Capitolo 8

3.3K 149 27
                                    

«Oddio, avrei pagato oro per vedere la reazione di Miller.» 

«Malcolm è stato super imbarazzante, sul serio.» 

Come pianificato, eravamo allo Shake&D per trascorrere il resto del pomeriggio insieme e aggiornarci sugli ultimi eventi. Donna, dopo l'ultima giornata di selezioni per la squadra di cheer, aveva fatto la doccia più veloce della sua vita per non perdere altro tempo e ora ci ritrovavamo insieme nel nostro diner preferito a berci uno shake a parlare dell'ultima novità: Miller.

«Io ho sempre detto che Jordan è un coglione ma arrivare a dire questa cosa di fronte a lui... questo è stato davvero un colpo basso.» commentò la mia amica, intuendo il disagio che avessi provato.

«Esatto,» sospirai, «Dio, quanto vorrei che Miller gli soffiasse il posto. 'Fanculo al suo futuro da professionista, mi ha fatto fare una figuraccia davanti a lui e deve pagare.»

Presi un altro sorso dalla cannuccia del mio milkshake al cioccolato e caffè mentre rivivevo nella mia mente la scena in biblioteca di quella mattina.

«Non pensarci più, Mak.» Malcolm agitò in aria.

«Dopo ha anche avuto la faccia tosta di dirmi che avrei dovuto ringraziarlo.» replicai secca.

Ruotò gli occhi e si stravaccò sul divanetto mettendo un braccio sullo schienale dietro a Donna, «ha voluto fare il simpatico.»

Io non l'avevo trovato affatto simpatico. 

«Tornando agli allenamenti. Travis ti ha detto qualcosa?» continuò rivolgendosi alla nostra amica.

«Nope, ci siamo visti solo di sfuggita.» schioccò la lingua per poi chiudere le labbra attorno alla cannuccia della sua bevanda.

«Jordan era preoccupato. Teme il posto.» ammisi ripensando al suo sguardo mentre osservava Hayden fare gli esercizi urlati dal coach.

«Chiunque lo temerebbe. Anche Travis non era così tranquillo...» 

«Non penso gli lasci il posto da quarterback. Sai che Travis è il suo preferito e in più gioca da quando era neonato.»

Il padre di Travis aveva avuto una carriera da quarterback, aveva giocato in squadre minori dello stato ma era bravo e in Carolina era molto conosciuto nell'ambito del football. Aveva portato Travis a seguire le sue orme fin da piccolo e infatti era uno dei migliori che la scuola avesse avuto, dopo mio fratello.  

«Staremo a vedere, ma tornando a te.» mi puntò l'indice contro facendolo ruotare e assottigliò lo sguardo sospettosa, «tu sei una stronzetta fortunata.»

Ridacchiai mentre tiravo su dalla cannuccia e scuotevo la testa. 

«Oh, non fare quella faccia da finta tonta. Andrai a casa di Miller, lo conoscerai e chissà cos'altro succederà...» 

«Tu e Malcolm vi fate troppi film mentali. Andrò lì solo per suonare, nulla di più.» decretai con tono sicuro.

Perchè non sarebbe successo nient'altro, lui era Hayden Miller, mitico pianista, figlio di milionari, e quasi atleta sportivo, e io... ero io.

«Scommetto che entro un mese gliela dai.»

Il milk-shake mi andò di traverso alle parole dette con naturalezza di Malcom. Tossì sotto i suoi ambrati e divertiti mentre io gli feci il terzo dito continuando a tossire per il liquido andato di traverso.

«Tu...» deglutii a fatica, «tu sei pazzo. Per quanto ne sappiamo, potrebbe anche essere fidanzato.»

«Non ci sono articoli su questo.»

It's a ClichéDove le storie prendono vita. Scoprilo ora