Amore

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21 giugno 2024

<<ma quanto ci mette>>

<<40 minuti come tutti Simò n'è che il tempo cambia pe lui>>

<<Lo so ma mi sembra di stare qua da due ore...e se magari è successo qualcosa?>>

Chicca rise, Dino la poteva sentire chiaramente dallo zaino di imo. Ormai aveva imparato a conoscere la ragazza dai capelli stravaganti e i modi sfacciati molto similari a quelli di Manuel.Lo stesso Manuel che in quel momento si trovava ad affrontare la temutissima prova di maturità, specificatamente quel maledetto orale che li aveva tenuti occupati per pomeriggi interi. Il giocattolo era sicuro che sarebbe andato benissimo,aveva studiato duramente e conosceva il pensiero di shopenhauer a mena dito.diciamo che dante era stato molto cortese da suggerirgli di soffermarsi su quel filosofo. La stessa consapevolezza che aveva simone. Infatti, lui non era preoccupato né agitato per quello, ma per l'inizio della nuova vita che li aspettava e per quella proposta che voleva fare al più grande una volta scappato dalle grinfie di lombardi.

E se dicesse di no?

Questo era quello che Simone temeva di più. Dino lo sapeva perché, solo quella mattina prima di svegliare Manuel, gli aveva ripetuto almeno una ventina di volte il discorso perfetto che gli avrebbe fatto. Aveva preparato tutto nel minimo dettaglio ed anche la sua presenza nello zaino di quella mattina di giugno non era data al caso "senza di te non sarebbe speciale" gli aveva confessato. Non poteva che sentirsi onorato di essere il testimone di quell'amore.

<<HO FINITO CE L'HO FATTA>>

Quello che il pupazzo sentì era una porta che si apriva di botto dei passi veloci e il sordo rumore di due corpi che si scontrano. Non poteva vedere che manuel era corso verso simone e lo aveva abbracciato con un entusiasmo e forza viste poche volte e non vide nemmeno l'altro che lo sollevò leggermente da terra.

<<Ao va bene che sei nato nelle mischie ma mo mollame mica sono na bambola>>

Il tono era pure credibile se solo non avesse avuto un sorriso stampato sulla faccia.

<<No manu non ti lascio>> il tono era sicuro, diretto, sincero.

L'interessato era volato a quel compleanno di due anni prima che era stato una condanna e una benedizione allo stesso tempo ed emozionato con il viso a due centimetri da quello dell'altro stava per chiedergli perché non volesse lasciarlo, ma come allora Simone gli lesse dentro e lo anticipò

<<Perché ti amo>>

Manuel lo avrebbe baciato lì davanti al portone del liceo senza paure o timori che ormai non gli appartenevano più. Si era dimenticato di un dettaglio però la migliore amica che aveva osservato tutta la scena con un sorriso che le illuminava il viso, che ora fingeva di tossire per farsi notare.

<<Va be manu, capisco che hai da scaricare i tuoi istinti animali però n'abbraccio penso di meritallo...e non guardamme così o vedevo che te lo stavi a magnà con gli occhi>>

Dino ascoltava quella situazione comica con divertimento, già immaginava simone con il viso di un rosso rubino che si nascondeva nell'incavo del collo di manuel e quest'ultimo che lo abbracciava e accarezzava la schiena con quel fare da mamma orsa che gli aveva fatto vincere il soprannome di manuel bear.

Andò davvero così.

Dopo che chicca se ne era andata Simone aveva ottenuto tutte le attenzioni del fidanzato con una sola e semplice frase che nascondeva tutti i suoi timori

<<Ho una sorpresa per te...però devi bendarti>>

<<Simò...non è che chicca prima t'ha fatto vede qualche video strano con corde manett->>

Testimone inconsapevoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora