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Crystal si sistemò di fronde a vari monitor nell'enorme laboratorio, aveva accesso a telecamere, audio, sistemi elettrici e non, per farla breve, aveva l'America in mano assieme ai suoi biscotti e al tea,

-Nat, tra due ore sulla destra, Clint, sei a duecento metri sopra il tuo obbiettivo, Steve siete circondati- avvertì lei girando tra un monito e l'atro digitando codici binari di hakeraggio,

-James ti serve qualcosa- domandò senza girarsi -sei silenzioso ma non a prova del mio udito-

-non hai risposto alla domanda- disse nel buio,

-non era una domanda ma una osservazione- accurò la bionda -sei gradi a nord due a ovest Sam- si tolse l'auricolare e si giro con la sedia da ufficio -allora- lo sollecitò

-cosa sei, perché sei qui, chi ti manda davvero- domandò lui,

-agente shield di ottavo grado, ex caporale della marina Cristal Gean Ellen Rose, agente governativo, sono qui per svolgere il mio lavoro e in particolare te, Nicolas Fury direttore shield, contento ora?- si rigirò -in pochi sanno questa informazioni, anzi in molta sanno a malapena il mio nome di battesimo, se divulgherai anche solo mezza informazione, mi ritroverò a tagliarti la gola-

-ad aiutare me a quale scopo- chiese lui

lei sospirò -sono informazioni riservate- prese un sacchetto vuoto dal tavolo portandolo all'altezza delle ginocchia -William otro- il cane prese il sacchetto tornando in cucina per poi riportarne un altro pieno -allora, Steve ha convinto la commissione che tu sei idoneo alla partecipazione sociale, io ne ho fatto parte come massimo esponente psicologico dell'agenzia ma il direttore ha rischiato abbastanza per Rogers quindi vedi di rendermi il lavoro facile Barnes e sii grato della mia presenza e smetti di fare domande- affermò seria lei, lui sparì.

passarono ore e ormai la sera lasciò spazio alla notte stellata e lei stava ancora lì

-domani sera festa- esordì iroman

-se ci arrivate a domani sera- rise lei

-pensavo dormissi Rose- disse Clint

-vi sto parando il culo da troppe prospettive e situazioni diverse come posso dormire- disse lei sbadigliando

-la prossima volta cercheremo di beccarci una missione tutti assieme- disse fiducioso Sam

-la prossima volta ci sarò pure io me lo sento- bevve un sorso di tea oramai freddo,

-Banner?- domandò il capitano,

-è rientrato sano e salvo, non ha distrutto nulla da come avete potuto vedere voi tre e credo stia dormendo o facendo qualcosa nel laboratorio- farfuglio stanca dopo giorni che non dormiva, -ce la fate senza di me cinque minuti- non aspettò neanche una risposta che si tolse le cuffie e arretro con la sedia chiudendo gli occhi e massaggiandosi le tempie, era stanca e annoiata col sonno che si faceva sentire,

-vuoi il cambio- chiese gentile Tasha che era appena rientrata,

-tranquilla, va a dormire- la rassicurò lei,

-quella che ha bisogno di dormire sei tu qui- la prese in giro la rossa,

-va- rise la bionda rimettendosi al comandi.

SEI MAI STATO LIBERO|| James Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora