Non sapevo cosa dire,cosa pensare o fare. Il suo addome premeva contro il mio così come il suo bacino.
Pochi centimetri dal mio collo ,pochi dalla mia bocca. Una bocca avara ,due labbra secche ,aride ,che ardevano di cercare di nuovo quel tessuto molle.
"Non so se lo voglio"sentì pronunciare sopra di me prima che i suoi occhi ,in cerca di qualcosa,in cerca di un dettaglio,si posarono di nuovo sul mio viso.
Una barba folta,due occhi scuri e le sue labbra,dischiuse è preoccupate dal silenzio. Lunghi attimi di silenzio ,nel silenzio di quella casa;lunghi attimi di niente . Solo sospiri.
I miei occhi puntarono altrove mentre i miei pugni si strinsero.
"Perché me lo dici ora?"
Di nuovo quei suoi due occhi, cercarono di spiegare e la mia testa rifiutò quell'idea ,l'idea che tutto stesse riandando allo stesso modo.
Dubbi,dubbi...
Si parlava di esperienze,responsabilità,di importanza,di relazioni.. quanta assurdità!
Quanta indelicatezza,mancata dolcezza. La stessa dolcezza che solo pochi istanti prima mi cullava,mi stringeva,mi soffocava,mi baciava.
I suoi occhi ,le sue parole. Le sue braccia a stringermi e le sue mani a sfiorarmi la pelle mi facevano sentire importante ,viva.
Ma adesso mi turbavano quelle parole, e quel silenzio mi faceva riflettere.
Lo vedevo a pochi centimetri senza volerlo avvicinare,senza volerlo sfiorare;senza voler sfiorare le sue labbra, giacché i nostri nasi si sfioravano a malapena,giacché aspettasse rompessi quella distanza.