𝟎𝟎𝟔. 𝗄𝗂𝗒𝗈𝗈𝗆𝗂

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Gli allenamenti di pallavolo terminarono allo stesso momento per entrambi, così si sono accordati - o meglio, lei ha deciso da sola - che avrebbero studiato dopo pallavolo.

Il sole stava tramontando, e il cielo si era colorato di rosa e arancione come della pittura ad acquerello. La brezza stava spingendo indietro in suoi capelli come lei si rannicchiò nella sciarpa avvolta attorno al suo collo, tremando per il tempo.

"Ti piace l'inverno, Sakusa-san?" Chiese, voltando la testa per guardalo. Aveva uno sguardo vuoto, prima di tornare a guardare avanti.

"Kiyo...omi." Disse esitante e con calma, rannicchiandosi nella sua sciarpa. Lei mormorò in confusione.

Lui la guardo ancora, vedendo i suoi occhi da cerbiatto. "Chiamami Kiyoomi." Disse.

Lei brillò emozionata, mostrandogli un sorriso sghembo. "Questo significa che sono tua amica, Saku- Kiyoomi?" Chiese, il suo nome sembrava strano dalla sua bocca.

C'era un momento di silenzio, l'unico suono che si poteva udire era della musica di Halloween da un negozio vicino e delle persone che parlavano tra di loro.

"Non mi piace l'inverno. È facile ammalarsi." Rispose, ignorando completamente la domanda precedente. Lei stava sudando, ma decise che era uno tsundere e lasciò perdere.

"Oh! Siamo arrivati. Mia mamma è fuori con le sue amiche e non tornerà fino a tardi e mio papà è al lavoro." Gli disse mentre sbloccò la porta. Era contenta, perchè i suoi genitori erano un po' imbarazzanti.

Fece un passo in casa, urlando, "Sono a casa!" per tutta casa. Aspettò alcuni secondi, prima di girarsi verso Sakusa. "Ho urlato che sono a casa nel caso ci fosse un ladro o qualcosa del genere" Mormorò.

Fece un passò piu avanti nella sua casa, togliendosi i mocassini, con Sakusa che la seguiva. Passarono attraverso il salotto vuoto, dirigendosi su per le scale nella sua stanza.

Lei aprì la porta, lasciandolo entrare. "Ho pulito la mia stanza ieri." Dichiarò, canticchiando mentre poggiava il suo zaino a terra. Lui notò come i libri e i fogli nel mobiletto erano puliti, e non sembravano neri come lo erano primi.

Il tramonto dorato sbirciava attraverso le persiane. I raggi rimbalzavano sul muro, dandogli abbastanza luminosità.

Lei tirò fuori i suoi libri di testo giapponesi. Sospirò, accarezzando i suoi taccuini, pensando a se stessa. "Tu-..." Si interruppe, sembrando esitante.

"Che cosa c'è?" chiese lui, guardandola di lato mentre tirava fuori i suoi libri di testo dalla borsa. "Puoi chiamarmi Sora." Lo disse così piano che quasi non la sentì.

Si stava guardando in grembo, i capelli che coprivano il viso incredibilmente rosso e i lineamenti nervosi del viso. "Va bene." Disse chiaramente, continuando a tirare fuori la sua roba.

"Kiyoomi, il ritiro giovanile è il mese prossimo, giusto?" chiese, guardando i suoi riccioli perfetti. La guardò in faccia, annuendo.

Sospirò, sgonfiandosi mentre si stendeva sul tavolino da caffè. "L'insegnante vuole che io vada con la squadra di pallavolo maschile perché la squadra di pallavolo femminile non ha un ritiro e quella maschile non ha un manager!" Imitò la voce acuta del suo allenatore, sospirando di nuovo.

"Sul serio." Si disse, imbronciata. Sakusa inarcò le sopracciglia. "Verrai con noi?" chiese, appoggiandosi al tavolo. Lei alzò le spalle prima di lasciarle cadere inerti. "Non ho ancora deciso." Sbuffò.

Lui strinse le labbra e tornò al suo lavoro. Era silenzioso e il sole era quasi scomparso. "Conosci qualcuno di qualche squadra che va al campo di allenamento?" Chiese.

Sakusa era in realtà piuttosto deluso che la Shiratorizawa non sarebbe stata lì. Neanche l'Aoba Johsai avrebbe partecipato.

Il ritiro giovanile sarebbe stato un po' prima dello Spring Interhigh e le scuole che avrebbero frequentato sarebbero state diverse dal campo di allenamento che si teneva alla Shinzen High in estate.

Il campo si sarebbe tenuto al Fukurodani Gakuen, anche se l'Inarizaki aveva una palestra leggermente più grande. Le squadre presenti erano il Fukurodani (ovviamente), che erano soprannominati gufi. Hanno uno dei top dei primi cinque Wing Spiker, Bokuto Kotarou, nella loro squadra.

C'era anche il Nekoma, la squadra che non perde mai la palla. Non avevano punte forti o servizi potenti, ma erano una squadra che usava il cervello.

Poi venne il Karasuno, la scuola dei corvi in ascesa. Si diceva che ci fossero due del primo anno che avevano una combo veloce e un centrale alto e intelligente; anche lui al primo anno. Erano innegabilmente forti.

Ma poi, la scuola forte è arrivata. L'Inarizaki Gakuen. Avevano un forte Wing Spiker, un libero veloce, due ottimi ricevitori, un centrale spaventoso e il palleggiatore, la cui aura era affilata.

Avevano tutto.

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