tw: attacchi di panico
Nelle vicinanze di qualsiasi tipo di allarme, è quasi sempre possibile trovare un cartello che prega il pubblico di non azionarlo, in caso di non necessità.
Manuel stava facendo esattamente quello. Stava accuratamente evitando l'allarme, pensando di non aver bisogno di aiuto, ignorando il propagarsi delle fiamme.
Fino alla sera dell'incidente di Simone.
Quella sera, per lui, era stata il momento in cui le sue fiamme avevano incontrato un accelerante, e a poco sarebbe servito allora azionare tutti gli allarmi antincendio, gridare aiuto, supplicare di essere salvato.
Lui da quelle fiamme era destinato ad uscire distrutto.Se chiude gli occhi e pensa a quella notte, su quelle fredde sedie di una sala d'attesa di ospedale, Manuel vede solo fuoco, fiamme che lo divorano;
quello che vede è in pratica la comune descrizione dell'inferno, forse perché è esattamente così che si era sentito: intrappolato all'inferno, impossibilitato a scappare via.Ma Simone poi si era svegliato, e neanche fosse un Virgilio qualsiasi e Manuel il nuovo Dante, l'aveva condotto direttamente al paradiso.
Paradiso nel quale però, proprio come Dante, lui sarebbe stato solo.Walk in your rainbow paradise
Strawberry lipstick state of mind
I get so lost inside your eyes
Would you believe it?Manuel infatti ricorda la sensazione di benessere che l'ha pervaso quando ha varcato la prima volta la soglia della camera di Simone, giura di aver visto la luce di quel giorno diventare dieci volte più splendente nel momento in cui ha sentito la sua voce pronunciare le parole che più aveva desiderato — si che ti perdono.
Non riesce a smettere di pensare alle labbra di Simone, chiedendosi come sia possibile che delle labbra abbiano un colorito e una forma così perfetti seppur prive di rossetto.Semplicemente si perde nei suoi occhi ogni volta che li incontra, e forse se glielo dicesse, il proprietario di questi occhi nemmeno ci crederebbe, visto il loro passato a dir poco burrascoso, e l'ossessione di Manuel con il dover ribadire la sua eterosessualità.
Quindi Manuel tace, per circa due settimane pensa di comportarsi come farebbe qualsiasi migliore amico.
È certo che Simone non meriti ulteriore confusione, è determinato ad essere la persona più stabile della sua vita, ad essere un appiglio in mezzo alla tempesta che si è abbattuta su di lui, per cui confessare i suoi sentimenti non rientra decisamente nei piani.
Quando finisce la scuola, torna a casa, pranza, e poi va da Simone, dove rimane fino a sera.
Sempre più spesso però gli succede di restare lì anche a dormire, e più volte ha desiderato di abbandonare quel letto estraibile dove viene relegato, per passare la notte con Simone tra le braccia.Ma non lo dice, convinto del fatto che, per l'altro, sia meglio così.
Fin quando però una sera, Simone sembra particolarmente agitato. Continua a rigirarsi tra le coperte, senza riuscire a prender sonno, e Manuel se ne accorge. Se ne accorge perché ha preso l'abitudine di dormire sempre sul fianco destro, per poterlo avere sempre sottocchio, quasi a volersi assicurare che non sparisse da un momento all'altro, quindi tende la mano sinistra sulla sua guancia, e inizia ad accarezzarlo piano.
«Che c'hai?» sussurra, non curante del fatto che quel livello di intimità supera di gran lunga quello a cui due migliori amici potrebbero mai aspirare.
Non smette per un attimo di passare il pollice sul suo zigomo, ed infatti sente Simone sospirare.
«Non riesco a dormire, ho paura che se chiudo gli occhi possa succedere qualcosa, una catastrofe» ammette.