Venere
Mi fermai davanti a l'entrata dell'hotel, mentre osservavo l'immensa struttura a cinque stelle di fronte hai miei occhi.
"-Il ragazzo deve avere soldi.-"
Sospirai salendo i pochi gradini, arrivando di fronte la grande porta a vetri entrandoci dentro.
Tutto li dentro urlava lusso, non avevo mai visto un posto del genere, solamente in qualche film.
Stavamo economicamente bene io e mio padre grazie al suo lavoro, ma non eravamo mai state persone che volevano cose lussuose.
Mio padre mi aveva cresciuto in ben altro modo, che i valori erano ben altri e non soldi e lusso.
Mi diressi verso la Hall, dove si trovava una donna, mentre osservavo tutta quell'eleganza da toglierti il fiato.
Dava calore e accoglienza hai clienti che ne ospitavano.
Era veramente bellissimo questo Hotel.
-Buonasera signorina, in cosa posso aiutarla?-
-Buonasera, mi scusi dovrei fare una consegna a questo nome, mi sta aspettando.-
"-Diciamo che sta aspettando Sari e non me, ma dettagli.-"
Pensai ironicamente, mentre passavo il foglietto con il nome del cliente.
-Oh si, il signor Anthony Park la sta attendendo, ci aveva avvisati che aspettava una consegna. Prego salga pure al terzo piano, porta 305.-
-Grazie.-
Sorrisi educatamente, dirigendomi verso uno degli ascensori lussuosi di quel posto, premendo il pulsante, mentre le porta laccate d'oro con l'interno noce si aprivano di fronte a me, entrandoci dentro.
Premetti il pulsante che mi avrebbe condotto al terzo pianto, mentre osservavo ciò che mi circondava, tutto qui urlava lusso, per non parlare che c'era persino una musica rilassante per i clienti mentre prendevano l'ascensore.
Era bellissimo ma strano allo stesso tempo, non ero abituata a quel genere di cose.
Sentii il famoso "tin", mentre le grandi porti si aprivano di fronte a me, mostrandomi un corridoio fine ed elegante.
Uscii dal ascensore mentre osservavo tutta quell'eleganza che mi circondava, mentre mi incamminavo lungo il tappeto rosso, cercando la porta dove avrei dovuto fare la consegna.
Arrivai in fondo al corridoio trovando finalmente il numero della stanza e sospirai, mentre picchiettavo leggermente la porta, aspettando che l'interessato mi venisse ad aprire.
Vidi la porta aprirsi e mi si parò di fronte un ragazzo a dir poco bellissimo, sembrava un modello, uscito da qualche famosa copertina.
Vidi lo sguardo del ragazzo passare in rassegna tutto il mio corpo, facendomi sentire completamente nuda, sotto quello sguardo così acceso, mentre il suo sguardo si soffermava sulle mie labbra, facendo un piccolo sorrisetto malizioso, per poi alzare lo sguardo completamente sul mio viso fino a in incastrare il suo sguardo magnetico al mio.
Mentre avvertivo le mie guance prendere fuoco per l'imbarazzo.
-S..Salve, sono qui per la consegna.. Mi scusi il disturbo..-
Dissi, mentre, spostavo lo sguardo da per tutto, in modo da non averlo su di lui, mentre notavo una ragazza che stava uscendo proprio in quel momento dalla camera, mentre metteva i soldi nella sua borsetta.
"-Oddio..-"
Potevo avvertire le mie guance e l'imbarazzo farsi sempre più forte, mentre allungavo la busta con il cibo per lui.
-Nessun disturbo piccola Nabi.- (farfalla)
Lo sentii sussurrare con voce suadente, facendomi arrossire ancora di più di come ero già.
"-Nabi? Che significa?-"
Lo vidi afferrare la busta, mentre i suoi occhi scrutavano tutto il mio essere, mettendomi sempre di più in imbarazzo.
-Nabi, non ti hanno insegnato che è buona educazione, guardare ne gli occhi una persona?-
Lo sentii dire, con voce accattivante, ma allo stesso tempo da rimprovero.
Spostai il mio sguardo verso il suo, mentre sentivo le mie guance scottare sempre di più.
-Ora si che ci siamo piccola.-
Disse, con voce calda, mentre lo vidi afferrare il portafoglio dalla tasca dei suoi pantaloni, prendendo i soldi.
-Aspetti, la cena è stata già pagata.- Dissi, in modo frettoloso, volevo andarmene il più presto possibile.
Quel ragazzo bellissimo, che sembrava una Divinità uscita da qualche parte, mi metteva estremamente in imbarazzo.
-Lo so, sono per te, così paghi un taxi per tornare a casa, non vorrai andartene a piedi a quest'ora?-
-Sono solamente le otto di sera, non è poi così tardi, non si preoccupi, la ringrazio.-
Dissi, per poi incamminarmi verso il lungo corridoio per raggiungere il più presto possibile l'ascensore.
-Ferma.-
Mi arrestai all'istante non tanto per la parola, ma per il tono usato.
Mi girai verso di lui, aveva uno sguardo determinato che non accettava un no come risposta.
-Ti porto io a casa, non muoverti. Il tuo nome tesoro.-
-Ve.. Venere, mi chiamo Venere Rinaldi.-
-Venere.. Ti si addice..-
Disse, con voce calda mentre rientrava dentro la stanza, sicuramente per prendere le chiavi.
"-Che devo fare? Non conosco questo ragazzo, potrebbe essere uno psicopatico.
No vado!-"
Non persi tempo corsi verso l'ascensore e premetti il pulsante, mentre le grandi porte d'orate si aprivano davanti a me, entrandoci dentro, proprio mentre vidi lui chiudere la porta della sua stanza, spostando lo sguardo lungo il corridoio verso di me, mentre le porte dell'ascensore si stavano chiudendo, sotto il suo sguardo infastidito.
Continua
Ed ecco qua anche questo capitolo, saranno pochi i capitoli del passato tranquilli, giusto per far vedere come si sono incontrati, conosciuti ecc..
Non mi piace molto allungarmi nella conoscenza ecc..
è gusto personale scusatemi.
Spero che la storia vi incuriosisca e che vi piacerà.
Ci becchiamo la settimana prossima cuoricini, un bacione grande vi adoro!
💛💛💛💛💛💛💛💛💛💛💛💛
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Un amore predestinato
Fanfiction"Non avrei mai pensato, che grazie a un incontro fatto per caso, mi ritrovo felicemente.." Avviso: Questa storia è puramente inventata, dettata dalla fantasia, ogni fatto descritto, personaggi sono puramente inventati.