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-sembra più una base militare che un normalissimo casolare inglese- esordì Natalia posata sullo stipite della porta di una stanza abbastanza nascosta con il cane seduto ai suoi piedi,

-quello era un po' il mio intento- spostò lo sguardo da i monitor alla rossa assumendo un'espressione fiera -come posso aiutarti Nat?- chiese poi la bionda,

-hai detto che se avevo bisogno potevo passere- alzò le spalle la vedova nera un po' titubante,

-accomodati- le fece posto sulla sua sedia -quando te la senti tu inizia a raccontare- le sorrise dolce,

-tu sai cosa ho visto, non è così?- domandò piatta la rossa,

-ho una vaga idea, si- ammise Crystal molto sul vago -e tu sai cosa so fare- disse, più che una domanda era un affermazione,

-poco e niente- rispose l'altra di rimando sorridendo,

-vuoi parlare o faccio io?- Crystal era ancora lì sorridente come una mamma chioccia che guarda i suoi pulcini non sicura se stesse facendo davvero la cosa giusta con la vedova,

-fa tu, se è vero ciò che si dice- Natalia era tesa e Crystal lo sentiva molto bene,

-dipende da cosa si dice- ci scherzò su la giovine, poso le mani sulle sue spalle posizionandosi di fronte a lei annullando la distanza tra le loro fronti, entrambe chiusero gli occhi, la bionda vide ogni singolo dettaglio dei flashback della rossa che li vedeva sbiaditi come se la ragazza le gli stesse cancellando e così fu in realtà, ma non le li cancellò per sempre o tutti, cancellò solo quelli appena ricordati in modo che la vedova nera non potesse collegarli alla missione e dormire tranquilla, passarono pochi minuti e la bionda respirò profondamente come se per tutto il tempo avesse trattenuto il fiato, si staccò e guardò negli occhi la rossa studiandola,

-grazie- la ringraziò la vedova nera che ricevette un cenno e un sorriso abbozzato in risposta.

SEI MAI STATO LIBERO|| James Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora