Quel domani si era trasformato in una data futura incerta.
Una variabile un'altra volta aveva distrutto tutto.
Simone era finito in ospedale, aveva tentato il suicidio ed il suo corpo riversava sulla strada sotto la finestra di Manuel. Lo stesso che aveva finalmente deciso di aprirsi piano piano e non con un giocattolo ma con la madre.
Dino credeva che Simone nonostante tutto fosse riuscito ad arrivare a casa ferro quasi richiamato da quell'amore che Manuel faceva fatica a capire ma che stava irradiando ogni stanza di quella casa. La sua anima aveva iniziato a brillare di luce propria e forse era diventata un faro per quel ragazzo soffocato dalla verità.
Manuel lo aveva salvato, accudito e protetto come un porto con le navi dopo una giornata di tempesta.
Quella cura con il tempo si era trasformata in assenza.
Infatti, il giocattolo abbandonato sul letto, il diciasettenne lo vedeva sempre meno. Si era praticamente trasferito a casa dell'altro. Tornava a casa giusto qualche pomeriggio per poco meno di un'ora, raccattava qualche vestito, a volte qualche foto altre volte si soffermava a fissarlo.
Era indeciso e Dino lo sapeva.
Sapeva che lui era il simbolo di qualcosa che avrebbe potuto destabilizzare il più piccolo. Ogni volta lo lasciava li con il monito che un giorno lo avrebbe portato con sé.
Nonostante ciò, alcune volte Manuel approfittava del tempo a casa per raccontare al pupazzo cosa avessero fatto lui e Simone, dei suoi progressi, delle sue crisi, di quanto fosse bello il suo sorriso quando riusciva a farlo ridere con qualche battuta. Sentire quei racconti era la linfa vitale del giocattolo che non avrebbe mai smesso di ascoltare Manuel parlare dell'amato.
La situazione dei due era in stallo, Dino sapeva cosa provasse Simone, glielo aveva raccontato Manuel tutto quello che era successo e che aveva combinato al suo compleanno. Lui però oramai stava reprimendo quello che provava più per preservarlo che altro.
<<Quando sarò sicuro di quello che voglio al 100% e lui sarà guarito mi dichiarerò>> aveva detto una volta e il giocattolo sperò con tutto sé stesso che non aspettasse troppo.
Tutto cambiò più o meno un mese dopo
24 maggio 2022
<<DINO CE L'HO FATTA È ANDATO TUTTO BENE CAPISCI ME AMA>>
Il dinosauro inizialmente non capì nulla ma vedere Manuel così euforico lo rendeva felice a sua volta. Quando metabolizzò le parole sconnesse che aveva appena urlato il tutto si amplificò del 300%.
Manuel prese Dino lo strinse a sé e continuò a raccontargli dell'impresa più difficile della sua vita da adolescente. Aveva vinto contro la paura.
<<Praticamente stavamo discutendo perché semo du cretini come ar solito...Simone sai che c'ha un braccio ingessato, ecco io di solito lo aiuto a vestisse ma oggi faceva i capricci, diceva che è grande e vaccinato pe farlo da solo e bla bla bla le solite cazzate da testone quale è. Io ovviamente mi sono stizzito ce sono li pe aiutarte e me scansi? Allora abbiamo arzato la voce che manco du cornacchie. lui non voleva che io gli facessi da babysitter per compassione e io be...io mi sono dichiarato>>
Dino avesse potuto sarebbe scoppiato a ridere. mister lo dirò al momento giusto si era dichiarato durante un bisticcio da bambini dell'asilo
<<Non me guardà così eh Dino che lo so che non era come l'avevo pensato: ar Gianicolo con Roma bagnata dar tramonto...però così è più da noi...No? Du imbecilli che si ammazzerebbe l'un l'altro...Ma poi sai cosa gli ho detto mentre starnazzavo? Che io tutto quello che faccio pe lui lo faccio per amore.
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Testimone inconsapevole
FanfictionMolte volte desideriamo di essere una mosca per poter vedere il mondo da un altro punto di vista assistendo anche a momenti che in altre situazioni non avremmo la possibilità di vedere e se questa volta invece diventassimo...un dinosauro?