fosse tornato a casa quella sera perché si era addormentata sul divano mentre leggeva. Quando si era svegliata, lui stava leggendo seduto nella poltrona accanto e aveva dichiarato di essere lì da ore.
Quando avevano lasciato la stazione, su Alan era stato emesso un mandato di cattura.
"Vorrei soltanto che avessero permesso a mia madre di tornare a casa con noi," disse Joel.
"Non pensi che sarà più al sicuro in custodia cautelare fino a quando non avranno catturato Alan? Mi ripugna pensare che adesso potrebbe prendersela con lei."
"La sicurezza di mia madre è uno dei pochi punti su cui Monroe ed io siamo d'accordo, altrimenti avrei insistito perché la rilasciassero."
Joel sospinse Leda verso la scala che conduceva alla camera da letto.
"Coraggio, gioia. Forse non sarà così dura se saliamo sostenendoci a vicenda."
Si sbarazzarono dei vestiti mano a mano che salivano, così che erano nudi quando entrarono nella camera. Leda andò dritta verso il letto, ma fu fioccata dal braccio che Joel le mise intorno alla vita. Sollevandola da terra, si diresse al bagno.
"Prima la doccia, gioia. Voglio assicurarmi che queste abrasioni siano ben pulite."
Joel la posò nella cabina e aprì l'acqua.
"Inoltre, ti aiuterà a rilassare i muscoli."
Con un gemito di piacere, Leda si infilò sotto il getto di acqua calda
"Oh, Dio... Mi sembra di essere in paradiso."
"Dai, appoggiati alla parete," la istruì Joel. "Mi occuperò io di tutto."
Lei ubbidì. Non pensava di poterlo amare più di quanto lo amasse già, ma pochi minuti dopo dovette ammettere che si sbagliava. Lui insaponò con cura ogni centimetro del suo corpo, facendo attenzione ogni volta che incontrava un'abrasione.
Poi le massaggiò i muscoli dalle caviglie al collo, affondando i pollici nel groviglio dei tendini. Il trattamento si concluse con il più dolce dei baci, causandole nuovi grovigli, ma per ben altri motivi.
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CAMBIARE PER AMORE (6 LIBRO - LA SAGA DEI POWELL)
ChickLitLA SAGA DEI POWELL - LIBRO 6/6 Uniti da passioni e potere. Divisi da un segreto ancestrale. Per Joel Turner, figlio illegittimo di Reagan Powell, è arrivato il giorno della vittoria. Lui, che non ha mai posseduto nulla di quello che hanno ricevuto...