Capitolo 3

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Mi metto seduta alzandomi dal cuscino che ho riscaldato fino ad ora durante il poco che ho dormito.Mi strofina la faccia e mi guardo intorno.Non so perché ma il mio pensiero ricade subito su Liam,quel ragazzo non me la racconta giusta e non riesco ad inquadrarlo. Si e no avrà detto dieci parole in tutta la serata,ma comunque non mi interessa più di tanto.

Decido di mettere i miei piedi per terra e perdo l'equilibrio al primo passo per il fatto che mi sto alzando adesso,e con molta lentezza mi diriggo verso la cucina.Come al solito l'unica cosa che mi circonda è il silenzio che regna sovrano in casa mia.Abito sola e oramai convivo con la solitudine per la maggior parte del tempo,e poi amo stare sola non mi piace stare con la gente è quando ho bisogno di svagarmi ho sempre la mia comitiva.Ho una mia routine solita e monotona quando sono sola e odio che venga messa in subbuglio.Faccio queste cose da sempre e ucciderei chiunque cercasse di mettermela sottosopra.

Apro la scatola dei cereali e li verso in una tazza,verde prato,per poi infilarci il latte e un cucchiaio cominciando a mangiare.Mi cade l'occhio sulla scatola dei cereali.Chissà quante persone comprano questi cereali e chissà quanti soldi guadagna questa casa di produzione.Devo dire che sono buoni e poi questa scatola e davvero come se ti invitasse a comprarla è tutta colorata e cosi graziosa.Perché sto parlando dei cereali?Buh forse per distrarmi da fatto che se non faccio qualcosa penserò di nuovo a lui e la cosa mi crea un enorme fastidio.

Sento suonare al campanello e mi giro a fissare la porta chiedendomi chi possa essere.Quando apro lo vedo li che mi fissa con quello sguardo da duro e del tutto sicuro di se.

-Cosa ci fai qui?-la domanda mi sorge spontanea,mentre lui mi studia passando i suoi occhi in rastrellazione sul mio corpo.Decide di riportare lo sguardo sul mio viso finalmente degnadosi di rispondermi.

-Me lo ha detto Louis.-detto questo mi sposta con una spallata ed entra senza problemi.La cosa che mi nausea di più è la sua totale indifferenza nel fare ciò che non dovrebbe.

-Senti non so chi tu ti senta,ne per quale motivo Louis ti abbia detto di venire qui,ma nessuno entra in casa mia ne tanto meno tu.-la mia mano afferra prontamente il suo braccio sinistro,ma lui rimane composto con la testa girata verso il corridoio e il corpo immobile,fino a quando con uno strattone non si libera e continua a camminare dirigendosi nel salotto.

Lo seguo stringendo i pugni lungo il corpo,dopo aver chiuso la porta.Con quale insolenza pensa di entrare in casa mia contro il mio volere e potersi sedere tranquillamente sul mio divano.Ed è proprio lì che lo trovo,seduto sul mio divano con la schiena premuta contro l'angolo tra schienale e bracciolo,le gambe allungate sotto il tavolino posto davanti al divano e una faccia,una faccia di quelle menefreghiste che quando le guardi ti viene voglia di prenderle e sbatterle a muro ripetutamente.

-Tu ragazzino chi ti credi di essere?Non hai nessun diritto di entrare in casa mia senza il mio permesso e per di più fregartene di ciò che ti dico.Non mi stai neanche lontanamente simpatico ce forse sei la cosa più lontano a ciò che si può associare alla parola simpatia e voglio che tu alzi immediatamente il tuo brutto culo da stronzo pallido e te ne...-non riuscii e finite la frase che il mio braccio destro venne tirato in avanti verso il divano e in ben che non si dica mi ritrovai con la schiena contro i cuscini morbidi del mio mobile da salotto e lui sopra di me.

-La vuoi finire di gridarmi contro?-la testa piegata di lato con uno sguardo curioso.Il suo labbro inferiore sporge e porto il mio sguardo a fissarlo per troppo tempo,tanto che quasi mi dimentico del perché gli stessi urlando contro.Mi accorsi che non solo io stessi guardando delle labbra qui e lo vidi avvicinarsi,a poco a poco,riuscii a sentire il suo alito arrivarmi sulle labbra come a farle impegnare di lui ancora prima di toccarle.E quando credetti che ormai le sue labbra stessero per arrivare alle mie sentii qualcuno schiarirsi la voce.Ci girammo velocemente verso chiunque avesse provocato qui rumore fastidioso e trovammo Louis che si muoveva sui talloni e fischiettava tanto per far finta di non essere li anche dopo avercene fatto accorgere per forza.Liam si alzò lentamente come se no fosse successo niente,e alla fine non era successo veramente niente non ci eravamo nemmeno baciati,ma pensare che in quei secondi ho anche solo pensato di volerlo davvero tanto d'aspettarlo e pregustarlo ancora prima che avvenisse,mi fece sentire un idiota e indegna di me stessa.Quando mi alzai notai lo sguardo del moro passare sul mio stomaco e vidi Liam accorgersene e portare immediatamente la mano ad abbassarmi la canotta che si era alzata.Fissai la sua mano sul mio stomaco ferma,ma lui se ne accorse e la ritrasse lentamente senza però staccare lo sguardo da Louis.Quest'ultimo mi guardo quasi chiedendomi spiegazioni che personalmente non avrei saputo dargli.

-Lilli senti noi ce ne andiamo passiamo stasera a prenderti.-E detto questo se ne uscirono lasciandomi nuovamente sola.Però non fu più una solitudine solita,ma accompagnata dai miei pensieri riflessivi.

-Ma che cazzo stavo facendo?-porto una mano sulle mie labbra e istintivamente le leccai pensando che avrei potuto sentirlo,ma la cosa che mi scioccò fu che quando chiusi gli occhi lo sentii sul serio e mi facevo del male da sola a pensare che avrei voluto sentire anche solo per un momento il suo sapore,se si poteva anche solo minimamente avvicinare a quello che sentii ora sulle mie labbra.

Non sapevo che fare a parte guardarmi intorno e pensare a cosa sarebbe successo stasera quando lo avrei rivisto.

Non sapevo minimamente che da lì in poi Liam Payne sarebbe divenuto il mio peggior incubo.Ma si sa gli incubi ci perseguitano sempre e sono gli unici ad essere ricordati.

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