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Dopo essere andata ai dormitori in cuoi trovò la sua stanza, Crystal, si sistemo insieme a Wiliam e lesse e rilesse la pria pagina della cartella su cui vi era scritto l'incarico che doveva svolgere in attesa che i suoi pochi mobili a cui era legata arrivassero

-come se non bastasse gli devo fare pure da psicoterapeuta oltre che da mamma- disse sbuffando togliendo i piedi dalla scrivania a uscendo dalla camera seguita dal cane, conosceva quel posto a memoria, lo aveva memorizzato sistemando gli archivi una notte d'estate insonne per pura noia, camminando per il corridoio vide un uomo di spalle: capelli scuri raccolti in un codino, alta statura, braccio in metallo, andatura stanca; a primo impatto non capì chi fosse e non ci diede neanche tanto peso finché il segugio non iniziò a ringhiare sulla difensiva, lei lo seguì scoprendo che stavano andando nello stesso posto, ovvero quello che veniva chiamato spazio comune "ricreativo".

-Bucky- lo salutò Steve per poi accorgersi che lei era dietro di lui -Crystal, Wiliam- gli salutò.

-Capitano- rispose lei neutra -è arrivato il mio scatolone?- chiese poi, Steve indicò un puff con di fianco una scatola ne grande ne piccola ma abbastanza pesante

James si voltò osservandola -tu saresti?- chiese poi,

-agente Crystal Gean Ellen Rose, nuova risorsa degli Avengers- disse seria sprofondando sul suo puff azzurro, che tanto attendeva con William che le si mise ai piedi sempre sulla difensiva.

-abile combattente e fin troppo astuta per la sua età- aggiunse Natasha ridendo,

-plurilaureata, 24 anni, troppo intelligente per noi e noiosa quando spiega, ma piena di misteri- terminò Clint,

Crystal scosse la testa con un sorriso rassegnato alle parole dei due.

-e quale sarebbe il tuo compito tra di noi? - chiese Tony tra il curioso e il sarcastico

-penso lo scopriremo presto- risposta vaga quella della ragazza che prima o poi si sarebbe integrata.

Calò un silenzio imbarazzante finché da una parete non apparì un androide rosso che si librava in aria,

-Visione quante volte te lo dobbiamo ripeter- chiese Steve esasperato ma venne interrotto,

-chiedo venia capitano, voi dovete essere la signorina Rose- disse volgendosi a lei,

-in persona- rispose sorridendogli leggermente,

-vi siete trovata bene agente Rose?- domandò educato Visione

-si Visione, grazie per l'interessamento- rispose lei leggermente sorpresa, era raro che qualcuno si preoccupasse o si interessasse per lei senza un motivo rilevante, i presenti guardarono la sua espressione, vagamente smarrita,
straniti.

-tutto bene Crystal?- domandò Sam, lei fece cenno si e lì cadde il discorso,

la giovine si alzò -penso sia arrivato il momento di stilare un programma-  disse estraendo un taccuino dalla tasca posteriore dei pantaloni con una penna sfilata dai capelli,

-un programma per cosa?- domando Rogers

-se sono qui significa che ho del lavoro da fare, e per quanto ne so il mio lavoro siete voi perciò- rimase parecchio vaga nel rispondere osservando i presenti per poi iniziare a tracciare linee su una pagina, -signor Barnes, le dispiace scambiare due parole?- domando all'uomo che era rimasto nell'ombra in silenzio, Steve lanciò all'amico uno sguardo per tranquillizzarlo, lui si diresse verso il corridoio seguendo la ragazza che portava lo scatolone in mano, e il cane sempre sulla difensiva col puff tra i denti, poco convinto.

-sicuri che William non sbrani il soldatino- chiese Clint divertito, Natasha li tirò un cuscino addosso -ahia Tasha, scherzavo- e il silenzio che si era formato venne rotto dalle risate dei presenti.

SEI MAI STATO LIBERO|| James Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora