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Le luci della casa erano spente quando Jungkook arrivò. Così si strinse sulle braccia, fece qualche passo avanti e bussò due volte.
Sentì dei rumori provenire da dentro, qualcuno che aveva urtato un mobile e stava imprecando ad alta voce. E la cosa lo sollevò, immaginando che Taehyung non gli avesse mentito e che fosse davvero ubriaco.
Quando la porta si aprì, rivelò la sua figura in penombra con soltanto dei pantaloncini blu indosso. I capelli erano arruffati e totalmente in disordine ed in mano teneva stretta una bottiglia di vino bianco semi vuota.
«Sei arrivato.» Biascicò con un sorrisetto divertito, poi afferrò Jungkook dalla maglia e lo trascinò dentro casa, chiudendo la porta.
E quando il biondo si fece più vicino costrinse l'altro ad indietreggiare e finire contro il muro. Lo vide socchiudere gli occhi, come avesse paura di essere colpito da un momento all'altro. Ma mai Taehyung avrebbe sfiorato quel viso sottile e delicato.
«Perché mi hai fatto venire fino a qua?.» Fu il primo a parlare, cercando di mantenere un contatto visivo con l'altro.
Poi qualcosa che lo fece rabbrividire. Taehyung si era avvicinato al suo viso, aveva annusato i suoi capelli ed era passato al suo collo. Teneva gli occhi socchiusi e le sue mani si erano spostate sui fianchi di Jungkook, che stringeva da sopra la felpa leggera.
«L'altra sera quando mi hai baciato,» Fece una pausa, singhiozzò e poi continuò. «Avrei voluto ucciderti.»
«Taehyung mi dispiace, non avrei dovuto baciarti sc-»
«Mi hai lasciato con una fottuta erezione in mezzo alle gambe e ho dovuto risolverla da solo. »
Pensava che lo avrebbe incolpato della sua rottura, non di certo quello.
Jungkook rimase inerme, le mani di Taehyung erano ancora ben salde sui suoi fianchi e sentiva la pelle tremare a causa di quel tocco leggero quanto insistente.
«Non riesco a dimenticare il tuo cazzo di sapore.» Biascicò, mentre col pollice accarezzava le labbra sottili e rosee.
«Perché non vuoi uscire dalla mia testa? Mi sembra di impazzire!» Si prese i capelli fra le mani e tirò le ciocche, mentre si allontanava dal suo corpo e camminava avanti ed indietro per la stanza. «Io non sono gay!»
Il moro rimase schiacciato alla parete, osservando il suo comportamento bizzarro. Il maggiore era solito mantenere un livello di serietà piuttosto alto. Non era conosciuto per essere un gran bevitore anzi, nè per aver mai litigato davvero con qualcuno.
E vederlo in quello stato confusionario non rese le cose più semplici. Jungkook gli si avvicinò cauto, gli tolse la bottiglia che poggiò sul tavolino e gli prese il viso tra le dita gelide.
E Taehyung dettato da quella vicinanza, trovò il coraggio nell'alcol e spinse la nuca contro la sua, baciandolo.
Spinse imperterrito la lingua nella sua gola ed una sensazione strana si infondò nel suo stomaco. Baciare un ragazzo non era poi così terribile come aveva sempre immaginato.
Si staccò per primo senza fiato, l'alito sapeva ancora di alcol e la sua espressione appariva più serena rispetto a prima, come se avesse messo a tacere quelle voci nella sua testa.
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