«Ti hanno colpita a paintball sul collo?»
Arrossii e coprii il collo con i capelli. E avevo anche messo il fondotinta.
Sebastian sogghignò, «Miller dovrebbe darsi una controllata.»
«Perchè pensi sia stato lui?» domandai, la voce più acuta del normale.
Camminavamo uno a fianco all'altro nel corridoio mentre eravamo diretti verso la biblioteca. Entrambi avevamo l'ora libera e anche Hayden, che mi stava aspettando.
«Oh, ti prego,» mi lanciò un'occhiata, «se potesse scoparti a distanza, lo farebbe.»
Avvampai nuovamente e mi morsi il labbro. Avevo detto ad Hayden che avrebbe potuto farlo anche più piccolo ma se n'era fregato.
In quei giorni avevamo passato diverso tempo assieme. Aveva anche partecipato alle lezioni con Dimitri, seduto sulla sua poltrona ad ascoltarmi e guardarmi.
«Ho sentito che porterai la scuola alle finali di una competizione musicale, è vero?» domandò, arrivando davanti alla porta della biblioteca.
«Si. La finale sarà a fine marzo, manca ancora un po'.»
«Posso venire a vederti?» mi guardò di striscio con un mezzo sorriso.
«Solo se ti vesti da fenicottero.»
Allungò una mano, «andata.»
Gliela strinsi sorridente e poi entrammo in biblioteca. Trovai Hayden in un tavolo con già alcune persone, due ragazze erano di fronte a lui e sembravano stessero parlando.
Sollevò lo sguardo trovandomi ma non fece nessun cenno per salutarmi, e io nemmeno. Avevamo deciso di tenerlo segreto, per evitare che qualcuno di troppi ficcanaso ci riprendesse e pubblicasse i video.
Però, non perdevamo occasioni di stare da soli anche tra le mura delle scuola.
Mentre mi sedevo in un tavolo libero con Sebastian, mi vibrò il telefono stretto in mano e lo guardai:
-Solito posto
Sorrisi tra me e me e spiai alle mie spalle. Hayden si stava alzando. Io avrei dovuto aspettare qualche minuto prima di raggiungerlo nell'ala con gli scaffali di scienze.
Poca gente andava a prendere quei libri.
«Almeno a scuola potresti trattenerti, ragazza musicista.» cantilenò appena mi spostai dal tavolo.
Gli feci il medio mentre mi allontanavo.
Raggiunsi Hayden in quell'ala della biblioteca e lo trovai contro al davanzale con dietro la finestra. Una mano in tasca e l'altra che digitava sul telefono. Appena mi vide, lo mise in tasca e incurvò le labbra.
«Ehi, Adams.» avvinghiò la mia vita, tirandomi a sè.
«Ehi, Miller.»
Mi alzai sulle punte per baciarlo mentre stringevo il suo viso tra le mani. Anche quella notte avevo sognato le sue labbra morbidi e finalmente potevo assaporarle. Provò ad approfondire ma mi tirai via con un suo lamento, che si perse contro il mio collo avendo nascosto il volto nell'incavo. Guardai sorridente il campo da football fuori dalla finestra e nel mentre incastrai le dita nei suoi ricci.
«Sto iniziando a preferire il Muppet al surfista.» borbottò, prima di baciarmi il segno che aveva fatto lui il giorno prima.
«Puoi chiamarli col loro nome?»
Si tirò indietro e mi scrutò attento, «no e ti gira troppo attorno.»
«Sa che sei stato tu a fare questo-» indicai il collo, «-perciò sa bene qual è il suo posto.»
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It's a Cliché
Teen FictionHayden Miller è un eccellente pianista, vincitore di moltissime competizioni, prossimo prodigio della Juilliard School e, sia per la fama dei suoi genitori sia per il suo incredibile talento, ha vissuto sotto i riflettori fin da bambino. Tuttavia, l...