Capitolo 16 - Background.

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Capitolo 16.



New York.


Il fatidico giorno era finalmente arrivato, sembrava così lontano dalla realtà e così vicino nei miei sogni e nel mio cuore che stentavo ancora a crederci.

Provavo così tante emozioni nello stesso tempo che credevo di svenire, mi sentivo scombussolata da migliaia di progetti e sogni in via di realizzazione.

La mia vita era da sempre basata su quelli e in quel giorno io ne avrei realizzato uno dei tanti, ma il più importante, il più significativo, quello che mi avrebbe cambiata per sempre ancora una volta.

Mi stavo per sposare con l'uomo che amavo e per la seconda volta, si.

La prima non era andata a gonfie vele, forse avevamo fatto molte cose in fretta per il terrore di perderci e alla fine ci eravamo lasciati andare lo stesso, però quella volta era diverso ed io lo sapevo.

Eravamo rimasti forti nonostante tutto, avevamo un meraviglioso bambino insieme e il matrimonio sarebbe stato un bell'evento per ricompattarci ancora meglio.

Mi sentivo pronta a compiere un passo del genere che significava altre responsabilità da parte mia, ma soprattutto mi sentivo innamorata ed ero sicura che alla fine l'amore avrebbe vinto su tutto.

Erano trascorse appena due settimane dal nostro weekend a Parigi, in quel breve periodo io e Michael eravamo stati insieme e con il bambino gran parte del nostro tempo, ci eravamo fatti vedere in giro e ormai non avevamo più segreti.

Io ero la sua donna e lui era il mio uomo.

Non avevamo una vita addobbata con rose e fiori, stavo imparando a prendere parte del personaggio che stavo per sposare ed ero consapevole del fatto che stesse condividendo la sua vita con me, gioie e dolori.

Era quello che volevo, lo avevo sempre voluto e non mi spaventava più niente dal momento in cui credevo di aver visto tutto di lui, conoscevo tutte le sfumature che lo componevano ed io ero certa che sarebbe stata sempre la mia prima scelta.

Avevamo entrambi deciso la location del matrimonio e optammo per New York, era una città incantevole ed elegante allo stesso tempo, non troppo tranquilla, ma adatta alle dosi raffinate che Michael voleva per quella cerimonia.

Quella volta, a differenza della prima, non ci sposavamo all'oscuro di tutti, bensì avevamo alcuni invitati strettamente personali, si trattava di persone legate a Michael come la sua famiglia e Liz che da sempre era la sua migliore amica e ritenevo importante la sua presenza.

Dalla mia parte io avevo deciso di invitare anche Lisa, in quelle ultime settimane avevamo creato un buon rapporto amichevole e ci sentivamo spesso per telefono, era una brava persona e mi ero sbagliata molto sul suo conto.

Michael era stato abbastanza titubante su questo, ci aveva pensato a lungo e pensava non facessi sul serio, ma alla fine aveva accettato senza problemi ritenendo anch'egli di invitarla.

Quella mattina mi svegliai di buon umore, di solito comprendevo dai primi istanti del mattino se mi aspettava una giornata positiva o il contrario, mi sentivo rilassata e tranquilla, ma soprattutto felice.

Non potevo chiedere altro dalla vita, avevo avuto già tutto.

L'albergo nel quale alloggiavamo era molto grande, le suite erano degli appartamenti dotate di due camere da letto e soggiorno, diciamo che già la situazione di per sé mi metteva allegria e non avrei potuto pretendere di meglio.

She was a heartbreaker 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora