Pov Christian
Era finito tutto.
Sarei tornato alla normalità.
Lo avrei riabbracciato e vissuto tanto altro.
Non ero triste quando Maria disse "Christian saluta tutti" perché l'ultima settimana mi ero sentito bene e come aveva detto anche il maestro "sei uscito buttando giù tutto".
Non mi interessava la coppa, mi interessava vincere i miei problemi e lo avevo fatto.
Ero tornato alla normalità e lo avevo finalmente riabbracciato ed erano ormai giorni che stava a casa con me.Pov terza persona
Era il primo sabato sera di Christian a casa. Si trovavano tutti e due sul divano, Mattia con la testa sulla spalla del moro ed esso ogni tanto gli accarezzava la mano.
Avevano appena finito di guardare la prima puntata del serale.
Per lui era stato un po' strano, vedere in tv quei ragazzi con cui aveva vissuto 7 mesi, sapere le loro storie e averle vissute era... si era molto stano.
Mattia invece aveva un sorriso stampato in faccia da almeno 4 giorni di fila. Non poteva credere ancora di poterlo riabbracciare, toccarlo, lui era lì con lui.
"Io vado in discoteca voi che fate?" gli disse Alexia poco prima della fine della puntata.
"Noi guardiamo la fine, al massimo ti raggiungiamo" gli rispose il fratello.
Mattia fece una smorfia. Non era mai stato in discoteca, o meglio, non era mai stato il discoteca dopo 00.30.
Aveva compiuto i suoi 18 anni dentro la casetta e prima di allora ci era stato con i suoi amici a 16 anni, cose per ragazzini.
"Ma tu ci sei mai stato in discoteca?'
Chiese il biondo poggiando una mano sulla spalla del maggiore. "In realtà no" rispose.
Christian aveva ormai 19 anni, a novembre ne avrebbe compiuti 20, eppure non era mai stato in una discoteca. Neanche quando era più piccolo. Non sapeva che effetto gli avrebbe potuto fare.
Mattia si appoggiò con fare stranito allo schienale del divano bianco.
Christian percepì la sua preoccupazione e poggiò il suo palmo sulla sua gamba.
"Tranquillo Matti, ci sarò anche io con te"
Il più piccolo si sentii rassicurato, come ogni volta che il moro era vicino a lui.
Pochi giorni prima si erano tatuati, per restare per sempre uno con l'altro. Era il primo tatuaggio di Mattia e non c'è bisogno di dire che avesse paura.
Christian gli aveva tenuto la mano tutti il tempo e lui l'aveva stretta come se fosse la cosa più importante del mondo, come se lui potesse dargli forza.
La puntata fini, si cambiarono e uscirono.
Christian aveva una semplice maglietta bianca, pantaloni neri e le Puma nere non potevano mai mancare. La maglietta a manica corta non lo copriva dal freddo notturno di aprile così decise di infilarsi una felpa, una felpa di Mattia. Erano soliti scambiarsi i vestiti, un po' perché gli piacevano le cose l'uno dell'altro è un po' perché gli piaceva sentire l'odore è il profumo l'uno dell'altro, motivo che ancora non volevano ammettere.
Mattia si mise una maglietta nera, pantaloni bianchi e una felpa, rigorosamente del moro.
Arrivati davanti alla discoteca il più piccolo si blocco un po'. Christian gli sfioro la mano "sono sicuro che ci divertiremo dai, c'è anche Alexia" , cercò di rassicurarlo.
Fece un respiro profondo e le gambe si sbloccarono.
Dentro c'era tanta gente che si divertiva, ballava e si scatenava. C'era puzza di alcol, cosa che Mattia non sopportava, e soprattutto un caldo micidiale.
Si disfecero subito delle felpe poggiandole al guardaroba e si diressero verso il tavolo che aveva prenotato Alexia.
Camminavano appiccicati, sfiorandosi le mani come per far capire all'altro che era tutto apposto, che si c'era tanto rumore, tanta gente, ma alla fine erano solo loro due e questo era l'importante.
In tutta quella serata Mattia stette seduto sul divanetto attorno al tavolino basso pieno di birre, alcolici vari e patatine.
Tra tutto quel vetro schizzavano due lattine di Coca-Cola, la sua è quella di Christian che sembrava un po' più tranquillo.
Non aveva lasciato un secondo il contatto con Mattia, gamba a gamba, sapeva che gli serviva per mantenere la calma, ma al contrario del biondo rideva, scherzava e si divertiva. Alla fine quelli erano i suoi amici di lunga data.
Christian guardò l'orologio al polso e si rese conto che erano le 3 e non avevano neanche provato a ballare.
"Dai matti divertiamoci" mattia pensò fosse impazzito.
Lo prese per mano e lo trascinò al centro della pista dove tutti saltavano, urlavano e si sfogavano.
A Mattia non piaceva tutto ciò è cerco di concentrarsi su quello che aveva davanti, Christian.
Esso aveva le guance rosse dal caldo, qualche gocciolina di sudore e un'espressione di divertimento sul volto. Pensò fosse la cosa più bella che lui avesse mai visto.
Avrebbe voluto prendere tra le mani le guance bollenti e baciarlo li davanti a tutti. Avrebbe voluto prenderlo per mano e uscire da lì con lui a chissà che fare fuori ma si limitò a sorridere e accennare un gesto di danza.
Poco dopo si sciolse difronte a lui, cominciò a muovere il bacino proprio come un latinista e questa cosa a Christian faceva impazzire ogni volta.
Se le sue guance erano rosse per il caldo ora lo erano per qualcos'altro.
Si avvicinò sempre di più al biondo e la voglia di mettere le sue mani sui suoi fianchi che si muovevano a ritmo di musica era davvero forte così da farlo.
Poso le sue mani suoi suoi fianchi accompagnandolo nel movimento a ritmo e lo avvicinò sempre di più a se. Mattia poso le braccia sulle sue spalle e concilio le mani dietro al suo collo.
Christian lo guardava in faccia, voleva un contatto visivo, Mattia invece guardava a terra, guardava i loro corpi così vicini, gli sembrava impossibile tanto da non accorgersi dello sguardo verde e penetrante del moro.
Alzo gli occhi e li senti tutta l'adrenalina, tutto l'amore e l'eccitazione che aveva dentro di se.
I due corpi sembravano brace accesa per quanto scottavano, dato si dal calore ma anche dalla situazione.
Mattia si concentrò di nuovo sulle guance di Christian che lo stavano facendo davvero perdere la testa quando la musica si fermò.
I due per poco non ringraziarono dio. La situazione stava degenerando e non avrebbero voluto che degenerasse li.
Guardarono entrambi l'orologio, avevano ballato per mezz'ora ininterrottamente, si sentivano stanchi ma sopratutto troppo accaldati così uscirono.
L'aria fredda suoi loro corpi caldi fece un effetto strano ed erano entrambi sicuri che almeno un raffreddore se lo sarebbero presi.
La pelle di Christian era davvero sensibile, idem quella di Mattia ed ora invece che diventare rossi in faccia per il caldo lo erano per il freddo.
Mattia fece lo sbaglio di sfiorargli la mano e il moro la afferrò.
Si stringevano la mano per non farsi scappare l'un l'altro. Arrivarono vicino a casa quando decisero di fermarsi su una panchina un po' isolata, per parlare delle sarata. Mattia ribolliva ancora dentro per ciò che era successo, sapeva che non si sarebbe mai scordato le mani suoi fianchi, le guance rosse e tutto ciò che ne conseguiva.
I due stavano di nuovo insieme da 4 giorni eppure non avevano parlato di ciò che era successo dentro la scuola.
I baci, le crisi, Christian che gli confessa il suo amore. Tutto ciò sembrava sparito nel nulla eppure i due sapevano che ciò faceva parte del loro rapporto.
In quei 4 giorni non avevano mai unito di nuovo le loro labbra. Ci erano andati sempre vicino ma niente era accaduto.
Quella sera Mattia ci era andato molto vicino alla viste di quelle guance rosse e di quel sorriso.
Lui pensava di aver perso la testa in quell'occasione ma capì di perderla ancora di più se possibile quando il moro poggiò la sua mano sulla sua coscia.
Senti tutto il suo interno rigirarsi a quel tocco.
Un tocco così semplice ma dato dalla persona giusta.
Si girarono all'unisono verso l'altro.
Sembrava non esser cambiato nulla da dentro la discoteca, solo il clima.
Stesse guance rosse, stesso respiro affannoso, stesso tremolio alle mani.
"Non ne abbiamo mai parlato ancora" disse Christian abbassando la testa.
"Di ciò che siamo"
Il minore percepii quasi tristezza nelle sue parole. Con un dito alzò lo sguardo del moro verso il suo, non disse nulla, poggiò solo una mano sul suo collo, accarezzando di poco i suoi ricci, si avvicinò a lui e, dopo tanto tempo, si assaporarono di nuovo, in un bacio lungo, intenso e passionale che fece venire le farfalle nello stomaco a tutti e due.
Si presero la faccia tra le mani, come se non volessero finire mai.
Sapevano si sarebbero almeno un minimo pentiti di ciò che stavano andando a fare ma era dentro di loro da troppo tempo, almeno per Christian.
Era deciso a finire ciò che aveva cominciato. Si alzò e lo prese per mano, correrono fino a casa conoscendo il sonno pesante dei genitori di Christian.
Entrarono dentro casa baciandosi e levando la felpa l'un l'altro.
Era così surreale come situazione che Mattia non riusciva a connettere due neuroni, invece Christian era così lucido e sicuro di voler quello, di voler sentire il suo corpo fremere sotto al suo tocco, di vedere di nuovo quegli addominali perfetti e scolpiti. Era incredibile come Mattia cambiava da così a così ogni volta in due occasioni.
Aveva un carattere davvero dolce, estroverso e calmo ma quando si trattava di ballare diventava una belva. A Christian piaceva in tutti e due i modi e in quel momento stavano ballando, insieme, e non sembravano volersi fermare.
Si chiusero in camera, Mattia già sul letto, Christian gli sfilò la maglietta rivelando il corpo tonico del più piccolo. Si fermo un attimo ad ammirarlo. Passo le dita fredde sulla sua pancia e lui rabbrividì a quel tocco contraendo i muscoli.
Il moro alzò lo sguardo verso di lui "sei bellissimo".
In quell'istante Mattia rigiro la situazione e Christian capì che voleva giocare.
Si sfilò anche lui la maglietta rivelando anch'esso un corpo invidiabile. Un corpo da ballerino.
Mattia si chinò su di lui, pelle contro pelle, labbra contro labbra.
Erano però così stanchi che si addormentarono così, tra le labbra rosse per i troppi baci e il contatto con la pelle nuda e liscia l'un dell'altro che li faceva sembrare indivisibili, inseparabili. Avrebbero voluto far durare quel momento per sempre.
Christian avrebbe voluto andare avanti, spingersi oltre i limiti ma aveva capito che Mattia non era pronto, aveva capito che nonostante quel fuoco che vedeva in lui era ancora piccolo. Non sapeva perché, non sapeva per cosa, ma c'era qualcosa che lo frenava e lo avrebbe voluto scoprire, aiutare, ma non quella sera, quella sera era felice così, voleva solo stringerlo a se, sentirlo vicino e non lasciarlo più andare.

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The best lifetime
FanfictionScrivo per divertimento. sto cercando di scrivere un ff su Mattia e Christian (Amici21) cercando di non cadere nel cringe Sia chiaro, penso che ci sia una bellissima amicizia tra loro due, anzi, proprio come fratelli, però bho ho pensato di giocare...