Capitolo 11

314 43 98
                                    

La discussione avuta con Jax aveva mandato Nikki su tutte le furie, dargli ragione era fuori discussione e poi si credeva di essere così importante per lei, e per la sua vita, ma non era affatto così.
Si alzò dalla scrivania prese la catenina dalla tasca dei leggings e decise che la doveva ridare al legittimo proprietario. Prese il telefono e chiamò il suo ex che rispose solamente al quinto squillo con voce seccata.

"Pronto?"

"Dove sei?" Domandò diretta Nikki.

"Perché ti interessa saperlo?" Chiese in tono seccato.

"Perché ho bisogno di vederti cazzone" ribattè acida lei, lui sbuffò e poi le rispose:

"Sono a casa mia."

"Ottimo, mandami l'indirizzo ci vediamo tra poco" e senza attendere una sua risposta riattaccò.

Uscì dall'ufficio dove si era rifugiata senza successo e salì sulla sua auto, e questo naturalmente avvenne sotto lo sguardo attento di Jax. Accese la sua Cuda e si immise nel traffico, guidando fino a La Jolla un quartiere della contea di San Diego che si affacciava sull'oceano, cosa prevedibile da parte di Morris dato il suo amore per l'acqua.

Quaranta minuti dopo Nikki parcheggiò la sua auto davanti casa Sutton, osservò la villetta davanti a lei era una casa non molto grande ma nell'insieme molto bella. Fece un respiro profondo prima di scendere dall'auto, con il senno di poi non le sembrava più una così brillante idea, ma ormai era lì e tanto valeva fare quello che voleva fare fin dall'inizio. Si avviò alla porta di casa e suonò il campanello un paio di volte prima che Morris le andasse ad aprire, e quando lo fece il suo volto scuro non prometteva nulla di buono.

"A cosa devo la tua presenza qui?" Domandò lui poco amichevolmente ancora fermo sulla soglia di casa.

"Non mi fai nemmeno entrare? È tutta questa la tua educazione?"
Lo ammonì lei in tono duro, e lui si spostò per farla passare.

Nikki entrò in casa guardandosi intorno, l'entrata si apriva in un open space che faceva sia da salotto che da sala da pranzo, era arredato con pochi mobili per permettere a Morris di muoversi al meglio con la sedia a rotelle, ma era comunque arredato con gusto. Il padrone di casa la fece accomodare sul divano e poi le chiese:

"Ti posso offrire qualcosa di fresco da bere?" Il tono usato era molto più gentile e Nikki lo apprezzò.

"No grazie, per ora stò bene così" rispose lei sedendosi sul divano blu in alcantara, lui le si mise di fronte osservandola con intensità.

"Sono qui per ridarti la tua collana" esordì Nikki porgendogli la catenina, che lui guardó scuotendo la testa.

"Perché scuoti la testa" chiese perplessa.

"Mi ridai la collana perché te lo ha ordinato lui?" Le chiese stizzito, e lei aggrottò la fronte accigliata.

"No nemmeno per sogno. Lui non mi ha detto di fare proprio nulla, io non prendo ordini non sono un cane" rispose offesa per l'accusa mossale.

"Se non te lo ha ordinato lui, allora perché ridarmela?" Obbiettò Morris, mentre Nikki aveva ancora la mano aperta e il braccio proteso verso di lui.

"Perché la collana è tua e io..." s'interruppe perché un nodo le era salito alla gola.

"E tu cosa Nikki? Tu te la sei tenuta per ricordarmi? Ricordare il tuo povero ex ragazzo paralizzato, ma dal quale te ne sei andata senza nemmeno darmi prima una spiegazione" l'accusò lui con molta rabbia.

"Hai perfettamente ragione Morris" ammise lei sentendosi in colpa.

"Non mi serve aver ragione Nicole, mi serve sapere perché te ne sei andata via a quel modo" le disse lui amareggiato e deluso dal suo comportamento.

Dangerous Love    (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora