Per fortuna la giornata di scuola è finita, non ne potevo più veramente; Mentre mi stavo incamminando per il cancello, venni assaltato da un un'abbraccio da dietro.
«Ma ciao combina guai» sentii questa voce, ma non riuscivo ne a riconoscerla ne a vedere chi era, ma prima che potessi pormi altri dubbi la voce diventò più familiare e riuscì a vederlo; «Cavolo però, ora che ti vedo sei cresciuto tanto» ecco che vedo la faccia del mio migliore amico; non lo vedevo dal tempo delle medie, eravamo nella stessa classe ma poi finite le medie non siamo riusciti più a ritrovarci visto che io mi ero trasferito e non avevo il suo numero per avvisarlo; «Ma ciao a te rompi scatole» gli risposi, sapendo che sicuramente avrebbe dato di matto come suo solito; «Sempre spiritoso come al solito Izumji» disse lui incominciando a ridere a crepapelle.
«Ahah simpatico» gli risposi io sarcasticamente; ma dopo qualche minuto passato a guardarlo male, mi misi a ridere pure io.
Io e Jack rimanemmo fuori davanti al cancello per 5 minuti abbondanti, e inaspettatamente, ecco che arrivò l'uragano Alice che in meno di tre minuti ci raggiunse, spostò con una gomitata Jack e si mise di fronte a me;
«Ciao signor so tutto io» disse lei fuori di sé, come se Jack mi stesse attaccando o mi stesse facendo del male; «Sei sempre gentile come al solito vedo» rispose lui con tono aspro; purtroppo loro due non riescono ad avere un rapporto di amicizia normale, tra lei e lui non so chi vuole sfidare chi, sono in competizione dalle medie come se io fossi un premio, e mi faceva innervosire, ma poi ho capito che semplicemente sono una più gelosa dell'altro.
Stranamente quando usciamo noi tre insieme, quei due riescono magicamente a conversare come persone normali, o almeno per qualche minuto, poi cominciano a fissarsi, come se si stessero fulminando con lo sguardo; «Allora bambini avete finito di litigare?» me ne esco così cercando di farli smettere, forse si sono dimenticati che sono qui davanti a loro ad assistere a questa scena.
«Andiamo e basta!» Alice mi prese per mano e mi trascinò, io alzai la mano per fare un cenno di saluto a Jack, che sapeva come si comportava lei; «Hai intenzione di trascinarmi fino alla fermata?» gli chiesi leggermente spaventato; «Ah scusami» lasciò la presa e io caddi a terra, lei si fermò dopo essersi allontanata di qualche centimetro.
Alla fine si rese conto che mi ero fatto male, ero caduto dalla parte della caviglia, che nel passare degli anni è solo peggiorata la condizione, basta un'urto come questo e devo aspettare almeno una settimana per farla guarire; Alice si girò, e dopo qualche secondo la sua espressione diventò da scherzosa a preoccupata; «Oddio Izumi mi spiace, sei caduto sulla caviglia messa male vero?» chiese senza neanche prendere fiato, era preoccupata a morte e sicuramente si sentiva in colpa; «Tranquilla è stata colpa mia che ti ho provocata, però dovrai aiutarmi a camminare» gli risposi mettendo un sorriso, cercando di smorzare la situazione; «Perdonami Izu, dai ti alzo» con tono dispiaciuto e auto accusatorio, mi alzò e prese il mio braccio e lo mise sopra la sua spalla, io la guardavo e vedevo la sofferenza nei suoi occhi, si sentiva colpevole, così pensai a cosa dirle per tirarla su; «Pensa che una volta stavo giocando a calcio e sono rimasto lì fermo almeno per mezz'ora finché l'allenatore non si accorse che non c'ero, ero rimasto impiantato nel terreno» mi misi a ridacchiare ripensando a quanto sembravo scemo; mi voltai, e vidi il suo sorriso accompagnato da una allegra risata, e nel frattempo ci affrettammo ad andare alla fermata.Ciao ragazzi, spero vi stia piacendo, se c'è qualcosa che dovrei risolvere, basta dirlo, a ci tengo a scusarmi per la mia grammatica ma sono dislessico🚶🏻♂️
E niente.
Ciao😻💫
Andre
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Una storia improvvisa
RomanceIzumi Lancaster è un ragazzo che vive in una piccola cittadina, frequenta la seconda superiore insieme alla sua migliore amica di infanzia, Alice Williams, anche lei frequenta la seconda superiore, i due hanno condiviso la loro vita fin dall'asilo. ...