Capitolo 1

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Erano le prime luci dell'alba quando Nikki parcheggiò la sua Barracuda davanti all'oceano Pacifico, era di nuovo a casa.
Scese dall'auto respirando a pieni polmoni, l'odore di salsedine le invase le narici e si mise seduta sul cofano della sua macchina ad ammirare il sole sorgere. Non c'era anima viva intorno a lei solo un piacevole silenzio e una leggera brezza marina che le scompigliava i capelli. Le tornarono alla mente i vecchi ricordi di quando da adolescente andava su quella spiaggia con i suoi amici, passavano interi pomeriggi a fare surf e a chiacchierare tra loro, qualche volta avevano anche saltato la scuola per fare surf, adoravano immensamente quello sport, ma purtroppo in quella spiaggia c'era anche un brutto ricordo legato al suo ex, e inevitabilmente le lacrime scesero inesorabili a rigare le guance di Nikki che prontamente le asciugó.

Non molto tempo dopo il suo arrivo sentì il motore di una macchina parcheggiare poco distante dalla sua, automaticamente portò le gambe al petto a volersi proteggere, e poi si girò a guardare chi fosse arrivato, era un ragazzo alto con un fisico possente, per un istante incrociarono i loro sguardi era terribilmente serio, indossava la muta prese la sua tavola da surf e dandole un ultima occhiata si avviò sulla spiaggia, Nikki lo fissò allontanarsi verso l'oceano e poté notare con piacere le sue spalle larghe, e un sedere davvero niente male.

Per un istante le passò per la mente di andare anche lei a fare surf, ma ci ripensò non appena il suo stomaco brontolò, doveva mettere qualcosa sotto i denti così scese dal cofano salì sulla sua Cuda e si avviò verso casa di suo padre.
Erano appena le sei e un quarto quando parcheggiò la sua auto sul vialetto di casa Riley, suonò il campanello e circa tre minuti dopo le aprì la porta suo padre con il volto assonnato.

"Piccola sei già arrivata?" Domandò stupito "Sono partita verso mezzanotte e la strada era molto scorrevole" spiegò abbracciandolo per poi entrare in casa.

"Credevo saresti arrivata in giornata ma meglio così" rispose seguendola in cucina."Il tuo braccio come va?" Chiese guardando l'ingessatura.

"Diciamo che dopo due settimane va così così, ma dovrò tenerlo per altre due e poi fare la fisioterapia" le raccontò mentre versava dell'acqua nella caraffa per fare il caffè.

"Vuoi una mano?" si offrì vedendolo in difficoltà.

"Sì tesoro ti ringrazio, di solito vado alla tavola calda a fare colazione" le disse guardandola, e lei ricambiò il suo sguardo facendogli un sorriso.

"Vai ancora da Molly?" Chiese.

"Certo! È la migliore tavola calda della città. Dovresti passare a salutarla, le ho accennato il tuo ritorno a San Diego" spiegò l'uomo mettendosi seduto a tavola.

"Sei sempre il solito chiacchierone papà, ma mi sei mancato moltissimo in questi lunghi anni" affermò dolcemente.

"Anche tu mi sei mancata molto Nicole. Ma ho rispettato la tua scelta di allontanarti da qui" le disse Oliver con gli occhi lucidi.

"Vuoi che preparo la colazione? Perché io avrei una fame da lupi" affermò.

"Prepara ciò che vuoi piccola" rispose semplicemente lui guardandola con affetto.

"Hai qualcosa dentro il frigo?"

"Si, ho fatto la spesa ieri assieme a Melissa" precisò, Nikki lo fissò un istante per poi chiedergli:

"Chi è Melissa? Non me ne hai mai parlato."

"È una donna eccezionale con la quale mi vedo da circa quattro mesi, volevo aspettare ancora un po' prima di dirtelo solo per vedere se le cose tra noi filavano bene, ma dato che sei qui..."

"Dato che sono qui dovrò fare la sua conoscenza" precisò lei aprendo il frigorifero prendendo del burro delle uova e del bacon. Sì mise a rompere le uova in una ciotola e mentre le sbatteva Oliver le disse:

Dangerous Love    (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora