Capitolo 3

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"Sta per piovere," Hermione osservò le nuvole minacciose che rotolavano su una cresta vicina mentre fissava i suoi riccioli in una crocchia alta. Camminavano da ore.

Draco la guardò da sopra la spalla, "In Inghilterra? A marzo?!"

"Sarcasmo notato. E non apprezzato. Abbiamo bisogno di un piano qui."

"Ci sono opzioni oltre a sederci sotto un albero? Forse potremmo ritirarci nel solarium? O rintanarci in un piccolo e accogliente coffeeshop? Ti va un biscotto e del tè?"

Hermione si accigliò. "Devo aver fatto cose terribili e orribili nella mia vita passata per meritarti. Devo essere stato Oliver, dannato Cromwell."
"Sai, Cromwell ha portato stabilità e democrazia in Inghilterra. Voglio dire, potremmo parlare di come ha realizzato i suoi obiettivi, ma è un po' semplicistico..."

"Lo so! Credi che non lo sappia?" sbuffò, "È solo...un modo di dire. Devi sempre..."

"Insistere sull'accuratezza dei fatti? Scusa, ti sto pestando i piedi lì?" Sembrava decisamente soddisfatto.

Hermione gemette. I suoi palmi sarebbero rimasti sfregiati dal modo feroce con cui ci aveva piantato le unghie negli ultimi giorni. Le mancava molto il modo in cui i suoi amici la lasciavano parlare senza prendere in considerazione ogni piccola cosa sfigata.

"Puoi semplicemente accettare la mia disperazione per il mio cattivo karma alla lettera, o vuoi davvero analizzare le minuzie delle guerre civili?" sbottò: "Dibattere sul ruolo appropriato del parlamento, forse?"

"I bei tempi continuano ad arrivare! Preferiresti la parte dei Roundheads o dei Cavaliers?"

Hermione alzò una mano verso di lui e il suo viso divenne una maschera di concentrazione prima di esclamare: "Silencio!"

La guardò con compassione. "Mmmmm no."

Le sue spalle si piegarono. "Figlio di puttana. Bene, mi dirigo da quella parte..." indicò un'area boschiva vicino alla base della lunga e bassa cresta lungo la quale stavano camminando "...per sedermi da sola. In silenzio. Forse ragionare sul mio destino imminente e sull'inutilità dell'esistenza. Sai, per rafforzare il mio spirito dopo tutta la nostra deliziosa conversazione."

Draco scosse la testa e rise: "Oh, Granger, non sai nemmeno cosa sia il divertimento, vero?"

Hermione si fermò di colpo, "Ti stai divertendo?"

Indietreggiò, sembrando sinceramente allarmato: "No. Ovviamente no."

"Okay," lo guardò sospettosa da capo a piedi, "Bene."

Cominciò a piovigginare non molto tempo dopo e quasi non appena raggiunsero la copertura degli alberi, iniziò l'acquazzone sul serio. Nonostante la sua precedente determinazione a godersi un po' di meritata solitudine, si ritrovò seduta per terra con Draco, a mangiare una zuppa fredda di pomodoro in scatola.

Insieme a tutto il resto, i suoi piedi cominciavano a farle male mentre la fine della giornata si avvicinava. Guardò le scarpe eleganti di pelle di drago di Draco che sembravano immacolate e sembravano non dargli alcun accenno di disagio. Indubbiamente, li aveva incantati professionalmente per ogni centimetro della loro vita. Lo stronzo.

Aveva trascorso così tanto tempo nei boschi nell'ultimo anno che tutto questo non avrebbe dovuto sembrare una tale difficoltà, ma tra le condizioni e la compagnia, le sue circostanze attuali facevano sembrare la tenda con i suoi amici una vacanza di lusso. Draco, che la informava spesso e a lungo che non si era mai abbassato con un tenore di vita al di sotto delle condizioni di Hogwarts (che, a suo avviso, erano praticamente squallide), aveva una visione ancora più terribile delle loro circostanze.

The Watergaw - ectoheart, smokybaltic - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora