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Jimin corse dall'altro lato della grande stanza, tastando con le mani il corpo dell'amico in cerca di un eventuale ferita

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Jimin corse dall'altro lato della grande stanza, tastando con le mani il corpo dell'amico in cerca di un eventuale ferita.

«Ti ha colpito?» Chiese ripetutamente, seppure il moro non si fosse neanche accorto della sua presenza al suo fianco.

I suoi occhi stavano ancora seguendo la sagoma del maggiore spostarsi stanco tra gli studenti, e senza ascoltare la vocina nella sua testa, corse nella sua direzione.

«Taehyung.» Afferrò con le dita esili il suo polso e lo trascinò verso il bagno, scomparendo dagli occhi indiscreti dei passanti.

«Stai qua, prendo qualcosa per ripulirti la mano.» Estrasse un fazzoletto e lo inumidì d'acqua tiepida, poi tornò da lui. Poggiò la carta sulla sua pelle, non trovando il coraggio di sollevare lo sguardo nel suo.

«Sto bene.» Disse piano, ma non abbastanza da non farsi sentire dall'altro. «Sto bene lascia stare.»

«Cazzo sto bene Jungkook!» Il moro rimase con il fazzoletto a mezz'aria, sollevando di scatto lo sguardo verso di lui.

Parve accorgersi dopo del tono utilizzato, i suoi occhi fissarono i suoi per qualche altro istante, poi li abbassò sulla sua mano e la avvicinò a quella di Jungkook per lasciarsi pulire.

«Perchè non hai reagito?»

«Mi dispiace, adesso penseranno che anche a te piacciono i ragazzi.»

«Rispondi alla mia domanda.» Avrebbe voluto dirgli che era un codardo e che non era in grado di difendersi da solo, ma preferì scuotere il capo.

Quando le dita di Taehyung gli accarezzarono il mento, fu costretto a sollevare gli occhi e portarli nei suoi. Ma incapace di trattenere a lungo quel contatto visivo, lo distolse per primo e si schiarì la gola.

«Non mi piace la violenza, ho preferito evitare. Non voglio essere espulso a metà dell'anno.» Ed in parte pensò che fosse anche vero.

Il maggiore si scostò, si pulì il dorso della mano sulla propria uniforme oramai consumata e si appoggiò con la schiena al muro gelido.

«Grazie.»

«Cosa?»

«Grazie di avermi difeso.» Parlò a voce bassa nonostante i suoi occhi fossero ancora fermi sul suo viso.

«L'avrebbe fatto chiunque al posto mio.» Entrambi sapevano che non fosse quello il punto del discorso.

«Si, ma lo hai fatto tu.» Chiarì Jungkook, facendo un passo nella sua direzione.

Non lo vide reagire alla sua vicinanza, così azzardò un'altro passo e poi un'altro ancora. Abbastanza vicino, portò una mano sulla sua guancia, che accarezzò delicatamente.

L'altro si scostò, lo sguardo sempre basso ma le labbra non erano più tirate in una smorfia, sembravano più quasi sorridenti.

«Lasciati accarezzare Taehyung.»

E lo ascoltò. Chiuse gli occhi e si lasciò accarezzare da quelle dita tanto delicate. La sua pelle risultava al tatto ancora più soffice di quanto immaginasse e quando le vide colorarsi di un quasi impercettibile rossore, si fece cullare dal tepore tanto da finire ad accarezzare le sue labbra.

A quel gesto Taehyung riaprì gli occhi quasi apparendo spaventato da quel gesto, allontanandosi dal suo corpo.

Portò una mano sulla maniglia ma prima di varcare la soglia mormorò qualcosa.

«Non me ne frega niente se penseranno che mi piacciono i ragazzi.»

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