Cap. 1

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È suonata la sveglia, come al solito sono in ritardo, cerco di sbrigarmi a vestirmi visto che tra meno di dieci minuti passa l'autobus, mi metto le prime cose che vedo aprendo il mio armadio color grigio cenere; Vedo un paio di jeans blu scuri, una maglietta nera a maniche lunghe e la mia camicia preferita, "ok perfetto" mi dico tra me e me, così mi sono affrettato a prenderli.
Corro e cerco di metterci meno tempo possibile, se no arriverò in ritardo, e non voglio arrivare in ritardo il mio primo giorno di seconda superiore!

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Alla fine sono riuscito a prendere l'autobus in tempo, ora sono davanti alla mia scuola, che sinceramente sembra più una fabbrica che una scuola, poi letteralmente sta cadendo a pezzi, c'è sempre qualcosa che si rompe.
A fermare i miei pensieri sulla scuola ci pensa Alice, arriva e come sempre mi attacca con i suoi abbracci; «Buongiorno Izumii!» disse lei con la sua solita euforia, «Buongiorno a te piccola» le rispondo; «Ei! Non sono mica così bassa!» risponde lei mettendo il suo broncio, però è troppo carina; «Ah perdonami non ti avevo visto da qua su» le dico io alzando le spalle e abbassando la testa verso di lei; «Entriamo va prima che ti tiri un ceffone!», ed ecco che mette la quarta e cammina senza di me lasciandomi indietro, «Aspettami Alice stavo scherzando!» iniziò a correre per raggiungerla, finalmente iniziamo il nuovo anno e sono felice di poterlo vivere insieme a lei.

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Io e Alice ci siamo seduti vicini, insieme noi due facciamo per venti, ma anche se cercheranno di dividerci, nessuno dei due si sposterà.
Alice è la mia prima amica, anzi, è la mia migliore amica, è come una sorella, siamo cresciuti insieme e abbiamo sempre vissuto i momenti sia belli che brutti insieme, lei mi ha salvato innumerevoli volte, solo perché cadevo in pensieri cupi e non riuscivo da solo ad uscirne, ma grazie a lei, questi pensieri intrusivi sono riuscito ad evitarli.
Anche se ora ho conosciuto parecchie persone e poche di quelle sono considerabili amici, lei rimarrà sempre la numero uno.
All'improvviso sento un dolore alla guancia;
«Scemo la prof ti sta chiamando da mezz'ora!» disse Alice con il suo broncio carino, era lei che mi aveva tirato lo schiaffo, be' me lo ero proprio meritato; «Ah- SI PRESENTE!» Rispondo impacciato e Alice si mise a ridere, dopo quell'attimo di imbarazzo mi misi a ridere anch'io.

Ed ora si inizia la vera sfida, via con la lezione di matematica.

Ciao ragazzi spero vi stia piacendo, sappiate che metterò dei colpi di scena😉
E niente ditemi voi se vi piace e se dovrei continuare😊
Andre

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