𝟎𝟏𝟖. 𝗉𝗋𝗈𝗍𝖾𝖼𝗍𝗂𝗏𝖾

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"QUESTA È LA LORO SECONDA VITTORIA CONTRO LA KASARSUNO." Sospirò Yachi, imbronciandosi quando finì il set tra l'Inarizaki e la Karasuno.

Sora sudò, sentendosi un pò male. La Karasuno non era debole. Erano veloci e forti, ma tendevano ad impanicarsi e sciogliersi.

"Va bene, vado a riempire le borracce dell'acqua." Disse a Yachi, alzandosi. Prese la borsa piena di bottiglie, salutando la bionda prima di dirigersi alla porta.

Ovviamente, essendo la protagonista principale, la fortuna non era dalla sua parte.

"Attenta!" Urlò qualcuno, appena passò davanti al campo in cui il Nekoma e il Fukurodani stavano attualmente giocando una partita.

Si girò, solo per farsi colpire perfettamente in faccia dal pallone. Come cadde indietro, le sue mani colpirono il muro, prima di scivolare a terra con un tonfo.

Senti il sangue gocciolare dal suo viso, non sapendo se fosse per il pallone che le ha colpito il viso o per la testa che si è scontrata contro il muro.

Le persone si precipitarono immediatamente da lei, Sakusa fù il più veloce.

Scivolò contro il pavimento, sedendosi accanto alla sua ragazza e aiutandola a mettersi a sedere. "Oi, stai bene?" Chiese, la sua voce aveva una punta di preoccupazione.

Lei si alzò a sedere, lamentandosi mentre la gente si affollava intorno. "Non sembra avere un bell'aspetto." Commentò Komori mentre il sangue le solleticava il naso e la fronte, aveva anche un taglio sul labbro.

"Ugh, mi sento come se fossi stata picchiata." Guardò la folla e ne notò una che spiccava in particolare. Era un certo ragazzo dalla testa a gufo con gli occhi pieni di lacrime e un grande broncio.

Emise una risata imbarazzata. "Ah- sto bene! Non fa nemmeno male! Mi sento-" Cercò di alzarsi in piedi, solo per inciampare e cadere di nuovo.

"Smettila, ti farai solo più male." Ordinò Sakusa.

"È colpa mia!" urlò Bokuto, con le mani che afferravano i capelli. tutti si zittirono. "Non è stata davvero tutta colpa tua." Disse lei, sentendosi in colpa per qualche motivo.

Il sudore di Akaashi cadde all'inizio della Bokuto Emo Mode™, i suoi capelli si afflosciarono. Sakusa alzò gli occhi al cielo, aiutando Sora ad alzarsi. "Va bene, portala dall'infermiera e io farò qualcosa per lui." Sospirò Akaashi, voltandosi verso il suo senior imbronciato.

Sakusa inviò un piccolo cenno del capo, aiutandola ad andare nell'ufficio dell'infermiera. Era tranquilla per tutto il tempo, gli occhi spenti mentre fissava il pavimento.

Lui la guardava costantemente, preoccupato. Quando raggiunsero l'ufficio dell'infermiera, aprì la porta e, ovviamente, l'infermiera non c'era.

Era il fine settimana, dopotutto.

Sospirò, facendola sedere su uno dei letti.

Essendo un introverso, quando si faceva male, non chiamava mai nessuno né piangeva. Era riuscito a prendersi cura di se stesso.

Afferrò dell'alcol, dei fazzoletti, batuffoli di cotone e un kit di cucito, sedendosi sulla sedia davanti a lei.

Notò il suo stato depresso, sospirando mentre passava il fazzoletto sotto il naso per pulire il sangue.

"Perchè sei così triste?" chiese, con gli occhi concentrati sulle sue ferite. Sospirò, chiudendo gli occhi. "E' stato solo... davvero umiliante." Si lamentò lei, con un broncio sul viso.

Lui emise una piccola risata, prima di beccarle le labbra. Le sue guance arrossirono mentre sbuffava e guardava il pavimento, e lo sguardo infastidito sul suo viso.

Ha pulito le sue ferite, riuscendo a ricucire anche i suoi tagli senza ferirla troppo.

Lo aveva chiamato il suo salvatore ed eroe, il che era un po' drammatico. "Io pensavo che la Top Wing Spiker del Giappone sarebbe stata in grado di ricevere una palla del genere." la prese in giro Sakusa mentre puliva il set di cuciture, appoggiandosi al tavolo.

Un segno irritante arrivò sulla sua fronte mentre stringeva i denti, le mani appallottolate mentre il suo corpo tremava furiosamente. "Io-non stavo prestando attenzione. Inoltre, è la schiacciata di Bokuto. Bokuto!" Ha affermato, con gli occhi sbarrati.

Sorrise compiaciuto, alzando le spalle come per dire 'beh, se è quello che dici tu'.

Strinse i denti con rabbia, chiedendosi perché avesse accettato di uscire con un tale idiota. 'Ah, è perché sta cercando di farmi innamorare di lui', pensò, la rabbia che svaniva mentre ricordava il giorno in cui l'aveva baciata all'improvviso.

Arrossì ripensando ricordo, accarezzando le guance fiammeggianti. 'Mi chiedo se sono innamorato di lui, ancora.' Pensò, fissando il suo profilo laterale perfetto.

Gli occhi di lui si fissarono nei suoi, facendole abbassare lo sguardo imbarazzato. 'Penso di esserlo'.

Il suo corpo sussultò quando sentì un batuffolo di cotone colpirla, guardando Sakusa. "Oh, ho bisogno di tornare alla mia partita, quindi o vieni con me o rimani qui e marcisci a morte." Disse drammaticamente, già incamminandosi verso la porta.

Era morta stroncata. 'Non importa.'

𝐓𝐎𝐔𝐂𝐇𝐘 ⭟ 𝗄𝗂𝗒𝗈𝗈𝗆𝗂 𝗌.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora