Capitolo 4

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JJ
"ma che cazzo hai detto" dice John B ridendo
"in che senso" chiesi stranito
"prenditela se vuoi" dice citando le mie parole
"ma sei impazzito?" mi chiede
"che c'è di male? lei non deve sapere quello che penso realmente" dico facendo spallucce
"ma se si vede da tre chilometri che le sbavi dietro" dice Pope prendendomi in giro
"stai zitto" dico dandogli un pugno sulla spalla

Kiara
"Tu la devi smettere Rafe" dico avvicinandomi alla rete da pallavolo
"perché" chiede alzando un sopracciglio
"perché non ho bisogno che tu mi protegga" continuo guardandolo negli occhi
"sei solo una ragazzina Kiara" risponde
"e tu non sei nessuno per rispondere al posto mio" dico arrabbiata
" che c'è ti faccio fare brutta figura davanti ai tuoi pouge del cazzo" dice e io lo guardò in cagnesco
"non dirmi che ti piace il surfista biondino" continua e io in preda alla rabbia gli tiro un ceffone
"non parlarmi così" dico per poi allontanarmi dal campo.
Prendo la mia borsa e infilo tutto ciò che avevo portato al suo interno e infine vado via dalla spiaggia. Non ho voglia di vedere nessuno in questo momento.

Ci giorni passavano e di Rafe o JJ neanche l'ombra, meglio così. Domani abbiamo quella stupida festa e sono sicura che mi ritroverò di nuovo Rafe davanti ai piedi. Che poi in realtà so che un bravo ragazzo ma odio follemente il suo non prendermi sul serio, pensare che debba proteggermi in qualsiasi situazione quando io riesco a farcela da sola.

"pronta per domani?" mi dice Sarah nel bel mezzo della lezione di biologia.
"no" rispondo secca
"dai Kie lasciati andare!" dice Sarah con un sorrisetto che fa sorridere anche me
"eh va bene, domani troverò qualcuno con cui ballare te lo prometto" dico ridendo
"allora mi devo impegnare nel prepararti" risponde fin quando non viene interrotta da un uomo che bussa alla porta
"La signorina Carrera è qui?" chiede
"si è la giù" dice la professoressa e io mi alzo in piedi
"venga con me" dice e un po' spaventata lo seguo

Camminiamo per i corridoi deserti e non si sente volare una mosca.
"dove stiamo andando?" chiedo
"lo vedrai tra poco" risponde freddo l'uomo
Arrivo davanti ad una porta e l'uomo mi invita ad entrare, appena apro la porta vedo una donna molto elegante seduta dietro una scrivania e davanti a lei, seduto in uno dei due posti che stanno, vedo Maybank.
"che succede" dico istintivamente
"si sieda" dice la donna e io ubbidisco
"Ho saputo della vostra scappatella di ieri" comincia e io sgrano gli occhi, non riesco a credere  che mi sono messa in questo casino
"all'inizio pensavo che si trattasse solo di Maybank dato che lo sappiamo tutti che tipo è" dice
"ma poi mi hanno detto anche di lei" aggiunge
"hai fatto pure il mio nome stronzo" dico girandomi verso il biondino
"ma che cazzo vuoi non ho detto niente" risponde
"falso che non sei altro" ribatto arrabbiata
"io sarei falso? ma se sei venuta tu da me" alza la voce  nervoso
"ragazzi basta!" urla la donna sbattendo una mano un tavolo e noi immediatamente ci zittiamo
"tanto la punizione ve la beccherete comunque entrambi" dice guardandoci negli occhi
"siccome vi piace tanto fumare ho deciso che raccoglierete tutte le cicche di sigaretta e le carte che stanno in tutta la scuola" dice e io rimango scioccata
"ma non è giusto" mi lamento
"non è giusto neanche fumare a scuola, e ora fuori di qui vi aspetta un lungo pomeriggio. Comincerete dall'aula 10 fino alla 25" dice e noi usciamo.

Il bidello ci fornisce scopa e paletta  e ci accompagna davanti all'aula 10
"io sono qua vicino, quando torno quest'aula dovrà splendere. Più tempo vi mettete e più starete qua" dice per poi andarsene.
"Allora da dove cominciamo" dice JJ stiracchiandosi
"non mi rivolgere la parola, pulisci e stai zitto" ordino superandolo
"ai suoi ordini" dice prendendomi in giro
"ti conviene stare zitto JJ" dico per poi cominciare a pulire l'aula.

Andiamo avanti così per 5/6 aule senza rivolgerci la parola neanche per un secondo.
"perché le hai detto il mio nome" comincio
"non ho detto il tuo nome kiara!" sbuffa annoiato
"ma pensi che me la beva?" chiedo nervosa
"che te la bevi o no non me ne frega un cazzo" dice
"voglio la verità" dico incrociando le braccia al petto
"te l'ho detta kiara, dio santo" risponde
"e allora come lo sapeva" chiedo
"che cazzo ne so" dice sbuffando
"non dovevamo stare zitti?" continua per poi uscire dall'aula e dirigersi alla prossima.
"Senti JJ scusa va bene?" dico esausta
"non me ne faccio niente Kiara" dice spazzando per terra come stava già facendo
"guarda vaffanculo io ci ho provato" dico andando verso un'altra aula da pulire

Stay with me// JJ&Kiara Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora