Capitolo 4

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Quando torniamo a casa, scopriamo che Ray Foster, uno che gestisce un'azienda discografica, vuole pubblicarci un album. Mia madre era felicissima, mio padre ha detto semplicemente :"Oh...Mmh..Bravo.". Il problema è arrivato adesso. Ero in macchina con mio padre, quando siamo rimasti completamente a secco e con una ruota bucata. Merda! Deve venirci a prendere il carro attrezzi, io devo trovare un altro modo per raggiungere il luogo dell'incontro. Be', dato che il resto della band è già lì, devo per forza o correre o prendere un taxi. Dato che in giro non ce ne sono, opto per il primo "Piano" :Correre come se non ci fosse un domani. Dico a mio padre il piano e comincio a correre. Mi sono ricordato che esiste l'autostop, ma questa Queen Isterica non lo farà mai. Vedo la mia meta, poi controllo l'orario. Sono in ritardo di già 15 minuti. Continuo a correre veloce. L'aria è fredda e fastidiosa nelle narici. Ho l'affanno pesante. Quando arrivo davanti la porta sono sudato e affannatissimo. Tossisco. Riprendo una boccata d'aria, mi metto dritto e busso. Mi viene ad aprire un uomo vestito di nero, che poi mi porta al piano di sopra e mi indica la stanza in cui devo entrare. Io apro la porta ed entro. "Ciao"   
"Sei in ritardo" mi sibila Brian. Oltre alla band e Ray Foster, c'è il nostro avvocato Jim Beach e, ovviamente, John Reid e Paul Prenter.
"Ok, ora che ci siamo tutti, Jim questo è Ray Foster" comincia John Reid "Ray Foster, l'avvocato della band Jim Beach"
"Smettila di chiamarlo Jim Beach." dico mente mi accendo una sigaretta. "Ma è il suo nome" dice John Reid. "Si." replico "Ma è un nome assurdo, oltre che terribilmente noioso."
"Miami!" dico "D'ora in poi ti chiamerai Miami Beach"
Miami ridacchia e dice :"Il sole tramonta sempre alle spalle a Miami Beach."
"Esatto" conferma Ray Foster "Ora che tutti abbiamo un nome accettabile, andiamo al punto. Sentite. Voglio più successi, come Killer Queen, ma più grossi."

"Non siamo  una catena di  montaggio!" dice Brian "Non possiamo replicare Killer Queen" conferma Roger. "No" dico "Possiamo fare di meglio". Metto sul giradischi che c'è nella stanza un vinili di opera e alzo un po' il volume. "Questa è opera" dice Ray. "Opera!" confermano Reid e Paul. Gironzolo intorno al tavolo, fino a quando la musica si ferma. Mi metto di nuovo seduto e dico: "L'album si chiamerà 'A night at the opera'" . "Ma, vi rendete conto che l'Opera non piace a nessuno!" dice Ray. "A me piace l'opera" conferma Miami.  "Non fraintendermi tesoro" gli dico "Sarà un album Rock'n Roll! Ma con la maestosità dell'opera, il pathos della tragedia greca, lo spirito di Shakespeare. Sarà un album per tutti. Qualcosa... qualcosa in cui la gente si riconoscerà. Mischieremo i generi! Supereremo i confini, parleremo più lingue se ci va!"

"Ripeto" dice Deaky "Non siamo una catena di montaggio. Nessuno sa cosa significhi Queen perché  non ha un significato solo!". Ray sospira e dice: "Non fatemene pentire!"

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