𝟎𝟏𝟐. 𝗉𝗋𝖾𝗍𝗍𝗒

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"OH? BUONGIORNO, KAGUYA Senpai!" lo salutò Sora, inchinandosi in segno di rispetto. Lui alzò le sopracciglia e le mandò un cenno.

"Oh, mi serve un favore. Quando vedi quel moccioso, dagli questo." Le disse, porgendole un foglio.

La gente che passava sussurrava e mormorava. "Pensi che si stiano frequentando?" "Kaguya-san ha un bell'aspetto" "Mi chiedo se sia la sua ragazza".

"Ti dispiace se ti chiedo cos'è?" chiese, girando il foglio verso di lei. "Ah, sono solo informazioni sulla squadra che sarà al ritiro".

Sora si fece una piccola risata. "Sembra che lui sia ossessionato da ogni squadra, però." Kousuke scoppiò in una risata. Poi accarezzò la testa di Sora, salutandola.

Sospirò mentre guardava la schiena di Kousuke.

Sentì un peso sulla spalla e una voce profonda accanto al suo orecchio. "Perché era qui?" chiese Sakusa con un'espressione seccata sul viso.

Lei strillò, facendo un passo avanti e battendo una mano dove il suo respiro le solleticava il collo. "Omi! Non farlo!" Lo rimproverò, strofinandosi il collo. Lui rise leggermente al suo viso arrossato e la prese in un abbraccio.

Lui qlzò gli occhi al cielo, accarezzandole la sommità della testa. "Accidenti, Omi. Sei come un bambino; ​​così permaloso." Lo prese in giro. Lui gnorò completamente il suo piccolo insulto e continuò a respirare il suo profumo floreale.

"Prendetevi una stanza, perdenti." li prese in giro Emi, colpendo la parte superiore della testa di Sora. La ragazza dai capelli ondulati ringhiò alla sua migliore amica, strofinandosi la sommità della testa.

Alla fine Kiyoomi si staccò da lei, beccandole velocemente le labbra. "Ehi! C'è gente in giro!" Disse con un'espressione imbarazzata, colpendogli ripetutamente il braccio.

Sospirò, alzando le spalle mentre infilava i pugni nelle tasche della giacca. "Allora? Perché era qui?" Chiese lui. Lei sospirò vedendo come fosse ancora su quell'argomento.

"Informazioni sul tuo ritiro." Disse, porgendogli il foglio mentre entrava in classe. Sakusa la seguì, scansionando le parole.

Si diresse verso il suo banco per notare che Emi era seduta al suo posto, sorridendo. Sora inclinò la testa. "Cosa c'è che non va?" Chiese, poggiando la borsa a terra. Emi mostrò una busta di cioccolatini, fiori una cartolina che diceva "Mi piaci! Perfavore esci con me, Maenami-senpai! Yakaze Haruya".

"Non c'è uno Yakaza nella classe 4?" chiese Emi, facendo oscillare le gambe. "Non lo so. Forse." disse Sora, aprendo la borsa per metterci dentro la busta con la confessione.

Una mano all'improvviso le strinse il polso, fermandola. Alzò lo sguardo per vedere che la mano apparteneva al solo e unico, Sakusa, che la stava fissando.

"Che cos'è questo?" chiese, guardando la busta. Lei rise della sua gelosia, scuotendo la testa. "È un pacco regalo con una confessione." disse, mostrandoglielo.

Voleva farla a pezzi.

"E? ​​Cosa hai intenzione di dire?" chiese lui, avvicinandosi, il viso che si increspava lentamente. Era arrabbiato, di sicuro. Lei lo derise, spingendogli la fronte con il palmo della mano, facendolo inciampare all'indietro e sbattere le palpebre un paio di volte, elaborando quello che era appena successo.

"Tu che cosa pensi?" Sospirò, le mani sui fianchi. Sospirò, scuotendo la testa. "Sul serio." mormorò tra sé e sé. Emi rise e diede una pacca sulla testa di Sora.

Il ragazzo dai capelli ricci si morse l'interno della guancia, imbronciato. Esalando un respiro.

Sakusa si sedette al suo posto, che era proprio accanto a quello di Sora, e velocemente avvolse le braccia intorno alla vita della sua ragazza, tirandola indietro. 

Lei gridò mentre cadeva in grembo a lui, sentendo il suo viso strofinare nell'incavo del suo collo. Arrossì mentre cercava di tirarsi fuori dalle sue braccia.

"Omi!" Disse, confusa dal motivo per cui si comportava così.

"Vorrei che tu fossi brutta, allora saresti tutta mia." Teneva il broncio, la fronte appoggiata sulla sua spalla. Sora smise di muoversi, rielaborando la frase nella sua testa.

Ha piegato la sua testa. Poi è diventata impassibile. "Non so come rispondere a questo. E, come tu dici. Hai fangirl che ti inseguono il culo ogni giorno." Rispose lei, incrociando le braccia.

"Tu hai fan in diverse scuole." Disse umilmente lui, imbronciato ancora di più. Lei andò nel panico, sentendosi male per il suo stato triste.

"Oh, sì... ma-" disse piano, rimpicciolendosi. Alzò lo sguardo e fu sorpreso quando vide la sua faccia imbarazzata. "Ma?" Chiese, facendole segno di continuare.

"Ma tu sei l'unico che mi piace, ok, Omi?" Disse, come se fosse una madre che rimprovera il figlio di non dimenticare qualcosa.

Le sue labbra si aprirono, un po' distratte dall'affermazione. Un leggero rossore gli spolverò le guance mentre i suoi lineamenti si rilassavano.

Lui annuì una volta, mostrando un piccolo sorriso.

𝐓𝐎𝐔𝐂𝐇𝐘 ⭟ 𝗄𝗂𝗒𝗈𝗈𝗆𝗂 𝗌.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora