Strecatto's pov
Non capirebbe le mie parole.
Questa verità, che se pur durà non è bugia ed è semplicemente...la verità.E la verità fa male, dicono...
E hanno totalmente ragione...
Mi fermo all'improvviso riprendendo fiato. Non so quanti metri io abbia corso dal piccolo negozietto fino a qui, ma so che sono stanco.
Gli occhi pizzicano leggermente e continuano a grondare lacrime su lacrime. Solo che non emetto suono, solo qualche sospiro a volte.
Mi guardo attorno con le guance bagnate e noto un'insegna molto strana appena vicino ad un vicolo, alla sua destra.
Mi avvicino e la osservo con più attenzione.E' contornata da luci neon arancioni, rosse e bianche e formano l'immagine di una pizza luminosa.
A volte si spegne a intermittenza.
Si spenge due o tre e volte e si riaccende, per poi compiere lo stesso ciclo qualche minuto dopo.Guardo in basso, scorgendo qualche puntino più scuro sul marciapiede.
Le mie lacrime.Due.
Quattro.
Sette.
Tredici.
Venti.
Trentadue.
Cinquantotto.
Non sono le mie lacrime, sono le nuvole, quelle arrabbiate, dicono ai bambini.
La pioggia sbatte violentemente per terra creando un suono leggero e turbolento allo stesso tempo.
Rilassante e fastidioso.
Quasi mi svuota la mente.Ed io sono qui, ad ammirare la bellezza dei lampioni spenti e alti il triplo di me, le persone impanicate che corrono per arrivare a casa in tempo, le foglie degli alberi che danzano ad un ritmo costante, i fili d'erba che si scontrano tra di loro.
Un tuono.
Uno di quei fenomeni che confondi spesso con i lampi.
Uno di quei fenomeni spaventosi.
Uno di quei fenomeni rilassanti.
Alzo la testa al cielo e appoggio la schiena sul muro.
Sento le goccioline sbattere sulle mie guance.
Sorrido alle nuvole...
Ormai le mie lacrime si confondono con la pioggia assordante.
Rimango fermo ad ascoltare quei bellissimi suoni.
I suoni nella natura.
I suoni della realtà.Il fruscio del'erba, dei fiori.
La pioggia.
I tuoni.
Le urla delle persone impanicate.
Il mio silenzio.
Il silenzio del mio cuore.
Il mio cuore non batte più come prima, non batte semplicemente. Come se fossi morto.Continuo a sorridere.
Un leggero fastidio si fa spazio nelle tempie e un'impercettibile prurito subentra nella cavità nasale.
Mi sto ammalando.
E quindi?
Socchiudo la bocca godendomi la tranquillità. Non sento più le gambe, mi sento leggero.
Per una volta, per una singola volta, nella mia testa non c'è altro che vuoto.
Per una lumghissima settimana ho aspettato tutto ciò e finalmente il momento e arrivato.
Finalmente posso sentirmi libero.Finalmente la mia mente non è invasa solo da Cico.
Per una buona volta penso solo al vento.
Solo alla leggerezza.
Solo alla pioggia.
Solo a me stesso.
Strecatto: «Cico ca*zo. Mi stai trasformando hahaha» Dico mentre rido istericamente.
Strecatto: «E pensare che prima mi odiavi»
Faccio due o tre passi avanti guardando le scarpe e rivolgo poi uno sguardo inquietante alla pioggia.
Allargo le braccia e guardo le nuvole.
Sento le gocce schiantarsi ferocemente sulle mie braccia, quasi a renderle pesanti, come se mi dovessero abbattere in una guerra del più forte.Il mal di testa non diminuisce, al contrario.
Sento il naso riempirsi e le guance scaldarsi.Strecatto: «Hahaha oh Cico, Cico...» Dico a voce alta.
Ormai le strade sono tutte vuote, non c'è anima viva.
I lembi della bocca si curvano estremamente all'insù scoprendo i denti perfettamente bianchi.Strecatto: «Mi hai proprio fatto impazzire, bravo...»
Il mio sorriso non smette di brillare, come i miei occhi che stanno cominciando a lacrimare.
Alzo di poco le palpebre, vedo tutto sfocato. Un po' per le lacrime, un po' per i giramenti di testa.
Ghigno.
Mi sento leggero, mi sento volare.
Tutto il mondo che mi circonda scompare, è tutto bianco, è tutto luminoso.
Una luce abbagliante mi obbliga a mettere le mani sulla nuca e ad abbassare le palpebre.
Un suono fastidioso si fa spazio nelle orecchie.
Non sto più capendo niente.| Mamma: «Stre mi dispiace...dobbiamo andare a lavoro- ma non preoccuparti! Ritorneremo presto e con tanti vestiti!!»
Aah...eccola.
La versione della mamma che mi piaceva. La vecchia versione della mamma, ormai buttata nel cestino.| Papà: «Ehy Stre non ti preoccupare...io non sarò qui tutti i giorni, ma ci rivedremo tante volte al parco te lo prometto!!»
Il mio papà...o per meglio dire: primo papà. Da quando i miei si sono separati mio padre non l'ho più rivisto.
Mamma ha insistito per tenermi assieme al mio nuovo padre.
Mi piace anche lui, ma preferisco quello biologico.Da quando si sono lasciati mia madre è quasi impazzita. Ma vuole fare del bene e io lo so!
| Mamma: «TI PRENDERAI UN COLPO DI SOLE SE STAI DISIDRATATO! SEI TUTTO ROSSO E PERFINO SUDATO!»
Lei voleva aiutare Cico. Voleva aiutare qualcuno...
Da quando si rese conto di quanto io avevessi sofferto per la separazione, ha cercato di rimediare in tutti i modi.Ti ringrazio mamma...
| Cico: «P-perchè...S-sorridi...»
| Anna: «Non potrai continuare così a lungo caro mio Stre, se ti facessero davvero del male non saprei cosa fare!»
| Cico: «Senti...perchè ti vuoi far picchiare?»
| Anna: «Beh il mio capo mi ha dato giorno libero. Che faccio non accetto?»
| Anna: «...C-cico-...»
| Strecatto: «Gli è successo qualcosa?»
| Cico: Allora? I soldi dove sono?
| Giorgio: «Io so di te e Cico»
| 💭Ha preso delle rose per una ragazza e...ha avuto una crisi...💭
Prima di sentirmi svenire grido con tutte le mie forze. Vogli disfarmi di questo peso al cuore che mi ritrovo a custodire.
Strecatto: «CICO TI AMO!! HAHAHA»
Sento le gambe tremare e subito mi ritrovo a terra.
Ah no...
Stavo per cadere, ma qualcosa mi ha salvato.
Mi sento come volare, come se stessi fluttuando a pochi metri da terra.
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Pazzi per amore ~ strecico ❤️💜
RomanceStre è entrato in un mondo di grandi ma deve affrontare delle persone che conoscerà e troverà il suo primo amore