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Edith

Lo guardavo cercando di non far trapelare la mia preoccupazione, Anthony aveva chiamato piuttosto nervoso e in un secondo il Jeb spensierato, privo di qualsiasi sentimento oscuro era sparito, lasciando spazio al solito Jeb

Non proferiva parola da quando avevamo messo piede in macchina e questo mi rendeva parecchio nervosa, perché chiudersi in se stessi? Perché non condividere i propri pensieri?

Ma in fin dei conti io ero l'ultima persona che avrebbe potuto pretendere qualcosa, me ne stavo sempre per i fatti miei e non riuscivo nemmeno ad esternare i miei sentimenti, figuriamoci condividerli.

A volte mi pento di questo mio essere così chiusa, a volte mi chiedo e soprattutto immagino come sarebbe vivere una vita condivisa in due, trovare quella persona che riesca a condividere con te tutto, l'amore, la felicità ma soprattutto il dolore, mi chiedo cosa si provi nel sapere che non si è da soli, che c'è qualcuno pronto a sostenerti sempre, in qualsiasi scelta, in qualsiasi tuo obiettivo, sempre lì in prima fila a crederci più di tutti

Mi chiedo se Jeb, anche per quel poco che lo conosco, sia una persona così adatta a me da darmi questo

"vuoi che ti lasci a casa?"

La sua voce è gelida, il viso contratto in una smorfia

Cerco di creare un contatto visivo con lui che rifiuta
Continua a mantenere lo sguardo fisso sulla strada

"vengo con te"

Non voglio lasciarlo da solo, qualsiasi cosa sia successa voglio esserci, non lo so perché ma voglio sostenerlo e voglio stare con lui

"come vuoi"

Non sembra molto contento della mia scelta ma poco importa
Io più di tutti so quanto fa bene avere qualcuno con te nel momento del bisogno, io più di tutti so come si ci sente quando tutto ti crolla addosso e nessuno è lì con te

A volte per orgoglio, a volte perché ci circondiamo di persone false, ma si ci finisce sempre per restare da soli ed io non voglio questo per Jeb

"andiamo"

Scende chiudendo con forza lo sportello, prendo un lungo respiro e stringendo il cappotto esco dall'auto

Le varie villette che circondano la casa di Jeb hanno tutte le luci spente, riusciamo a sentire i versi dei grilli e i movimenti impercettibili che provengono dalla foresta dietro

La porta si apre all'istante non lasciando spazio nemmeno per bussare

Non riesco a vedere subito chi ci ha aperto dato la mia vista occupata dalla schiena enorme di Jeb

Quando poi si sposta entrando il viso preoccupato di Anthony è ciò che vedo

Non lo vedevo da quel giorno in cella e devo ammettere di esserci rimasta male, mi sono trovata così bene con lui

"Edith? Che ci fai qui"

Entro lasciando lo spazio ad Anthony per chiudere la porta

I suoi occhi verdi cercano di evitare i miei e sembra quasi di notare dell'imbarazzo sul suo viso

"siamo stati fuori a cena con tuo fratello"

Lascio andare il cappotto sentendomi a disagio

Jeb se ne sta con le braccia conserte mentre ci fissa serio in volto

"Anthony perché mi hai chiamato?"

Anthony torna serio in viso

"devi salire dalla mamma, non sta bene, ha cominciato a dare di matto e vuole te"

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