V - Mi Dispiace

13 1 0
                                    

Warning: suicidio, avvelenamento, allucinazioni, descrizione di soffocamento, rapimento

Era sabato. Nonostante le forti ventate di prima mattina, era una giornata tranquilla e pacifica.

Sembrava quasi come se nei giorni precedenti non fosse successo niente, per quanto l'atmosfera fosse calma. Eppure la tensione nel paese stava salendo. Lentamente la gente si stava rendendo conto di non essere al sicuro, o almeno, era quello che sperava il detective.

Il detective Turner era nel suo studio, stava consultando dei documenti nel silenzio assoluto, mentre Amber era a scuola.

L'ultima telefonata che l'uomo aveva ricevuto era da parte della polizia. Sonny era partito per chissà quale paese, ma si erano accertati di farlo arrivare sano e salvo.

A proposito di chiamate, l'agenzia che voleva a tutti i costi la casa del suo amico non chiamò più, il che era un sollievo. Proprio mentre pensava a quello, si deconcentrò e volse lo sguardo al calendario.

Era ancora ottobre. Gli sembrava così ingiusto il fatto che il tempo stesse scorrendo così lentamente.

Dopo un po', però, scosse la testa. Non doveva comportarsi in quel modo.

-... Mi sto comportando come un bambino- disse tra sé e sé chiudendo gli occhi -È imbarazzante.

Si passò una mano tra i capelli e tornò al suo lavoro.

Voleva davvero che Claus tornasse in quel clima orribile e pericoloso? Voleva davvero che aumentasse il rischio di perdere un'altra persona a lui cara?

-"Un'altra persona cara"? Ma lo è davvero, mi domando?- disse una voce femminile all'improvviso.

-Non di nuovo- sussurrò Sebastian roteando gli occhi.

-E invece rieccomi! Sono sempre qui, a casa tua~

-Vattene. Sto lavorando.

-L'unico motivo per cui lavori è per tenermi lontana, ma non puoi farlo.

-Esci dalla mia testa…

Era la voce della sua testa, la voce che lo tormentava ogni volta che rimaneva solo in casa, in quel silenzio soffocante. Nemmeno accendere la televisione avrebbe cancellato quella voce.

Non aveva una forma fisica né una voce in particolare, eppure Sebastian associava lei a questa voce in tutto e per tutto. Tuttavia, non aveva molto senso.

Le cose che diceva quella voce, infatti, erano semplicemente frutto del suo pensiero, quindi praticamente si stava insultando da solo.

Perché proprio lei, allora? Tante persone lo avevano criticato nella sua vita, eppure lei era quella che, secondo lui, in fin dei conti aveva ragione. Ed era lei la sua più grande paura.

-Davvero le altre persone che hai perso erano persone a te care? Perché non mi sembra che tu abbia reagito in maniera adeguata di fronte a loro. Voglio dire, a casa degli Allen sei andato immediatamente da Mary… E poi? E poi non hai fatto altro. Metti caso che lì ci fosse stato Dimitri. Anzi, tu hai pensato subito a quella possibilità. Sei andato a cercarlo?

-Taci.

-No. Non ti sei mosso da lì. Migliaia di cadaveri sparsi per la villa e tu, come un codardo, non ti sei spinto oltre l'ingresso. In questo la tua assistente è già migliore di te. A proposito della tua assistente…

-Non dire assolutamente niente su di lei.

-Ti ricorda un po' lui, no? In effetti ci assomiglia. La proteggi solo perché vuoi che ti protegga a sua volta, proprio come ha fatto lui?

Desire of Leaving: Omicidio o Suicidio?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora