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La mattina seguente venni svegliata dall'insistente miagolio di Billy, il mio unico coinquilino e fedele compagno di vita.
Sbadigliai e sbloccai il telefono per controllare l'ora. Erano le otto in punto, decisamente troppo presto, soprattutto considerando il fatto che quel giorno mi toccava il turno pomeridiano.
«Abbi pietà Billy!» mi lamentai con la bocca ancora impastata dal sonno.
Il felino saltò sul letto, affondando le unghie nel tiepido piumone grigio, per poi cominciare a strusciarmisi addosso.
Dopo pochi istanti iniziò il suo canto ammaliante; fusa in grado di persuadere le volontà più ferree.
Gli sorrisi e accarezzai delicatamente la sua testolina pelosa.«Va bene, ho capito. Hai vinto tu».
Ridacchiai e scesi dal letto concedendogli ciò che più desiderava; acqua limpida e croccantini di prima qualità acquistati a Girvan, una cittadina composta da circa seimilacinquecento abitanti, che distava all'incirca una decina di chilometri da Barr.
Con la macchina si impiegavano poco più di venti minuti per raggiungerla; si addizionavano dieci minuti per chi, come me, non ne possedeva alcuna e doveva accontentarsi dei trasporti pubblici.
Il negozio della signora Agnew era piccolo, e per trovare alimenti o prodotti particolari, tutti noi residenti eravamo costretti ad andare in città per fare rifornimento.
Billy si lanciò sulla ciotola, divorando in pochi secondi il suo pasto.
Il manto tricolore riluceva accarezzato dai raggi del sole mattutini.
Miagolò soddisfatto e mi guardò con i suoi occhi piccoli e affilati.Mi chinai verso di lui e gli diedi un delicato buffetto.
Si stiracchiò, allungando la schiena e drizzando la coda, e io sorrisi nel vedere quanto era cresciuto nell'ultimo anno.Mi imbattei in lui a una settimana esatta dal mio arrivo a Barr che era ancora un cucciolo di pochi mesi, abbandonato o perduto.
Lo notai mentre vagava da solo per i boschi, tra i sentieri dissestati, nascosto nella fitta vegetazione, mentre mi osservava con quei suoi occhietti vispi, di un giallo acceso.
Osservava me, così diversa dagli abitanti del villaggio che era abituato a scorgere.
Osservava me, vestita con orpelli che non appartenevano a una piccola comunità come quella di Barr e che tradivano la mia origine londinese.
Feci qualche passo più avanti e il gattino mi seguì, uscendo allo scoperto.
Qualche fogliolina gli si era incastrata nel folto pelo mentre le sue piccole zampette erano incrostate dall'umido terriccio.Era composto da una mistura di chiazze marroni, arancioni e bianche, ed era un maschietto, cosa che mi stupì non poco.
I gatti tricolore erano per la maggioranza femmine: solo uno su tremila cuccioli di calico nasceva maschio a causa di una anomalia genetica.
Continuai a camminare e il cucciolo mi seguì.
Camminai ancora e ancora e il gattino curioso arrivò fino al limitare del bosco, per poi abbandonarlo per sempre.
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Moon Night: NOVILUNIUM
Lupi mannariÈ passato ormai un anno da quando Victoria si è trasferita a Barr, piccolo e sperduto villaggio scozzese situato ai piedi di un'imponente foresta! Le sue giornate passano lente e tranquille, inframezzate dal lavoro e dalle passeggiate notturne in co...