backstage ✨

IV

Il messaggio recitava:
<< Spero che non ti dispiaccia che io abbia preso il tuo numero, Alina. Sono Sana. Così possiamo chiamarci.  Buonanotte >>.
Alina fu felicemente sorpresa da questo avvenimento: seppure avessero parlato solo per poche ore - sommandole - si trovavano sulla stessa lunghezza d'onda.
Sorrise e ricambiò la buonanotte dandole ragione, dovevano assolutamente chiamarsi in più e il prima possibile.
Sebbene possedesse ogni tipo di social, non era esattamente il tipo che li usasse per parlare, anzi, trovava sempre il modo per diventare offline/non disponibile e ignorare quasi ogni interazione. Si iscriveva ogni dove solo per i contenuti per l'hair care. Per non parlare delle chiamate; sebbene non fosse esattamente il tipo timido e introverso, riceverle le provocava un'ansia tremenda.
Una volta messo il telefono sotto carica, si coprì la faccia con le mani.
"CHRISTOPHER BANG !" urlò tra le sue mani, sbattendo i piedi sul materasso. Ancora col sorriso a trentadue denti alzò le mani verso il soffitto: le guardò girandole e rigirandole e ringraziò all'universo di averle perché era solo grazie a loro ha fatto i capelli agli Stray Kids! 
Sentii che felicità era troppa; paragonabile ad un fuoco d'artificio: volava nel cielo, luminosa, esplodendo, appunto, dalla felicità!

I fuochi d'artificio, però, hanno la stessa durata della gioia.

Le sembrò un sogno che si era realizzato troppo all'improvviso, scoppiato come un palloncino ad una festa: lo sai che prima o poi succede, però quando accade, rimani stordita.
Si sentì quasi in colpa, come se avesse avuto troppo e per distrarla da questi pensieri ci pensò un altro messaggio in arrivo:
<<Domani dobbiamo parlare prima dello show. Vediamoci venti minuti prima al caffé. >> di questo ne fu molto meno contenta del primo ma non poté non rispondere.
<<Va bene Mok. Allora a domani. Buonanotte.>> 
"Sicuramente mi vorrà fare un'altra paternale infinita. Siccome una non è bastata dopo tutt'oggi." pensò alzando gli occhi al cielo.

Tutto sommato, ricapitolando in ordine: avevo parlato non una ma ben due volte con Lee Know, ho riso alle battute di Hyunjin e avevo riso, scherzato e parlato con Bang Chan.
 "La JYP mi poteva arrestare per questi crimini." alzò di nuovo gli occhi al cielo.
Sono a conoscenza del fatto che normalmente, nel caso delle hairstylist femmine,  devono essere sposate, non devono essere loro fan, non parlare mai, non reagire e non vivere praticamente. Sono anche a conoscenza che sbaglio a pensarla così perché sono io che pur conoscendo tutto questo ho voluto trasferirmi e lavorare così, quindi accettando queste condizioni.
Che nervi misti a tristezza.
Discusse con il suo riflesso allo specchio.
Si addormentò sperando fortemente che Mok non decidesse seriamente di licenziarla - che non mi sembra così impossibile come opzione considerando il tutto sotto i loro occhi.
Tutta quella contentezza sembrò essere sostituita dalla preoccupazione; per lei non aveva commesso nulla di male, ovviamente, ma era capace di mettersi nei panni di un'altra persona e capire il modo in cui ragionava e minuto dopo minuto si rendeva conto di questa "gravità" delle sue azioni.


Si svegliò alle 5:00. Il servizio era alle 12, quindi dovevano stare lì alle 7:00.
Logico.
Si fece una doccia e si preparò. 
"Cazzo." sclerò. Aveva dimenticato di ricollegare il caricabatterie nella corrente dopo il messaggio di Mok e adesso era al 23%. 
"Tutto sommato non è che mi servirà più di tanto, oggi." ragionò.
"Sono un'imbecille!" concluse.
Lo infilò comunque in borsa e corse giù le scale.
Dal momento in cui la notte porta consiglio, Alina analizzò i suoi "peccati" anche da un punto di vista di Mok, obiettivamente e a sangue freddo e concluse che per così poco non poteva licenziarla; la sua condotta forse era anche grave ma non così tanto. Perciò si sentiva più leggera: in più si ripromise la sua verità, ovvero che le bastava ammirarli in silenzio, non doveva essere la loro amica, anche se ne sarebbe lusingata e anche se adorava fare chiacchiere, estroversa com'era.
Aprì la porta del b&b pronta all'ennesima sfida - e si diresse alla metro cullata dal calore umido di giugno.

"Faccio i capelli agli Stray Kids!!!!!" urlava e cantava dentro di sé mentre raggiungeva la sede.
La felicità dona a tutte le persone, specialmente a chi per molti anni ne ha fatto a meno e sentì che ora era il suo turno.
 Erano le 6:30 quindi tra poco sarebbe arrivato Mok con la sua paternale a prima mattina.
Grandioso.
Il Caffé si trovava nell'isolato di fronte l'edificio della JYP, normalmente era abbastanza pieno di fan che speravano di incontrare gli idol, ma questo valeva prevalentemente nel pomeriggio o comunque più tardi dell'alba. Distava circa dieci minuti a piedi, per cui non era quello più vicino alla JYP, ma quello più buono - per lei, italiana dentro.
Disse al cameriere che si sarebbe seduta perché aspettava qualcuno e che appena sarebbe arrivato poteva servirli due caffè.
L'atmosfera è calda e accogliente, con luci soffuse che si riflettono su pareti in legno scuro e decorazioni artistiche locali. Gli arredi includono comode sedie a sdraio e tavolini vintage, creando un ambiente rilassante. La selezione di bevande è variegata, con un'ottima carta di cocktail artigianali, tra cui un esclusivo "Moonlight Mojito" a base di soju, menta fresca e lime. Per accompagnare le bevande, il menu offre stuzzichini coreani modernizzati, come gyoza ripieni di kimchi e mini-banchetti di bulgogi. Ogni venerdì sera, ospita anche concerti di artisti emergenti e serate di karaoke, attirando una clientela giovane e dinamica. Per concludere il tutto, un angolo dedicato alla fotografia con decorazioni a tema luna è perfetto per scattare foto memorabili. 
L'odore del caffè a quest'ora è magia pura.

Sono abbastanza sicura che nonostante le migliaia di facce che vede ogni giorno la mia e quella di Mok, Kyu-bok e Sana le ricordasse, siamo quelli che bevono 12 caffè al giorno. O almeno io 12 sicuro, gli altri sicuramente qualche cose col latte o non so, non ho imparato i loro gusti.