to be so lonely

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Don't blame me for fallin'
I was just a little boy

«Te non te la puoi prendere co me Simò, non è giusto.»

Chiunque passi fuori il garage di Manuel può sentire chiaramente le urla di due ragazzi.

Manuel aveva visto Simone fuori la scuola con il ragazzo che stava frequentando da circa una settimana, e aveva ritenuto opportuno avvicinarsi, mettergli una mano sul fianco con fare poco amichevole e dirgli "Chi è, tesoro? Un tuo amico?".

La verità è che non ci aveva visto più quando aveva adocchiato Simone sorridere con qualcuno che non fosse lui, e non aveva riflettuto nemmeno un minuto prima di spacciarsi per il suo ragazzo, allontanando quell'individuo losco, come l'aveva poi definito, facendo infuriare Simone ancor di più.

«Ah adesso non è giusto Manuel, e sentiamo, quando mi hai detto che per te non esistevo, com'era?»

Il tono di Simone non lascia spazio ad interpretazioni: è arrabbiato. E non poco.

«La smetti?»

Un urlo che supera tutti gli altri lo lascia impietrito.

«La smetti di rinfacciarmelo 'n giorno sì e l'altro pure? T'ho chiesto scusa tutti i giorni in ospedale, che devo fà per farme perdonà?»

Manuel è esasperato.

«E quando m'hai chiamato ubriaco alle tre di notte dicendo che ti mancavo? Era per farte perdonà?» risponde Simone, imitandolo sul finale.

Manuel si sente colpito nel profondo, abbassa lo sguardo, è esattamente la verità, quella. Gli mancava Simone quella notte, ma non gli mancava il suo migliore amico Simone, gli mancava lo stesso Simone di quella notte al cantiere.

Don't blame the drunk caller
Wasn't ready for it all

«Avevo paura, Simo» dice, e non si riferisce a quella telefonata, ma se possibile, a tutta la loro "relazione".

E Simone sa che è terribilmente sincero in quel momento, perché non lo chiama mai in quel modo, a meno che la situazione non sia estremamente grave, o estremamente delicata. La sera dell'incidente, l'aveva sentito.

«Di cosa?» chiede, contrariato.

«Di te cazzo» sbotta Manuel, evidentemente spaventato, perché quel pomeriggio sta prendendo troppo velocemente le sembianze di quello che precedette l'incidente.

«T'avrei dovuto chiede scusa, te sarei dovuto correre dietro, perché me sò pentito di quello che t'ho detto mentre lo dicevo, t'avrei dovuto tené la mano mentre scoprivi de tuo fratello, ma non c'ho avuto il coraggio, perché-»

Si interrompe, la vicinanza di Simone non lo aiuta, per cui fa tre passi indietro, fino ad essere poggiato con la schiena sul bancone.

And I'm just an arrogant son of a bitch
Who can't admit when he's sorry

«Perché cosa?» Simone lo invita a continuare, più calmo.

«Perché io non sò buono Simò, non sò mai stato buono, mia madre non m'o dice solo perché sò er figlio suo, ma io non sò capace» dice, senza tener presente che quel discorso, posto in quel modo, per qualcuno che non sia lui, non ha alcun senso.

«Ma capace di cosa Manuel?» gli domanda infatti Simone, avvicinandosi un po', accorciando - forse involontariamente - la distanza che Manuel aveva posto tra loro.

«Di amare, non sono capace di amare» gli sente dire, ed un preciso flashback si fa strada nella sua mente.

"Forse sono io che non sono capace di amare."

Two hearts, one homeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora