CAPITOLO 6

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Per fortuna, riuscì ad evitare gli schizzi, ma non tentò nemmeno di sottrarsi alle occasionali e passionali carezze di Joel. Perché avrebbe dovuto, quando erano così deliziose?

Non ci volle molto per mettere insieme un pasto veloce, soprattutto con l'aiuto di Joel. La sua disponibilità a dare una mano in cucina, o dovunque lei ne avesse bisogno, era una delle cose che l'aveva impressionata sin dall'inizio.

Con competenza maschile, Joel sbrigava i suoi incarichi con calma ed economia di movimenti. E benché lei l'avesse accusato di essere spietato come il padre, era anche di una generosità illimitata verso gli altri, oltre a dimostrare una radicata gentilezza nei momenti più impensati. Per lei era importante che la sua innata onestà mitigasse la sua tendenza ad essere spietato.

Anche se Leda aveva acceso qualche lampada, la densità della notte invadeva la casa, creando un'atmosfera dì intimità. Appena la cena fu pronta, la portò nella nicchia della cucina, posizionandola sopra un tavolino con sedie che utilizzava per i pasti più informali. Dopo diversi minuti passati a mangiare in silenzio, Joel si fermò per qualche secondo e la guardò con calma.

"Mi viene in mente che non hai mai risposto alla mia domanda..."

"Quale domanda?"

Come succedeva sempre, lui rispose con assoluta franchezza.

"Mi aiuterai ad indagare sull'omicidio di mio padre?"

Leda esitò, ricordando come lui le avesse detto che l'avrebbe fatto anche senza il suo aiuto. Non dubitava della sua sincerità, neanche per un istante... Né dubitava che, nel perseguire il suo scopo, avrebbe potuto finire in luoghi che era meglio evitare. Ma sapeva che con la sua presenza, poteva moderare le azioni di Joel e insieme, sarebbero riusciti ad evitare di cacciarsi nei guai.

"Okay, Joel... Sono disposta ad aiutarti... a qualche condizione."

Un lieve sorriso sfiorò la bocca di Joel mentre aggrediva di nuovo la sua bistecca.

"Oh, gioia... Perché la cosa non mi sorprende?"

"Parlo sul serio, Joel... Come prima condizione, non farò niente che danneggi i Powell o interferisca con il mio lavoro."

Joel scrollò il capo.

"Non posso prometterlo, Leda. E se uno di loro avesse ucciso mio padre?"

"È ovvio che sarebbe tutta un'altra storia."

"In questo caso, tu devi essere disposta a prendere in seria considerazione la possibilità che qualcuno al quale sei affezionata possa essere l'assassino."

"Non è stato nessuno di loro, Joel," replicò lei, categorica. "Così come so che non sei stato tu, so che nessuno dei tuoi fratelli e delle tue sorelle ucciderebbe il proprio padre."

Lui la guardò con un'espressione dura negli occhi.

"Smettila a chiamarli così. Non sono i miei fratelli e le mie sorelle."

"Anche Alan è un fratellastro... Eppure ti ho sentito definirlo fratello."

"Solo quando sono costretto," replicò Joel senza entusiasmo.

Lei non poté fare a meno di scoppiare a ridere. Non che gliene facesse una colpa. Alan era... strano. Benché fosse affascinante e alla mano, dava l'impressione di... detestare il genere di impegno che i Powell mettevano nel loro lavoro.

Lo stesso valeva per Joel, che lui considerava un Powell di sangue, se non di nome. Quanto all'aspetto, Alan assomigliava alla madre, Larah. Avevano in comune gli stessi capelli biondo oro e i vivaci occhi nocciola.

CAMBIARE PER AMORE (6 LIBRO - LA SAGA DEI POWELL)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora