𝟎𝟏𝟔. 𝗍𝗋𝖺𝗂𝗇𝗂𝗇𝗀 𝖼𝖺𝗆𝗉

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"GUARDA! QUELLA È SENZA DUBBIO LA SQUADRA DEL FUKURODANI!" esclamò Sora, indicando fuori dal finestrino. L'autobus si fermò appena arrivarono.

Sakusa sbuffò, alzandosi.

Era passato circa un mese ed entrambi non riuscivano a vedersi tanto a causa del fatto che avevano i loro test.

Lo vedeva davvero solo durante le lezioni o quando gli faceva da tutor, ma a parte quello, non avevano avuto un'uscita.

Questo era il motivo per cui Sakusa si stava aggrappando alla sua mano come se fosse l'ultima volta che la vedeva perché gli mancava troppo. Sora veniva al ritiro come supporto e come manager temporanea.

Scese dall'autobus non appena si fermò, lasciando dietro di sé Sakusa, che fissava la sua stessa mano.

"Finalmente!" Urlò, facendo girare la testa anche alle altre squadre che erano appena arrivate guardarono il maniaco che stava urlando.

"UNA RAGAZZA!" Qualcuno ha urlato. Quel qualcuno era Taketora della squadra di Nekoma. "Perché ogni squadra ha una manager donna... tranne noi..." gridò, inginocchiatosi.

Kuroo lo guardò in modo strano, scalciandogli la schiena per costringerlo ad alzarsi. Non appena si alzò da terra, vide il momento in cui Sakusa abbracciò quella certa bellezza da dietro.

Cadde in ginocchio, stringendosi la maglietta. "GAH!" Si lamentò, sentendosi sconfitto.

"Oh? Non sapevo che Sakusa avesse una ragazza." commentò Yaku, con le mani sulla sua vita. "Perché? Sei geloso, Yaku-san?" lo prese in giro Lev, coprendosi la bocca con la mano.

"HEY HEY HEY!" urlò un certo uomo dall'aspetto di un gufo, alzando le braccia verso la coppia. "Bokuto-san!" esclamò, strappandosi via dalla presa di Sakusa.

Era scappata da Sakusa per la seconda volta quel giorno, e un certo asso cominciava a diventare impaziente.

Komori se ne accorse, schiaffeggiandogli la schiena e ridendo. "Smettila di essere così commovente privato, Kiyoomi." Lo prese in giro. Sakusa si allontanò dalla mano di Komori, guardandola come se fosse un insetto.

"Oh sì. Cavolo, sei così permaloso con la tua ragazza ma non puoi nemmeno sostenere la mano del tuo caro cugino?" Komori sospirò, incrociando le braccia.

Bokuto e Sora erano molto simili; essendo entrambi estroversi e sempliciotti. Andavano d'accordo, anche se Bokuto era l'unico rumoroso dei due.

"Ciao, Sakusa-san." Salutò Akaashi, camminando accanto a Sakusa. Sakusa fece cenno di riconoscimento verso il ragazzo che del 2° anno, come lui. Erano in qualche modo simili, entrambi silenziosi e di solito stufi delle cazzate degli estroversi.

Sakusa avanzò arrancando, afferrando duramente la mano di Sora e tirandola letteralmente fuori dalla conversazione che stava avendo con Bokuto.

"E-Ehi, aspetta!" Disse, allungando la mano libera verso Bokuto in modo drammatico, come se la stessero trascinando verso la morte. "Gah! Maenami!" Bokuto la chiamò drammaticamente, mettendosi in ginocchio e allungando la mano verso Sora.

"Bokuto-san, ora indossiamo i nostri vestiti da palestra." Akashi lo chiamò.
L'umore di Bokuto cambiò all'istante. "Oh! Akaashi!" Lui sorrise.

Sora si sentì abbandonata, trascinata dietro la scuola dove non molte persone potevano vederli. Sakusa sbuffò, alla fine si fermò. Si voltò e guardò la sua ragazza, incrociando le braccia.

Sora fece un broncio arrabbiato, guardando Sakusa con un'occhiataccia. "Tch, stavo parlando con Bokuto-san." Sbuffò, incrociando le braccia e voltandosi leggermente dall'altra parte.

Sakusa provò immediatamente un'ondata di colpa, sentendosi come se i suoi sentimenti avessero la meglio su di lui. 'Sono così egocentrico' pensò, ritraendosi leggermente.

Sora guardò il suo ragazzo tranquillo, vedendolo imbronciato. Guardò a terra, il suo naso si arricciò un po' e le sue spalle si abbassarono.

Alzò gli occhi al cielo, emettendo un drammatico sospiro mentre lo abbracciava sopra la sua spalla, in punta di piedi. Gli accarezzò la nuca. "Va bene, va bene, tu bambinone." Lo prese in giro.

Lui la abbracciò, con le braccia intorno alla vita. Affondò la testa nell'incavo del suo collo, annusando i suoi vestiti profumati di rosa.

"Andiamo, dobbiamo prepararti per il tuo allenamento con altre scuole potenti!" Lo rimproverò, cercando di strapparlo via per la terza volta quel giorno.

La abbracciò più forte, cosa che iniziò a preoccupare Sora mentre si fermava tentando di allontanarlo. La abbracciò forte, cercando di avvicinarsi il più possibile a lei.

Sora era preoccupata, non sapendo cosa avesse fatto sì che Sakusa fosse così affamato. "Omi, piccolo, qualcosa che non va?" chiese, la sua voce si addolciva mentre posava una mano sulla sua schiena.

Strofinò il naso più vicino, il suo dolce battito del cuore contro la sua pelle. "Smettila di spingermi via." Disse, semplicemente e brevemente.

Sora fu colta alla sprovvista, ma fece un sorriso gentile mentre gli accarezzava la nuca. Era davvero un bambino grande; ed era suo.

𝐓𝐎𝐔𝐂𝐇𝐘 ⭟ 𝗄𝗂𝗒𝗈𝗈𝗆𝗂 𝗌.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora