«E se gli strani eventi accaduti a Londra fossero collegati alla nostra pendola?» si chiese Eleanor mentre, angustiata, spiava il reparto casalinghi dei grandi magazzini Starling dalla tenda della saletta di stoccaggio nella quale si nascondeva da circa due ore.
Lo stretto bugigattolo con ora i resti delle sue unghie sputacchiate qui e là sulla moquette color blu cobalto, le era servito, almeno fino a quel momento, da ideale rifugio contro i furiosi attacchi della clientela impazzita. Non era un posto né comodo né accogliente dove trascorrere del tempo. Questo era certo.
Era costretta a condividere il già insufficiente spazio con pile di scatoloni vuoti, scaffali impolverati e un unico sgabello, per giunta sbilenco.Nonostante questo, si ritenne fortunata per essere sfuggita a quel branco di gente imbufalita e scampare, senza nemmeno una scalfittura, a quell'imprevisto pericolo; a molti dei suoi colleghi, meno scaltri e veloci di lei, era toccata una sorte ben più infelice. Intorno all'impreparato direttore generale e alle sventurate cassiere, infatti, si era formato, subito dopo l'annuncio degli incidenti nel centro della città, uno sciame di urlanti avventori che reclamava maggiori informazioni e che si rifiutava di abbandonare i magazzini se non dopo aver ricevuto le dovute rassicurazioni.
Non sapeva spiegarsene il motivo, ma aveva come il terribile presentimento che quel maledetto orologio, ricomparso inspiegabilmente la notte precedente in casa loro, c'entrasse qualcosa con quella incredibile storia.
«Ma che assurdità vado pensando!» disse stampandosi un sorriso forzato sul viso. Lo stress la stava facendo completamente sragionare. La sua famiglia non aveva nulla a che fare con quella faccenda e tanto meno lo poteva avere un vecchio orologio. E come avrebbe potuto del resto?
Scacciò quella folle idea dalla testa e si voltò verso il lungo specchio appeso nella cabina per darsi una veloce scorsa, ma rimpianse quasi subito l'incauta decisione.
«Santo cielo!» la sua immagine la fece trasalire. «Sembra che un trattore, un aereo e un paio di autobus mi abbiano investita in pieno».
Ammise a se stessa che, se avesse incontrato per strada la signora che le compariva in quel momento davanti agli occhi, l'avrebbe impietosamente scansata prendendola per una senzatetto in giro a racimolare qualche sterlina per un pasto caldo.
Le sembrò il caso di recuperare un po' di contegno dandosi una veloce sistemata. Si fermò i capelli nella sua abituale crocchia, educò le folte sopracciglia con un po' di saliva, ricacciò dentro le gonfie borse sotto gli occhi e si diede qualche buffetto sulle guance per accentuarne un po' il colorito, ma l'effetto finale fu comunque deludente. L'aspetto di chi fosse prossima a una nuova e incipiente crisi isterica le rimaneva ben appiccicato addosso come una colla millechiodi e veniva amplificato ancora di più dalla luce spettrale delle lampade al neon. Continuò a stirarsi energicamente le rughe attorno agli occhi e mentre meditava su cosa avrebbe potuto migliorare del suo aspetto con una ritoccatina in uno dei più rinomati e costosi centri estetici di Hollywood, si accorse che il vociare dei clienti era diminuito d'intensità e si era gradualmente trasformato in un sommesso mormorio di sottofondo.
Che lo stato di emergenza fosse rientrato? La possibilità meritava senz'altro un prudente controllo.
Scostò la tendina di appena qualche centimetro per piazzarci uno degli occhi e poter dare così una furtiva sbirciata. La rissosa folla si era dileguata e il piano era adesso calmo e popolato solo dai dipendenti che lentamente tornavano operativi. Tirò un sospiro di sollievo e dischiuse la tenda con un movimento deciso, felice di poter finalmente uscire da quell'angusta gabbia.
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Dralon e l'Avventura nel Mondo Contrario (Italian version)
Fantasy✨ Vincitrice Wattys 2023 ✨ Premio speciale per la miglior trama✨ La famiglia Moffet è una famiglia come tante. Conduce una vita semplice e tranquilla in una graziosa casetta a due piani nei sobborghi di Londra... questo fino a quando non riceve, per...