✞︎𝚌𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 13✞︎

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Kurapika Pov:

Dopo che Y/n mi aveva parlato, sentii le mie forze aumentare.

Continuai ad allenarmi per riuscire a proteggerla, finché non imparai bene la tecnica del nen.

"Maestro, posso incontrare Y/n?" Chiesi dopo una settimana.

"Come mai? Voi due continuate a chiedere la stessa cosa."

Arrossii contento.

"Y/n non ti ha spiegato la nostra situazione?" Chiesi.

"No, quando ha saputo che tu volevi che spiegasse lei, si è arrabbiata." Disse Hiro.

Scoppiai a ridere dopo giorni, o mesi,  che non lo facevo.

Il mio Maestro sorrise, sembrava  aver capito che per me Y/n era più importante di me stesso.

"Va bene, dato che entrambi avere già perfezionato il nen come dei veri professionisti, e pure in pochi mesi, vi lascio incontrarvi. Potrete allenarvi insieme, se volete." Acconsentì Hiro.

Lo ringraziai, e poi presi le poche cose che avevo e lo seguii.

"Maestro, posso fare una sorpresa a Y/n...? Non la vedo da tanto, penso possa farle piacere."

"Come vuoi. Io vado in città a prendere del cibo, non fate niente che io non farei." rispose guardandomi con un sorrisetto.

Arrossii di nuovo e senza più guardarlo, bussai alla porta.

"È APERTA. ENTRA PURE, MAESTRO." disse Y/n.

Il mio cuore perse un battito nel sentire la sua voce.

^Y/n....cosa mi stai facendo...?^pensai.

Entrai e risposi:

"Sono io..."

Vidi Y/n irrigidirsi e girarsi lentamente.

"Kurapika...?" sussurrò.

Feci un cenno della testa e sorrisi un po'.

Y/n lasciò cadere il coltello che stava usando per cucinare e corse verso di me.

Sentii le sue emozioni che mi attraversavano il corpo mentre piangeva:

Felicità.

Gioia.

Sollievo.

Y/n mi abbracciò, con la sua faccia nel mio incavo del collo.

La strinsi anch'io più forte, e avvicinai le mie labbra al suo orecchio:

"Non ti lascerò mai più. Te lo prometto. Non reggerei, ti amo troppo." sussurrai.

La sentii singhiozzare ancora, e rimanemmo lì per vari minuti, dove lei piangeva lacrime di gioia, mentre io cercavo di ricacciarle indietro.

Dopo un po' Y/n si staccò da me:

"Bastardo. Se mi lasci ancora quando di vedrò di nuovo non avrò pietà contro di te." E alzo i suoi pugni cercando di essere minacciosa, ma rideva.

Risi pure io, e mi chinai per darle un bacio sulla guancia.

Lei, intuendo quello che volevo fare, spostò un pochino il suo bel visivo, e fece combaciare le nostre labbra.

Ricambiai il bacio, e sentii che entrambi ne avevamo bisogno.

Appena ci staccammo, le sussurrai:

"Ti amo, Y/n. Mi dispiace un sacco per averti lasciata, ma non volevo che rischiassi la tua vita per una mia cosa personale dato che io non sarei riuscito a proteggerti, dato che ero troppo debole.

𝑼𝒏 𝑭𝒊𝒍𝒐 𝑹𝒐𝒔𝒔𝒐 𝑺𝒄𝒂𝒓𝒍𝒂𝒕𝒕𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora