Cap 17

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Anthony

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Anthony

Rientrai in quel momento dentro casa, mentre vidi Maria venire verso di me, le sorrisi educatamente, era parte della famiglia.

Praticamente lei è venuta a lavorare per la mia famiglia quando io avevo solo sedici anni, e non se ne mai più andata, nemmeno dopo lo morte dei miei.

Ce un legame famigliare con lei, le voglio bene come se fosse un vero componente consanguineo della mia famiglia e mai la caccerò da qui almeno che non sia lei a volersene andarsene.

-Signor Park, buonasera.-

-Maria, lo sai che puoi chiamarmi per nome, senza queste formalità.-

La vidi sorridermi amorevolmente come una madre, intenerendomi da quel gesto spontaneo.

-Suo marito come sta?-

-Oh.. Bene, gli piace la nuova scuola dove lo hanno trasferito.-

-Mi fa piacere, spero che si trova meglio di dove si trovava prima.-

-Lo spero anch'io Signor Park, la paga era molto bassa e pretendevano straordinari senza essere pagati.-

-Lo so, ma sono convinto che qui si troverà bene fidati.-

Dissi, posandole una mano sulla spalla come un figlio farebbe con la propria madre.

Ed ero convinto di questo dato che con la nuova scuola dove era stato trasferito per insegnare lingue straniere c'era la mia parola dietro, se qualcosa non era come mi ero raccomandato ci avrei pensato io stesso.

-Maria, dove si trova quella peste di mia moglie?- Domandai sorridendo divertito, mentre la vidi ridacchiare.

-E in giardino signore, la trova certamente lì.

-Grazie.-

Dissi, per poi dirigermi direttamente verso la porta finestra che mi avrebbe condotto fuori alla ricerca di quella bambina pestifera che non era altri che la mia meravigliosa moglie.

Uscii in giardino circondato da i miei uomini in giacca e cravatta che abbassarono la testa in segno di rispetto e saluto, mentre mi guardavo intorno per vedere in che punto fosse del giardino.

L'adocchiai seduta sotto a un albero a occhi chiusi, con una mano posata sul ventre, immaginando che stesse ascoltando i movimenti della nostra bambina.

Mi stampai mentalmente quell'immagine incredibile, che non avevo mai creduto possibile nella mia vita fino a che non avevo incontrato lei.

E allora avevo capito, che tutto ciò che desideravo oltre al potere era una famiglia tutta mia, d'amare e proteggere.

Mi avvicinai a lei con passo sicuro e dominante, ignara del mio arrivo come sempre, per via dei miei passi silenziosi, fermandomi di fronte a lei, abbassandomi sulle mie ginocchia godendomi quella deliziosa immagine della mia piccola farfalla.

Un amore predestinatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora