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Quella non era di certo stata la sua prima esperienza eppure, la ricordò come la migliore

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Quella non era di certo stata la sua prima esperienza eppure, la ricordò come la migliore.

Aveva desiderato per anni che l'altro lo notasse, che per un istante la smettesse di evitare il suo sguardo.

Per anni aveva trovato rifugio nel bagno della scuola, lunghe ore ad affogare pianti silenziosi nel vederlo così apparentemente allegro al fianco della sua ragazza.

Tutto si era ripetuto nel corso dei due anni, era sempre rimasto tutto nella sua mente e l'unica cosa che poteva permettersi era il guardarlo da lontano e il sorridere nel vederlo così sereno con qualcuno che però, non era lui.

E mai avrebbe immaginato che quegli stessi occhi che sviavano il suo sguardo ad ogni passaggio, adesso erano incastonati ai suoi, ricchi di una qualche strana ma affascinante luce.

Alla sua prima spinta Jungkook strinse le dita attorno alla sua spalla e trattenne un gemito, che soffocò contro il suo collo. Alla seconda lo morse e alla terza gli sussurrò quanto lo desiderasse.

Avrebbe in realtà voluto dirgli quanto lo amasse, cosi tanto da fare male, ma non volle creare casini cosi rimase in silenzio e si limitò a sorridere sulla sua pelle.

Taehyung d'altra parte sembrava aver trovato dei punti di pace e serenità che neanche credeva reali. Si sentiva così dannatamente bene che il suo corpo e la sua mente erano in sincronia, come avesse aspettato da tempo quel momento.

Ed era proprio in quel modo che aveva immaginato la sua prima volta con il minore. Due anni prima si era innamorato di quei splendidi occhi castani che lo fissavano ad ogni suo passaggio, e da quel giorno, non era più riuscito a toglierselo dalla mente.

E in quel frammento, con il moro sotto di sè grondante di sudore ed in preda agli spasmi del piacere, si pentì di non aver dato retta prima al suo cuore.

«Sei davvero bello.» Gli uscì fuori di getto, mentre accarezzava la fronte di Jungkook.

L'altro non potè fare a meno di sorridere e di spingersi più contro al suo petto, baciandogli una clavicola.

«Tu lo sei di più.»

Quella fu l'ultima cosa che si dissero, prima di dar libero sfogo alla tensione sessuale creatasi

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Quella fu l'ultima cosa che si dissero, prima di dar libero sfogo alla tensione sessuale creatasi. La loro pelle sbatteva l'una contro l'altra, le loro lungue si cercavano in continuazione, la loro saliva sparsa sui corpi matidi di sudore ma non ancora stanchi di quella situazione.

Taehyung afferrò poi con le dita l'erezione del minore, e lo masturbò a lungo. Ad ogni spinta, la sua mano saliva e scendeva veloce.

L'attimo dopo, si portò le sue gambe sulle proprie spalle, avendo piena visione del suo corpo spoglio. Lo penetrò ancora, spingendosi totalmente al suo interno, fino alla base.

«Zitto.» Bisbigliò, zittendo quei lamenti continui con un ennesimo bacio.

E quando il suo lungo membro toccò la sua parte più sensibile, lo vide roteare gli occhi e mordersi le labbra come a spaccarle. Così colpì ancora lì, di continuo, fino a farlo contorcere dal piacere.

Voleva saperlo stremato a causa sua e sentiva di non avere abbastanza di quel corpo snello quanto spettacolare.

Difatti anche se la sua corporatura era nella norma, con spalle larghe e busto stretto, il suo corpo era uno dei più belli mai visti.

«Taehyung, ti prego.» Con gli occhi lucidi lo implorò, e quella fu la goccia che fece traboccare il suo vaso.

Scoppiò in un orgasmo intenso nel suo corpo, le sue gambe tremarono e il suo fiato venne meno. Sentì di aver fatto il sesso migliore della sua vita. E non era tutto nella sua testa, era la realtà.

Nudo e sporco crollò al suo fianco. Si addormentò qualche ora più tardi, soltanto dopo aver accarezzato e baciato ripetutamente la sua fronte.

Fu il primo a risvegliarsi, frammenti della notte trascorsa con Jungkook gli tornarono alla mente, il suo corpo in preda agli spasmi, ancora nudo al suo fianco. Il suo viso angelico era illuminato da un leggero fascio di luce entrante dalla finestra.

E per un attimo Taehyung pensò di volergli spostare una ciocca da davanti gli occhi e baciargli le labbra sottili. E lo fece.

Quel morbido baciò risvegliò il minore, che nascose il viso nell'incavo del suo collo e su cui sorrise in maniera spontanea.

«Stai bene?» La domanda gli parve stupida subito dopo averla fatta eppure Jungkook trovò adorabile il modo in cui si preoccupava di lui anche in quelle situazioni.

Il moro annuì in tutta risposta e si limitò a lasciargli un bacio sul mento. Si guardarono a lungo, poi Taehyung gli scostò una ciocca e la portò dietro il suo orecchio.

Gli baciò la fronte ampia, la curva del naso sottile, la guancia arrossata di prima mattina, le palpebre socchiuse e le ciglia lunghe. Gli lasciò un bacio anche sulle labbra sottili e rosee, sorridendo contro esse.

«Mi piaci.» Se ne uscì in maniera totalmente spontanea, senza rifletterci su un attimo.

«Mi piaci Jungkook.»

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