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Edith

"buongiorno, come posso aiutarla?" un sorriso di cortesia spuntò sulle mie labbra quando entró l'ennesimo cliente.
Amie mi aveva trovato un lavoro nel piccolo negozio di un suo amico, il signor Alfred era il proprietario, un signore della stessa età di Amie e soprattutto gentile come lei.

Lavoravo da una settimana, per fortuna dopo quella volta non avevo più rivisto Jeb mentre Kyle non mi calcolava di striscio e mi andava più che bene.

"signorina mi sente? Mi serve quel pacco di pasta" la richiesta insistente del cliente mi riporta al presente, mi giro per prendere la pasta che mi stava indicando e lo faccio pagare

"deve essere proprio disperata per trasferirsi in un posto del genere"

Lo guardo confusa e lui si avvicina di più osservandosi intorno per vedere se c'è qualcuno
"signorina qui girano brutte voci, su creature mitologiche e addirittura sovrannaturali, le conviene scappare il prima possibile" il suo è solo un sussurro che rimbomba continuamente nelle mie orecchie anche dopo la sua uscita.

Se ero sconvolta? Si, se ero impaurita? Si, se dovevo credere alle sue parole? Non lo so

"eiii? Mi serve quel cioccolato" delle unghie che picchiettano sul bancone mi riportano alla realtà

Una ragazza quasi mi urla la sua richesta
"si perdonami arrivo subito"
Le sorrido imbarazzata mentre prendo la scaletta per prendere la sua cioccolata dal ripiano

"sei nuova? Non ti ho mai visto da queste parti"
Mi domanda curiosa

"si, mi sono trasferita da una settimana" scendo dalla scala e le porgo la cioccolata dentro una busta
"io sono Esme, se ti va sta sera ci sarà la solita serata nel bosco con tanto di falò, sai quasi una festa in spiaggia, potresti venire" stringo la sua mano insicura
"beh io sono Edith e non so, non sono una tipa da feste" paga la cioccolata e senza chiedermi il permesso prende il mio cellulare digitando dei tasti
"ti ho lasciato il mio numero ragazza dal nome strano e se dovessi cambiare idea chiamami" mi fa l'occhiolino ed esce.
Certo che qui sono tutti strani.

Avevo trascorso metà giornata a lavoro e adesso ero chiusa nella mia camera stanca, non riuscivo nemmeno a chiudere occhio per riposare perché al signorino Kyle era venuta un improvvisa voglia di fare giardinaggio e quindi di tagliare il prato davanti casa

"tesoro, posso?" Amie bussa ed entra nella mia camera
"ti ho portato dei biscotti, devi essere molto stanca, non hai fatto altro che lavorare senza sosta" le sorrido emozionata dalle sue continue attenzioni
"grazie mille Amie, sei fin troppo gentile" mangiucchio i biscotti distrattamente mentre lei prende parola "sai Edith Kyle mi ha parlato di una festa che si terrà qui sta sera, perché non vai? Ci saranno tutti ragazzi della vostra età, ti farà bene un pò di divertimento" mi accarezza la mano libera mentre cerca di convincermi con i suoi occhioni blu, non riuscendo a dirle di no
"va bene Amie ci andrò anche se non mi sembra un ottima idea"
Lei mi sorride soddisfatta e si alza andando verso la porta "sono sicura che ti divertirai Edith e vivi di più che sei ancora giovane per restare chiusa a casa"

"Wow, non sapevo avessi un fratello così figo" Esme se ne stava seduta vicino la finestra ad ammirare Kyle mentre si bagnava con l'acqua forse per pulirsi dalla terra prima di entrare dentro
Alzai gli occhi al cielo
"fidati tanto bello quanto stronzo e non è mio fratello" storsi il naso solo a quel pensiero orribile

Lei mi sorrise con un sorrisetto macabro "mi piacciono così tanto gli stronzi pasticcino" la guardai sconvolta e poi scoppiai a ridere al suo nomignolo
"bene che ne dici di iniziare con i preparativi? Ho una preda da catturare sta sera" poi il resto fu puro caos.

Buon pomeriggio ragazze ecco il terzo capitolo, che ne pensate? Pian piano cominciano ad entrare i vari personaggi

Lei è Esme, spero vi piaccia ovviamente e niente ci vediamo al prossimo 💞

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