Capitolo 5

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-Ma chi ti credi di essere?-continuo a puntarargli l'indice sul petto e spingendolo indietro.Siamo in un parcheggio perché il signorino che non ha ancora capito il suo posto mi ha portata fuori.La cosa più assurda?Non mi degna nemmeno di una parola.-Sto parlando con te.E mi merito una spiegazione,dato che mi hai portato fuori da una festa per Dio sa quale assurdo motivo - il mio sguardo di fuoco brucia sulla sua schiena dato che mi ha completamente ignorato e si è seduto su una panchina.

-Non so qual'è il tuo malsano problema celebrale ma la devi smett-

-Cazzo!Smettila di gridare.-Si alza di scatto e mi urla contro,ma io non mi sposto di un centimetro,anche se è più alto di me e mi incute un po di paura.

-Liam tu non sei nessuno per potermi prendere e portare fuori, per di più andando dicendo in giro che io sono impegnata.E poi con chi?Con te?Neanche che se fossi l'ultimo uomo sulla terra.-gli sputo queste parole amaramente e lui mantiene il suo viso arrabbiato.È forse la prima volta che gli vedo mantenere un'espressione per così tanto tempo.

-Senti guarda sono ubriaco.L'ho fatto solo per questo.Quindi non pensare a chissà che cosa.-detto questo si gira di nuovo e si siede nuovamente sulla panchina,e per la terza volta da quando lo conosco rimango impalata lì.

Mi riprendo e rientro dentro ho deciso che me ne torno a casa oggi non è serata.Cazzo non ho un auto e adesso come torno a casa? Mi guardo in torno e vedo Nolan che mi viene vicino.

-Ti serve un passaggio?-mi chiede mentre mi guarda sfregarmi le mani sulle braccia.Esco una sigaretta dal mio pacco e l'accendo.

-Se non ti dispiace si.-lo vedo girarsi e aprire una macchina nera immediatamente salgo.Comincia a parlare e straparlare sul suo sport,sulla sua scuola e su non so cos'altro.Finalmente arriviamo davanti casa mia e lo liquido con un malditesta.

-Grazie del passaggio Nolan,ora devo andare ho malditesta.Ci vediamo in giro.-quando sta per rispondere gli chiudo la portiera in faccia ed entro dentro.

-Chi li capisce gli uomini è brava.Ma io non ne ho voglia.-mi tolgo le scarpe e le lascio lì davanti alla porta d'ingresso per poi dirigermi in cucina.

-Io non capisco cosa pretende lui da me.Lo conosco a malapena da due giorni e lui da spavaldo,il quale si crede di essere,prende e si permette di fermare una conversazione,che io sto avendo con un ragazzo,che diciamocelo era anche abbastanza figo,per portarmi fuori e poi magicamente lui pensa che io sia il suo gioco e non si degna di darmi una cazzo di spiegazione.Ma cosa lo affligge mi chiedo io.Ah.Sto parlando di nuovo da sola.-mi do uno schiaffo sulla fronte e lascio la cucina e qualsiasi cosa dovessi fare che ho dimenticato per dirigermi nella mia camera.È carina e.....tutta nera persino la moquette è nera.Mi piace il nero è neutro non ti da emozioni solo che quando ci entri di notte e per di più ubriaca sembra di cadere nel vuoto poi quando la tua faccia si scontra contro il pavimento ti accorgi che non c'è il vuoto sotto di te,solo un cazzo di pavimento duro e doloroso.Per fortuna non sono ubriaca sta sera e quindi sono pienamente cosciente di cambiarmi e lavarmi i denti dopo che mi sono struccata.

E finalmente mi metto su quel cazzo di guanciale bianco ah.Mi addormento subito anche se non ho sonno.

-Mamma,mamma,mamma dai ti prego raccontacela di nuovo. - metto il mio labbruccio in fuori e le tiro la gonna dalla mia altezza.

-D'accordo ma solo l'ultima volta poi basta.-la sua frase dovrebbe suonare autoritaria ma non lo è ai nostri occhi.Non ha mai avuto il polso fermo,ma ci ha insegnato ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.

Corro sbattendo i miei talloni forte contro il pavimento per arrivare al letto e mi metto accanto a Thobias.Lui mi prende e mi stringe a sé,è mio fratello maggiore.

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