Capitolo 6: Lutto

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Oggi è una brutta giornata. Il cielo è cupo ed il temporale non tarderà ad arrivare.
Le suore sono tutte ansiose e Jenny sente che qualcosa non va, ma non capisce cosa.
Lascia passarsi addosso questi futili pensieri e, con tanta gioia, cerca il suo amico vero: Andrea. Lo definisce "vero" perché è l'unico bambino della sua età con cui ha parlato per più di 10 minuti.
Lo cerca dappertutto, con scarsi risultati.
All'improvviso una suora con una pentola d'acqua passa urlando "ho portato la l'acqua caldaa ...".
Nello stesso frattempo arrivano, correndo, una decina di suore una, per via dell'abito troppo lungo, stava persino rischiando di cadere.
Incuriosita dallo strano comportamento della suore le segue.
Vanno tutte per la stessa direzione, verso la destra del grosso capanno, dov'erano situate le scope ed il materiale per pulire. Lo sapeva bene Jenny, fanno pulite sempre lei.
Si sentono delle voci. Sono tutte tremanti, sicuramente sarà qualcosa di importante.
"Sta morendo!"
"Chiamate un'ambulanza"
"No, non sanno che noi abbiamo il bambino. Nessuno lo sa."
"Dovremmo pur fare qualcosa!"
"Perché si è buttato? Non capisco, quando parlava con noi era così felice!"

Jenny non capisce cosa sta succedendo.
Chi sta morendo?

"Allora, Suor Anna, si muova!"
"Suor Pina credo che sia finita"
"Non può essere finita. Mio figlio non può morire!"
"Perdonatemi Suo Pina ma non ce la faccio a vedere il piccolo Andrea in queste condizioni".

Un urlo rauco esce dalla bocca di Jenny che viene colpita dalla porta che suor Anna stava aprendo.
"Jenny che ci fai tu qui? Fila in camera tua!"
"No! Cos'ha Andrea? Perché suor Pina lo ha chiamato 'mio figlio', cosa sta succedendo?!"- dice Jenny a voce alta, quasi a rendere la cosa pubblica-"Io voglio entrare!"
"Non usare questo tono con me, signorina"
"Io lo uso con chi voglio"
"Stai diventando proprio insolente!"
Un cigolio invade l'ambiente. Era suor Pina.
"Suor Anna, non è questo il momento di giocar all'orca e la bambina con Jenny. Su entrate tutte e due."
"Ma... Suor Pina, non volevo di certo offender..."
"Zitta. Vieni Jenny, entra solo tu!"
Entrate nella piccola stanza Jenny comincia a guardarsi attorno. È un ambiente grande, con vari letti ai lati, i muri appena pittati: rosa e blu.
"Jenny devi sapere una cosa"
"So che è vostro figlio, come mai avete un figlio?"
"Piccola, ti ricordi quando abbiamo parlato in macchina dei diritti dai gay?"
"Si certo ma cosa c'entra questo? E dov'è Andrea?"
"Andrea è nella prima stanza."
"Ma non ci sono stanze qui"
"Sono al fianco ad ogni letto, non ci sono mania glie, si aprono spingendo e sono state colorate della stessa tonalità del muro."
"Perché Andrea è qui?"
"Sta morendo, si è buttato dal tetto della chiesetta"
Ecco cosa significava quell'addio!
Jenny sente le gambe appesantirsi sempre più.
Un boato riempie la camera.

Jenny e i due papà![Revisione Generale]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora