Capitolo 8

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                       Lilith Pov

Avevo riacquistato la mia memoria ed i miei ricordi

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Avevo riacquistato la mia memoria ed i miei ricordi.
Mi bruciava tutto il corpo.
Quei quattro anni di poteri bloccati si stavano facendo sentire tutti in questo momento.
Sentivo il sangue ribollire dentro di me.
Sembrava di essere dentro un vulcano che stava eruttando.
Vedevo la donna davanti a me e volevo solo affondare le mie zanne nel suo collo.
Avevo fame, volevo del sangue vivo.
Ero stata troppo tempo a corto di esso, ne avevo terribilmente bisogno.
Le catene che mi tenevano legata erano impregnate di verbena e bruciavano come fuoco ardente.
Le mie urla riecheggiavano nella cella e sentivo il cuore di Cody che batteva all'impazzata.
Potevo sentire l'odore della preoccupazione di mio zio e la paura della donna che mi aveva liberata.
Sentivo la rabbia scorrere in me e un senso di oppressione dentro il petto.
Volevo vedere Dylan.
Perché non era lì con loro al momento?
Cosa gli avevano fatto?
Perché in quei quattro anni non era stato con me?

Più mi dimenavo e più la verbena si attivava.
Le mie mani gocciolavano sangue per i tentativi di liberarmi.

Lilith:<zio Chris ti prego.. togli queste catene.
Non le farò del male>

Christopher:<per quanto ti voglia credere e so che hai tutte le buone intenzioni, non appena ti libererai da quelle catene, attaccherai senza alcun ripensamento.>

*Christopher mi pone davanti una sacca di sangue rubata dalla clinica facendomi bere da essa.
Ne bevo come un assennata ma non appena provo ad ingerire quella sostanza, il mio corpo la rigetta immediatamente.
Non bastava, dovevo nutrirmi da una vena.*

Sento in lontananza un ululato familiare

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Sento in lontananza un ululato familiare.
Non poteva essere lui.
Ero ormai all'estremo delle forze e ricado a terra distrutta.
Avevo le braccia e mani ricoperte di sangue per aver provato a far scivolare via le catene dai polsi.
Ne avevo spaccata una, rompendomi un osso.
Avevo lo sguardo riverso verso il pavimento quando sento un ringhio furioso espandersi nella stanza e vedo una mano tesa verso di me.
Alzo lo sguardo e vedo il mio lupo davanti a me.
Dylan era entrato in quella cella facendo tremare tutti con il suo ringhio.
Lo guardo allibita, non credevo di averlo davanti a me.
L'unica cosa che riesco a dire era..

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