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Edith

"posso accompagnarla io a casa?"

Anthony continuava a provocare Jeb nonostante il loro litigio durato più o meno mezz'ora

"Anthony basta, sto veramente perdendo la pazienza"

Lo fulmina letteralmente con lo sguardo mentre lui ridacchia per poi mandarmi un bacio con la mano

La mia mente è così confusa che probabilmente non riuscirei a capire nemmeno se mi spiegassero la situazione per altre centro volte

Jeb si volta verso di me e lanciandomi una sua felpa si dirige verso la porta

"mettila e andiamo, ti lascio a casa"
Era ritornato il solito scorbutico di sempre, forse il fratello gli aveva rovinato l'umore?

Indecisa indossai la sua felpa sotto lo sguardo attento di Anthony

"è stato un piacere conoscerti, sono certo che ci rivedremo spesso"

Bacia per l'ennesima volta il dorso della mia mano fredda e lascia la camera lasciandomi sola

Mi dava la sensazione che lui in realtà sapesse delle cose, cose che io al momento non conoscevo.

Il tragitto passava nel silenzio più totale, Jeb teneva lo sguardo concentrato sulla strada, assorto in chissà quali pensieri mentre io avevo qualche domanda da fare, avevo detto qualcosa di sbagliato?
Avevo fatto qualcosa di cui non dovevo andarne fiera?

Mi sentivo così in colpa per aver fatto preoccupare per l'ennesima volta Amie, ma soprattutto mi sentivo tremendamente una persona stupida, stupida per aver affrontato il dolore con l'alcool, però a volte bisogna lasciar andare la tristezza e trovare almeno un piccolo spiraglio di felicità e spensieratezza, sicuramente però non ubriacandosi

"vuoi scendere o no?"

La voce scorbutica di Jeb mi fa letteralmente saltare in aria, punto il mio sguardo verso il suo viso, sguardo che non ricambia

"Jeb ecco io, volevo ringraziarti"
L'insicurezza nella mia voce tremante fa capire quanto io in realtà non abbia realmente il coraggio per affrontare un qualsiasi discorso con lui

"non devi ringraziarmi, non potevo lasciarti ubriaca fradicia in discoteca"

Beh che mi aspettavo?
Un sorriso amaro nacque sulle mie labbra, perché mai avrebbe dovuto aiutarmi per gentilezza?
Scontato che l'avesse fatto per pena e il ribrezzo che gli avevo suscitato

Con il cuore ammaccato per l'ennesima delusione, lo guardai un ultima volta senza aprire più bocca e scesi dalla sua auto, accettando la sua verità amara, la vettura sfrecció velocemente alla chiusura dello sportello, lasciando solo una scia di ciottoli sollevati, mi aveva lasciata lì inerme deludendomi di nuovo.

"oh tesoro, che diavolo è successo?"
Amie cerca di studiare il mio volto preoccupata, le accenno un sorriso mentre il mal di testa continua a persistere
"niente Amie, ho esagerato un pò con l'alcool e ho combinato un pasticcio"

I suoi occhi si addolciscono e mi stringe in uno dei suoi soliti abbracci, abbracci che ti trasmettono sicurezza, protezione e tanto amore, forse quell'amore che mi era mancato

"piccola mia, mi dispiace così tanto che la tua serata sia andata a finire così, però dobbiamo ringraziare quel ragazzo per averti aiutata"

Si scosta un pò da me, il mio sguardo non riesce a capire la sua frase

"Jeb mi ha chiamata sta mattina dicendomi che ti aveva vista andare con Carlos e che ti aveva aiutato lui mentre eri ubriaca, è stato davvero un bel gesto"

La confusione manda in tilt il mio cervello, perché Jeb aveva mentito così? Mi aveva aiutato lui, dovevo ringraziare lui e non Carlos che in realtà mi aveva lasciata da sola per tutta la serata ed era ubriaco marcio, se non fosse arrivato Jeb probabilmente quel ragazzo mi avrebbe picchiata

"hai ragione Amie, gli manderò un messaggio per ringraziarlo ancora, adesso vado un pò a riposare"
La stringo di nuovo in un mini abbraccio e salgo in camera mia.

"Esme potresti lasciarmi finire il racconto?"
La sua risata fuoriesce dal mio telefono
"ma dai non puoi aver detto quella cosa a quel povero ragazzo vestito da pomodoro"

Ridacchiai anch'io al ricordo, Esme aveva chiamato tipo ottocento volte insistentemente pur di sapere com'era andata alla fine la serata, allora stanca dalle sue chiamate le avevo risposto e avevo cominciato a raccontarle tutto nei minimi dettagli

"senti Esme vorrei farti una domanda, tu sicuramente stai qui da molto più tempo di me, conosci Jeb?"

Volevo capire, volevo scoprire e sicuramente non avrei chiesto a Kyle

Regna il silenzio per qualche minuto

"perché mi chiedi di lui Edith?"

La sua voce era molto indecisa

Mentre Sparta se ne stava accoccolato sulle mie gambe, mi resi conto di non aver tolto i vestiti di Jeb ma di averli lasciati, erano sicuramente enormi per me ma così profumati che non avrei più voluto levarli, mi sentivo così protetta in quei vestiti

"solo curiosità Esme, che mi sai dire di lui?"

Quello che sentì mi lasciò senza parole

"ma in realtà Edith non ho mai avuto rapporti con lui, non lo conosco personalmente e sinceramente posso solo dirti quello che le voci girano nel paese, si dice che in realtà la sua famiglia non sia normale, che nasconda un segreto, ma soprattutto si dice che la madre è pazza e che ha ucciso con le sue stesse mani il marito"

Lo sgomento prese il sopravvento, la madre pazza?
Aveva ucciso il marito?
Questo potrebbe spiegare i comportamenti burberi di Jeb, che nasconda questo?

La curiosità era tanta e per mia sfortuna avrei fatto di tutto per calmare questa fame famelica di scoprire, volevo smascherare la realtà , volevo sapere

Chi diavolo era Jeb Forest?

Buonasera ragazze, come va? Spero bene
Ecco il capitolo, che ne pensate del cambio repentino di Jeb? Ormai non è più una novità

Che ne pensate delle voci che girano sulla sua famiglia?
Saranno vere?

💞

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