watermelon sugar

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A Manuel capita spesso di ripensare alla notte del compleanno di Simone.

È da mesi che ci pensa.

Ripensa alla sensazione delle mani di Simone sul suo corpo, al calore dei suoi baci, ma soprattutto ripensa alle sue mani, che si aggrappavano a Simone con fare disperato.

Non appena aveva sentito il suo braccio circondargli il collo, come ad abbracciarlo, si era sentito la terra mancare sotto i piedi.
Era diventato tutto reale, tutto incredibilmente vero.
Stava baciando il suo migliore amico, e l'aveva voluto lui, solo lui.
Per questo aveva sentito la necessità di aggrapparsi a qualcosa, e quel qualcosa era proprio Simone, la sua felpa, precisamente.
Ci si era aggrappato come un naufrago ad una boa, perché un po' ci si sentiva un naufrago in quell'istante, in balia di tutte quelle emozioni.

Aveva avuto paura, tanta, troppa, nonostante in quel momento l'unico sentimento a farsi strada dentro di lui fosse stato solo l'amore, ma, per sua fortuna - o sfortuna - il passare del tempo aveva cancellato ogni sensazione negativa legata a quella sera, per cui ogni volta che Manuel sente il bisogno di ricorrere ad un ricordo felice, quel bacio è il suo unico pensiero.

Non sa se si tratti di fortuna o sfortuna quando realizza di avere accettato i suoi sentimenti perché questo non gli ha comunque permesso di uscire allo scoperto.

Tuttavia sa che pagherebbe tutto l'oro del mondo per poter tornare indietro nel tempo e rivivere quel momento, per sentirsi amato, per non sentirsi un peso, perché in fin dei conti Simone è l'unico per il quale lui non sente di essere un problema, un impiccio messo lì dal caso.

Non pensava fosse possibile esprimere l'amore in altra forma oltre che a parole, ma con Simone aveva imparato che c'è amore in tutto, in ogni cosa; c'era quella sera, quando si era sentito felice, come quando da bambino la mamma gli permetteva di mangiare le fragole con la panna.

Simone per il Manuel diciassettenne è un po' come le fragole per il Manuel bambino, e lui non vorrebbe separarsene mai.
Baciare Simone era stato, per l'esattezza, come mangiare le fragole in riva al mare, una sera d'estate.
E lui vuole disperatamente sentire di nuovo quell'emozione, e vuole farlo ogni giorno.

Davanti a tutti o in privato, non gli importa, perché baciare Simone è come mangiare fragole tutti i giorni, baciare Simone è come vivere l'estate tutto l'anno.

Tastes like strawberries
On a summer evenin'
And it sounds just like a song
I want more berries
And that summer feelin'
It's so wonderful and warm

Manuel approfitta del fatto che anche Simone adori le fragole, un pomeriggio di Maggio.

Quel giorno non è andato a scuola, avvisandolo con un semplice messaggio: "Non mi sento bene non vengo", al quale Manuel avrebbe risposto volentieri con la stampa del suo elettrocardiogramma in quel momento, perché ogni volta che l'altro non sta bene, lui si sente di morire, sente il cuore battergli in gola, e quella mattina non fa eccezione.

Irrazionale, irragionevole, iperprotettivo. Se lo ripete sempre, ma non aiuta mai.

"Che c'hai?" gli scrive.
"Troppa allergia, non riesco a respirare"

Sorride tra sé e sé, non curante del fatto che i compagni probabilmente lo osserveranno come un pazzo che ride da solo fissando il nulla, perché può immaginarsela la faccia di Simone quando ha l'allergia, la visualizza.

La trova una delle sue versioni più adorabili, nonostante l'amico tenderebbe a dissentire, visto il disagio che è costretto a vivere, perché il suo naso diventa tutto rosso, gli occhi leggermente lucidi, e il volto un po' arrossato. E lui, ogni volta, deve resistere alla tentazione di baciarlo tutto.

Two hearts, one homeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora