𝑳𝒂 𝒇𝒊𝒍𝒐𝒔𝒐𝒇𝒊𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒕𝒆𝒓𝒓𝒆𝒏𝒐.
Prima di correre e inoltrarmi nel tuo territorio stavo pensavo di agire nell'ombra, la mia presenza per te sarà superficiale in quanto risulterò una sorgente nuova, sconosciuta, che importanza potrà mai avere?
E io ne approfitterò, in quei momenti di azioni precoci che ci faranno accelerare il dialogo in una frazione di secondo, fino ad arrivare estenuanti a un traguardo non richiesto, una vittoria velata capace di insinuarsi in quel sorriso soddisfatto di una persona sfinita e agghiacciata, come se una doccia fredda si fosse impossessata sella nostra superficie.Mi limiterò ad osservarti da lontano, affinché la conoscenza possa servire a invadere quel territorio, questo mi sono ritrovata a fare, scrutando ciò che vorresti far emergere e trovando tesori importanti sul tuo cammino, come una foto ingiallita o una lettere senza mai risposta di 5 anni fa. Escogiterò una strategia vincente e tasterò il terreno prima ancora di metterci piede, prima di espormi completamente, per l'essere umano l'unico scopo di farsi amare e ferire, tende a spaventarsi costantemente al trambusto che avviene all'interno del petto, è inevitabile che io ci metta tanto. Mi limiterò a piantare con irruenza le mani sulla parete di quei muri che hai innalzato nel corso degli anni, perché far crollare una barriera che è stata costruita dal frutto del sangue del tuo dolore? Un muro che ha fatto il suo dovere. Mi limiterò a emergere piano, scalando con fatica in attesa di un giorno sorprendente a segnarci realmente nel profondo.
Ho ipotizzato a lungo su cosa la terra dove avrei camminato potesse riservarmi:
Le sabbie mobili ti faranno sprofondare.
E poi un sospiro.
È un campo pieno di mine probabilmente, non vedi quei fossati?
Osservo il mio riflesso in tono torno e comprendo, questa costante paranoia che fa agire i nemici di conseguenza, difendendo il proprio territorio senza mai inoltrarsi alla base nemica, senza localizzare un riparo, senza avere la certezza della consistenza di quel terreno che fa emergere qualche filo d'erba bagnato dalla pioggia. Non sembra privo di forza. Le radici spuntano violentemente come ad imporsi affinché si possa colmare quella superficie deserta. Speranza.
È una superficie solida. Equilibrata.
Che ti spinge a correre scalza senza la paura di tagliarsi o cedere, con la consapevolezza che il tempo è relativo e che chi ti circonda avrà sempre da imparare. raflow (:
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Insoddisfatta Solitudine
PoesiaRiusciremo mai a passare quei momenti di insoddisfatta solitudine? Si perché ci sono quei momenti in cui vuoi stare solo ma non ci riesci. Ci sono momenti in cui ti isoli ma c'è sempre un'ombra al tuo fianco e a te infondo non dispiace. Eppure insis...